Hitchens a Ratzinger: “Ottimo lavoro”

[…] Durante una visita in Germania Joseph Ratzinger, nel tentativo di rivitalizzare la sua chiesa moribonda, ha complicato ulteriormente il già difficile dialogo tra l’Europa e il mondo islamico. […] Il cristianesimo, poco importa se bizantino o romano, non si sarebbe mai affermato se la fede non fosse stata imposta a suon di violenza e crudeltà. L’esempio preferito dai musulmani per autocommiserarsi è che furono i crociati cattolici a saccheggiare e dare alle fiamme la Bisanzio cristiana mentre erano diretti in Palestina, ma non prima d’aver sistematicamente perseguitato gli ebrei: cosicché il mondo musulmano non fu che la terza vittima di tanta barbarie. […] Tuttavia, leggendo il discorso ci si rende conto che, se il caso l’avesse fatto nascere in Turchia o in Siria anziché in Germania, il vescovo di Roma avrebbe potuto diventare un musulmano ortodosso. Diffida dell’islam perché quest’ultimo sostiene che la sua rivelazione è assoluta e definitiva, ma intanto afferma che l’apostolo Giovanni ha pronunciato “la parola conclusiva sul concetto biblico di Dio”.

E se i musulmani credono che Maometto sia andato in trance e abbia scritto sotto dettatura di un arcangelo, Ratzinger prende per vera la leggenda altrettanto improbabile secondo cui san Paolo ricevette in sogno l’ordine di evangelizzare in nome di Cristo. Fraintende Maometto quando dice che il profeta proibì la “costrizione nelle cose di fede” solo quando l’islam era debole.

Ma avrebbe potuto citare le numerose sure che contraddicono questo messaggio all’apparenza benevolo. È il solito problema: se metti in discussione insistentemente la rivelazione e il dogma di un’altra religione, induci l’interlocutore a pronunciare un “tu quoque” a proposito della tua. Com’è avvenuto in questo caso. I musulmani che protestano sono degli ingrati. In quasi tutti gli scontri tra l’islam e l’occidente o tra l’islam e Israele, il Vaticano ha preso una posizione equidistante oppure ha fatto da ventriloquo alle lamentele dei musulmani. Dall’inizio alla fine del suo discorso a Ratisbona, l’uomo che modestamente si considera il vicario di Cristo in Terra ha condotto un attacco implacabile contro l’idea che la ragione e la coscienza individuale si possano preferire alla fede. Ha preteso che il termine logos possa significare insieme “ragione” e “parola”, il che è vero in greco ma non nella Bibbia, dove è presentato come la verità divina. Ha menzionato di sfuggita Kant e Cartesio, non ha citato Spinoza e Hume, e ha cercato di far credere che in fin dei conti religione, illuminismo e scienza siano compatibili. Il nuovo capo reazionario della chiesa di Roma ha “offeso” il mondo musulmano, e al tempo stesso ci ha chiesto di diffidare dell’unica arma affidabile di cui disponiamo in questi tempi bui: la ragione. Ottimo lavoro, non c’è che dire.

Il testo integrale dell’articolo di Christopher Hitchens è stato pubblicato sul sito di Internazionale

3 commenti

Marco G.

Ratzinger ha problemi a dialogare persino con gli Anglicani, ed è difficile trovare qualcuno di più ragionevole… è come se uno che non riesce a farsi obbedire da un barboncino si mettesse in testa di addomesticare un pitbull

cartman666

Un articolo davvero ben fatto, che mette bene alla luce le magagne del “grande teologo”!

Filippo

…non mi sembra che l’articolo colga nel segno. Alcune idee mi sembrano anche condivisibili, altre semplicemente false.
Una per tutte: come si può negare che l’apostolo Giovanni abbia “pronunciato la parola conclusiva sul concetto biblico di Dio”? Sul concetto BIBLICO di Dio, dove la si potrebbe trovare se non nella Bibbia? Ma tant’è… quando uno si fa prendere dalla foga di criticare, il cervello si annebbia sempre. Anche se su qualcosa ha ragione…
A voi trovare gli altri errori – anche logici – nell’argomentazione del focoso critico.
F.

Commenti chiusi.