Michele Serra: “Atei, abbiate fede”

C’è grande incertezza per il futuro degli atei. Non c’è un solo dibattito, conflitto politico, guerra locale o globale, nel mondo, che ne preveda l’esistenza. Tutto ruota attorno allo scontro tra religioni, al confronto tra religioni, al ritorno delle religioni, alla rinascita delle radici religiose, e in questo contesto l’ateo è un elemento del tutto incongruo. Egli si interroga sul suo destino, cercando di ritagliarsi un ruolo, anche secondario, che gli consenta di rimanere in vita senza dare troppo disturbo. Ecco alcune ipotesi. Travestitismo. Molti atei sono convinti che la sola maniera di vivere senza troppe scocciature, in futuro, sia simulare una fede religiosa. Questa pratica può consentire interessanti digressioni nel campo delle esperienze rituali e dell’abbigliamento. […] Altre possibilità: suonare il gong ogni mattina all’alba sul terrazzino di casa, praticare un tabù alimentare estratto a sorte, profittare di uno sciopero dei trasporti per andare a Roma a piedi lungo la via Francigena, eccetera. Avrete finalmente la stima del consesso sociale nel quale, fino a ieri, eravate considerati un anonimo incidente. Clandestinità. Per coloro ai quali il travestitismo religioso pare troppo faticoso, la soluzione migliore potrebbe essere entrare in clandestinità. Catacombe per atei, nelle quali riunirsi in segreto per non pregare indisturbati, sono già in vendita su Internet: constano di un cunicolo sotterraneo con poster di Einstein, Darwin e dei fratelli Marx. Sola controindicazione, pare che i testimoni di Geova siano in grado di citofonare anche nei cunicoli, specie alle sette di domenica mattina. Book-maker. Alcuni atei con predisposizione al business, e dotati di una psicologia particolarmente cinica, intendono organizzare una rete mondiale di incontri all’ultimo sangue tra fanatici religiosi, speculando sulle scommesse. […] Matto. L’ateo, qualora sorpreso inerme da orde islamiche oppure da coppie di mormoni che intendono vendergli opuscoli edificanti, potrà sperare di farla franca fingendosi pazzo. Non avrà alcun bisogno di ricorrere ai metodi classici (esempio: aprire la porta vestito da Napoleone o da Giulio Cesare), gli basterà dire, con tono ordinario, “spiacente, ma non credo in alcun Dio”, e sarà immediatamente scambiato per pazzo. Internato a vita, potrà dedicarsi al giardinaggio nella casa di cura a lui destinata. Geisha (o perpetua). Anche se di sesso maschile, l’ateo può avere una sua destinazione socialmente utile disponendosi a pratiche sessuali, o di accudimento igienico e psicologico, in favore del clero dominante, non importa quale. Massaggiare un reverendo, spuntare la barba a un imam, lavare la biancheria di un pope. In casi estremi, disporsi alla soddisfazione erotica del proprio sacerdote affidatario.

Il testo integrale dell’intervento di Michele Serra è stato pubblicato sul sito dell’Espresso

14 commenti

Daniela

poveri noi atei, ridotti a questa fine, certo che Michele Serra fa morire dalle risate, la parte dell’internamento è quella secondo me che meglio ha colto nel segno. Alcuni quando dico che sono atea mi guardano come se avessi qualche rotella fuori posto.

Francesco Giacosa

Io non sono ateo, in cuor mio credo. Ma lo stato deve essere ateo. Per questo approvo in tutto e per tutto la campagna dell’UAAR. E mi sembra che gli atei e chi come me relega il credo ad una questione puramente personale (anche se qualcuno aveva gia distinto fra Cesare e Dio…) siano le vere vittime dei contrasti religiosi di questa fase storica.

Luca Savino

Questo Michele Serra e’ proprio una barzelletta…! Ehm… forse il mondo e’ una barzelletta…!… Si il mondo e’ una barzelletta, Michele Serra e’ una persona seria…!

cartman666

Io seguo Michele Serra da molto tempo, e’ un vero genio della satira, e quest’articolo lo conferma! Che triste destino ci aspetta!

Quicho Sabater

fa ridere perché è vero (e questo la dice lunga sui tempi che corrono….)

antonella_621

Tra le varie opzioni sono indecisa tra farmi passare per matta, o mettermi al servizio del “potere religioso” quale perpetua di qualche vecchio reverendo (se è vecchio non dovrebbe essere più di tanto “pericoloso”) … Boh!

spes74

Attenta Antonella, potrebbero decidere di destinare una parte dell’8×1000 all’acquisto delle famose pilloline blu…. Io non rischierei…. Bleah che schifo

Davide

io credo che l’ateismo sia la via della vera conoscenza autonoma e pertanto realmente percorribile solo da coloro che hanno in se lo spirito dell’aquila. Mi viene in mente ciò che diceva il grande Nietzche:”tanto + voliamo in alto tanto + piccoli sembriamo a coloro che non possono volare”. ora perchè delle aquile devono servire delle galline? Che fuor di metafora vuol dire: cosa aspettiamo di adempiere alla missione, che ci è stata affidata, di riportare l’uomo a se stesso e di liberarlo da ogni cosa che dice di promuoverlo ma che in realtà lo rende schiavo e gli toglie la capacità di un pensiero e di un’azione che partano realmente da lui stesso?

Carlo

L’opzione book-maker e’ una delle piu’ belle, anche se forse la piu’ divertente e’ quella del matto… Mi ha fatto ridere anche il cunicolo con il poster di Einstein e dei fratelli Marx, io aggiungerei quello di Michele Serra 🙂

Ivan

Non bisogna nascondersi.Peggio è però,essere ateo alla vecchia maniera.L’apparente conflitto tra religione,è invece il conflitto politico tra vecchie e nuove potenze dell’imperialismo capitalista.Noi,come atei militanti politicamente,dobbiamo strappare questo l’involucro ideologico,riportare la politica alla sua natura di scienza.Come fede e ragione non possono conciliarsi,lo stesso accade tra politica razioanle e religione irrazionale.Chi è ateo,sa che tutte le religioni sono ideologie determinate storicamente.Non si tratta di dimostrare filosoficamente se dio esista o no,ma di lottare,in tutti i modi e in tutte le sedi,contro le chiese organizzate,portandole nella lotta politica di tutti i giorni,a contraddizioni insuperabili.Un esempio,è la giustificazione della società divisa in classi che da ogni chiesa e la negazione di una inconciliabile lotta di classe conseguente.E’ evidente la totale incapacità teorica e pratica della religione di superare tale conflitto,se non sottomettendo la “ragione” alla fede. Questa “ragione”,non è altro che che l’insieme delle ragioni storiche del proletariato mondiale.Cosa importante,è non considerare la religione e le chiese organizzate,entità politiche autonome dalla classe dominante.Esse sono invece strumentali al dominio della borghesia.Quindi considerare la Chiesa politicamente indipendente,è un errore.Per abbattere la religione,bisogna distruggere le cause materiali che ne giustificano l’esistenza.Questo politicamente lo può fare solo il proletariato rivoluzionario,impossesandosi dello stato e dei mezzi di produzione.La simbiosi tra Chiesa e Stato sarebbe così infranta come le illusioni di una separazione tra le due entità,frutto dell’ideologia liberale e borghese,priva com’è di una vera base per una teoria politica razionale.Il comunismo non ha bisogno della religione,ne di impiccare i preti.I quali morti o vivi,sono serviti o servono solo alla borghesia.
Un saluto internazionalista.

Daniele Gallesio

Contrariamente al solito, stavolta non c’è il link per raggiungere il testo completo.
E’ possibile aggiungerlo, o non è proprio disponibile?

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