Su “El País” di oggi è stato pubblicato un interessante editoriale sulla “tassa di religione” spagnola, molto simile al nostro Otto per Mille (ma nella penisola iberica è del 5,239 per mille). Il governo sta pensando di eliminare i finanziamenti diretti alla Chiesa cattolica, compensandoli però con un aumento della quota del gettito fiscale fino all’8 per mille.
I cattolici spagnoli, non solo i meri battezzati, ma anche i praticanti, non manifestano un particolare entusiasmo nel contribuire al sostegno economico della Chiesa. […] La Chiesa cattolica ha un problema finanziario: però, anziché combattere la disaffezione dei fedeli, migliorare la propria gestione e, in definitiva, stabilire un livello di spese in linea con i suoi ricavi, chiede che il suo problema sia risolto dallo Stato. […] Il governo può avere delle ragioni per desiderare un accordo che soddisfi la Chiesa e che chiuda questo annoso contenzioso senza risolvere il problema di fondo. Sarebbe deplorevole che lo facesse solo come prezzo politico da pagare affinché la gerarchia attenui la pressione che sta esercitando sul governo.
Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito del País
“Sarebbe deplorevole che lo facesse solo come prezzo politico da pagare affinché la gerarchia attenui la pressione che sta esercitando sul governo.”
anche perche poi, come sappiamo bene noi, non si attenua niente lo stesso…