Quando il Soviet volle uccidere Dio

Una cristianità che ha a lungo sofferto, quella russa. E che oggi, superati i decenni di oppressione sovietica, si incammina al tempo stesso sulla strada del confronto con la modernità e su quella del dialogo con le altre Chiese cristiane. E con l’islam, puntualizza Nikita Struve: «In Russia, la Chiesa ortodossa si deve confrontare con i musulmani all’interno del suo stesso Paese, dal Caucaso al Kazan fino alla stessa Mosca. Però – a parte il problema ceceno, che tuttavia riguarda solo una piccola parte della Russia – sembra che la situazione più pacifica rispetto al resto del mondo, senza integralismo». Struve, slavista russo presso l’Università di Parigi X e tra i laici più in vista dell’Esarcato ortodosso russo dell’Europa occidentale, ha partecipato a Bose ai lavori del XIV convegno ecumenico internazionale, che si è concluso ieri […] Un doppio percorso, quello sviluppato nel monastero piemontese nei giorni scorsi, che si è concentrato su «Nicola Cabasilas e la divina liturgia» e su «Le missioni della Chiesa ortodossa in Russia». Un itinerario «particolarmente attuale», ha detto padre Enzo Bianchi aprendo i lavori, perché particolarmente attuale è «questo nostro porci in ascolto della vita missionaria della Chiesa ortodossa russa in un tempo in cui la domanda di senso che abita l’uomo contemporaneo non può essere elusa dai cristiani».
Come valuta, professor Struve, l’attuale dialogo tra cattolici e ortodossi?
«Naturalmente, penso che debba andare avanti. Ad essere veramente difficili sono i problemi locali – e forse anche quelli ai massimi vertici -, ma il cammino può proseguire se ci rispetta gli uni con gli altri, se ci si studia reciprocamente e, soprattutto, se si è testimoni di Cristo. Insieme: dobbiamo riconoscere che un’unione non è impossibile. Viviamo in un’epoca di crisi culturale, e siamo costretti dalle circostanze a essere insieme». […]

L’intervista completa è raggiungibile sul sito di Avvenire

Un commento

Germano

Calunnie, solo calunnie. Dovevano essere credenti travestiti da atei.

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