Trovata la prima bambina del mondo

Lo scheletro completo di una bambina scimmia, vissuta 3,3 milioni di anni fa, scoperto nel deserto etiopico da cercatori di fossili, potrebbe essere l’anello mancante nella teoria dell’evoluzione di Darwin. Per recuperare completamente i resti della bambina preistorica, in grado di camminare su due gambe come gli esseri umani, ma anche di arrampicarsi sugli alberi come i gorilla, gli archeologi hanno impiegato quattro anni. La scoperta, compiuta da antropologi inglesi e tedeschi, è documentata sulla rivista specializzata Nature. Selam (pace in dialetto etiopico), questo il nome dato dai ricercatori, è stata scoperta nell’area di Dikika nella parte nord-est dell’Etiopia. Il suo cranio spuntava da una duna polverosa ma era incastrato nella terra indurita dai secoli. Secondo gli archeologi Selam è morta durante un’alluvione. Lo scheletro si è conservato fino ad oggi grazie alla melma che seccando lo ha rinchiuso in un involucro di terra cotta. La bambina aveva circa tre anni nel momento della morte. È alta quarantacinque centimetri. «È lo scheletro completo più antico che sia mai stato trovato – – ha spiegato il professor Bernard Wood della George Washington University, autore dell’articolo pubblicato da Nature […]    «Selam – ha spiegato Rick Potts dello Smithsonian Institute – ci conferma che l’evoluzione umana non è una linea retta che va dalla scimmia all’uomo. Ci ha permesso di capire che differenti parti del corpo si sono evolute in tempi diversi e che questi fossili sono un misto di caratteristiche che contraddistinguono sia l’uomo che la scimmia». La bambina preistorica appartiene alla specie Austrolopithecus afarensis una razza di ominidi vissuti fra i 3.8 ed i 3 milioni di anni fa. Selam appartiene alla stessa specie di Lucy, lo scheletro parziale di donna trovato nel 1974. Rispetto a Lucy però, Selam è più antica di almeno 150mila anni. I paleoantropologi dell’Istituto Mark Plank di Lipsia che hanno diretto gli scavi in cooperazione con il National Geographic Institute americano, hanno addirittura trovato una impronta perfetta di arenaria del cervello di Selam. Studiando scapole e clavicola, più simili a quelle di un gorilla che di un essere umano, sono riusciti a determinare che la bambina era in grado di arrampicarsi sugli alberi per fare tutto ciò che fanno le scimmie, ossia sfuggire al pericolo e raccogliere cibo. Per recuperare le fragilissime vertebre di Selam il professore Zeresenay Alemseged ha perforato l’arenaria con un trapano da dentista. […] Il professore ha addirittura trovato l’osso ioide, a forma di ferro di cavallo, che si trova tra mandibola e laringe negli esseri umani. Molto più primitivo di quello degli uomini l’osso ioide di Selam lascia credere che se la bambina si fosse messa a piangere per chiamare la sua mamma, il suono in uscita dalla sua bocca sarebbe stato molto più simile a quello di una scimmia che di un essere umano.

Fonte: IlGiornale.it 

Un commento

Germano

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