Occhiali con lenti spesse, schiena un po’ curva, solitario e taciturno. E’ la vecchia immagine, dura a morire, dello scienziato “animale da laboratorio”, uno stereotipo a cui forse qualcuno, ossessionato da neutrini e antimateria, assomiglia davvero. Ma gli altri, assicurano i ricercatori di tutta Europa, sono persone “normali”, magari con una sana passione per microbi e galassie lontane. E questa loro “normalità” proveranno a dimostrarla venerdì 22 settembre nella “Notte europea della ricerca”, una lunga serata che coinvolgerà decine di città del continente, tra spettacoli, dibattiti e visite guidate. Un’occasione per entrare nei laboratori più prestigiosi e conoscere da vicino il lavoro dei migliori cervelli del continente. E per l’Italia, che detiene i peggiori record europei nei finanziamenti pubblici alla ricerca, sarà un’occasione per far avvicinare la gente ai nostri scienziati. […] Lo spirito dell’iniziativa, dunque, è molto chiaro. Il progetto infatti, ideato dalla Commissione europea, fa parte di una strategia ad ampio raggio, con l’obiettivo di promuovere l’interesse per la scienza nel nostro continente. In un momento in cui le “vocazioni” per gli studi scientifici sono in calo un po’ in tutto il vecchio continente. Per questo, venerdì sera si apriranno le porte di una trentina di centri di ricerca europei, di cui quattro italiani (www.nottedellaricerca.eu). Da Torino a Napoli, da Frascati a Lecce: saranno otto le città italiane che ospiteranno eventi della lunga Notte della ricerca (la maggior parte sempre aperti a tutti; per alcuni, invece, gli ingressi disponibili sono già esauriti). Da metà pomeriggio in poi sarà possibile visitare laboratori e sperimentare giochi scientifici, ma ci saranno anche conferenze, concerti e spettacoli vari. Eventi a cui parteciperanno anche i ricercatori, naturalmente: per una notte, le menti creative che cambiano il nostro vivere quotidiano incontrano si confronteranno e divertiranno con il pubblico. […]
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