La società editrice «San Paolo» – influente e vicina alla Conferenza episcopale, nota anche come «Edizioni Paoline» – ha fine di lucro ed è tenuta ad applicare lo Statuto dei lavoratori, in particolare l’art. 18 che prevede la reintegra del dipendente ingiustamente licenziato con tanto di corresponsione delle mensilità non percepite. Lo sottolinea la Cassazione che ha respinto un ricorso della casa editrice nel quale si sosteneva che l’attività di stampa aveva come «unica e primaria finalità quella di affermare la dottrina e il credo cattolico» escludendo ogni «fine di lucro».
La Cassazione condanna le Edizioni Paoline
5 commenti
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Una bella notizia! Speriamo che la Cassazione intervanga anche in altri ambiti.
Giustizia e’ fatta!
grande! forse c’è ancora speranza….
Dal catechismo della Chiesa Cattolica:
2410 Le promesse devono essere mantenute, e i contratti rigorosamente osservati nella misura in cui l’impegno preso è moralmente giusto. Una parte rilevante della vita economica e sociale dipende dal valore dei contratti tra le persone fisiche o morali. È il caso dei contratti commerciali di vendita o di acquisto, dei contratti d’affitto o di lavoro. Ogni contratto deve essere stipulato e applicato in buona fede.
Le Edizioni Paoline che secondo loro hanno «unica e primaria finalità quella di affermare la dottrina e il credo cattolico», hanno considerato il “giusto valore del contratto” (in senso lato)stipulato con la persona “ingiustamente licenziata”? Sarei curiosa di conoscere il motivo del licenziamento (diamo per scontato che sia ingiusto come ci dice la Cassazione).
Le Edizioni Paoline avrebbero dovuto anche tener presente il Catechismo della Chiesa Cattolica, senza scomodare la più terra a terra Suprema Corte di Cassazione.
Cmq alla fine giustizia è stata resa anche se non per il Catechismo della Chiesa Cattolica, ma con l’utilizzo delle umane leggi.
Se fossi il Papa o chi di competenza una “tiratina di orecchie” la darei alle Edizioni Paoline, per non aver seguito il propriamente il catechismo.
Ometto di commentare quanto previsto dal Catechismo per gli “imprenditori cattolici” (che di solito la domenica vanno ad esibirsi in prima fila a messa in chiesa), in merito al profitto ed al rispetto della dignità umana delle persone che lavorano per loro, ecc. ecc.
Antonella, ormai e’ noto che piu’ che il dio trino seguano il dio quattrino 🙂 🙂