Napolitano: ‘Dibattito su eutanasia’

Il presidente della Repubblica auspica un confronto politico sul tema dell’eutanasia “nelle sedi più idonee, perché il solo atteggiamento ingiustificabile sarebbe il silenzio, la sospensione o l’elusione di ogni responsabile chiarimento”. Questo uno dei passaggi salienti della lettera inviata dal Capo dello Stato a Piergiorgio Welby, malato terminale che – con un video-appello – chiedeva l’eutanasia. […] il presidente della Repubblica sottolinea tra le sue responsabilità quella “di ascoltare con la più grande attenzione quanti esprimano sentimenti e pongano problemi che non trovano risposta in decisioni del governo, del Parlamento, delle altre autorità cui esse competono”. Ecco quindi la volontà di raccogliere “il suo messaggio di tragica sofferenza con sincera comprensione e solidarietà. Esso può rappresentare un’occasione di non frettolosa riflessione su situazioni e temi, di particolare complessità sul piano etico, che richiedono un confronto sensibile e approfondito, qualunque possa essere in definitiva la conclusione approvata dai più”. Qualcosa di più di una piena comprensione della sofferenza umana è quella espressa dal Capo dello Stato. Che, nella risposta inviata oggi al co-presidente dell’associazione Luca Coscioni, non nasconde la necessità di un confronto “approfondito” su un tema, quello della “buona morte”, tutto politico. […] Apprezzamento per la sensibilità dimostrata da Napolitano è stata manifestata dal ministro della Salute Livia Turco: “Un approfondimento su questi temi è importante farlo anche con pacatezza e serenità – ha osservato il ministro – ma con un’avvertenza: che il dibattito non si esaurisca in un referendum per un sì o un no sull’eutanasia”. “Sono personalmente contraria a questa soluzione – ha precisato ancora la Turco – e penso che ci sia tanto da fare su come rendere veramente dignitose le fasi terminali della vita, la morte; penso al lavoro da fare per estendere l’esperienza degli ospedali senza dolore, all’estensione delle terapie antidolore, alla diffusione delle cure palliative; inoltre all’opportunità di una normativa sul testamento biologico”. La vicenda Welby ha riaperto il dibattito non solo sull’eutanasia, ma anche sulla decisione da parte dei cittadini e dei malati sul cosiddetto testamento di vita, sull’accanimento terapeutico. “Siamo per la tutela della vita dal concepimento alla fine naturale. Senza accanimento e senza eutanasia”, ha ribadito Luca Volontè, capogruppo dell’Udc alla Camera.

Fonte: Repubblica.it 

4 commenti

archibald.tuttle

“che il dibattito non si esaurisca in un referendum per un sì o un no sull’eutanasia”

anche perche sappiamo gia benissimo come andrebbe a finire…

“Siamo per la tutela della vita dal concepimento alla fine naturale. Senza accanimento e senza eutanasia”, ha ribadito Luca Volontè, capogruppo dell’Udc alla Camera.

non ci si aspettava certo che volonte si accorgesse che la differenza tra “non accanimento” e “eutanasia” e’ tutta da chiarire.

Massimiliano

Andate su sito Radicali.it.
Potete leggere la lettera integrale che Piergiorgio Welby ha inviato al nostro Presidente, una lettera terribile, emozionante.

Umberto

Come sempre l’ineffabile Volontè non ha perso l’occasione di sparare le solite puttanate. Certa gente non si ferma nemmeno davanti alla sofferenza, per loro il dolore, anche il più atroce, è un dono di dio, basta vedere l’anno scorso con quale sadismo fu mostrato al mondo intero il papa oramai ridotto ad una larva vivente. Concordo con l’amico Massimiliano, la lettera di Welby è bellisima e mi ha profondamente emozionato.

cartman666

Sara’ la volta buona che in Italia si possa fare qualcosa? Non vedo perche’ i cattolici debbano
imporre il loro masochismo a tutti gli altri!

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