Un piromane nella chiesa dei poveri

La chiesa di San Siro, la prima cattedrale di Genova fino al nono secolo, poi basilica benedettina in cui fu battezzato Giuseppe Mazzini, oggi uno dei gioielli del centro storico e patrimonio dell’umanità proclamato dall’Unesco, è stata presa di mira da un piromane che ha appiccato il fuoco cinque volte in dieci giorni, sempre tra le 7,30 e le 9 del mattino. I danni al momento non sono particolarmente ingenti, perché i roghi sono divampati in locali di servizio e di riunione, e la tecnica rudimentale utilizzata (accendino, cerini e in un paio di casi stracci infuocati lanciati dalla finestra) fa escludere, secondo la Digos, qualsiasi ipotesi di gesti di matrice anticattolica.La chiesa però è un avamposto dell’assistenza ai poveri e ai diseredati e l’allarme rischia di compromettere l’attività di solidarietà e centro di ascolto. Nello stesso tempo, si diffonde la preoccupazione per la possibilità di danneggiamenti delle opere d’arte di grande valore tra cui, ad esempio, l’altar maggiore, in marmo nero e bronzo, opera celeberrima di Pierre Puget, autore anche di un Crocifisso, e una tela di Orazio Gentileschi: solo per il restauro delle strutture murarie della sacrestia la Soprintendenza ligure ha già previsto per il 2007 una spesa di 50 mila euro, mentre dipinti e mobilio sono già stati restaurati nel 2004 e gli armadi, trasformati in vetrine, accoglieranno gli argenti di San Siro e i paramenti liturgici […] Si sono sentiti colpiti ingiustamente e si sono offerti di darmi una mano per trovare il responsabile di questi atti». Certamente qualcuno che conosce molto bene la chiesa e i locali ad uso parrocchiale. Alcune delle stanze prese di mira di solito sono chiuse a chiave. Un primo incendio, che sicuramente non c’entra con l’azione del piromane ma può avergli dato l’idea, risale all’estate di due anni fa, e si sviluppò lungo le scale interne della struttura. Il secondo, che apre invece la serie degli attentati, in realtà è duplice: il 15 settembre sono state incendiate in due momenti diversi le tende del centro di ascolto e un sacco piano di vestiti nel Mercatino degli abiti usati; martedì 19 dalla finestra è stato appiccato il fuoco ad alcuni sacchi di stracci stivati in una stanzetta alle spalle del coro; venerdì usando un accendino qualcuno ha mandato in fumo libri, tomi di canti religiosi e di montagna in un armadio del salone parrocchiale, all’ammezzato, dove si riuniscono gli anziani e gli scout; ieri mattina, infine, alcuni passanti hanno visto fumo nero uscire dalla finestra di un locale attiguo alla sacrestia, dove qualcuno aveva lanciato uno straccio incendiato sul tavolo su cui si trovavano fogli e libri. Nella stanza c’erano anche un computer, un fax e una fotocopiatrice.

Fonte: LaStampa.it