Eutanasia: ex arbitro a Napolitano, “non voglio più farmaci”

Da 7 anni è affetto da Sclerosi laterale amiotrofica (Sla): Giovanni Nuvoli, 52 anni di Alghero, ha scritto a Napolitano: basta farmaci. L’uomo, un ex arbitro di calcio, respira grazie ad una macchina, è alimentato da un foro nello stomaco, parla con gli occhi. Attraverso la moglie Nuvoli ha dettato un appello: non chiede l’iniezione letale ma neanche l’accanimento terapeutico. “Sono in grado lucidamente di decidere se proseguire le cure: assurdo che la legge non tenga conto della mia volonta'”.

Fonte: Wall Street Italia

5 commenti

Mattia

E’ assurdo che un uomo capace di intendere e di volere non abbia il diritto di decidere della
propria vita.

Daniele Gallesio

Come giustamente ha fatto notare Michele Serra, chi chiede di morire lo chiede per sé stesso e non lo impone agli altri.
Chi chiede che l’eutanasia sia vietata si arroga il diritto di costringere a vivere chi vuole morire.

Dovrebbe essere talmente evidente da essere banale.

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Purtroppo c’è ancora bisogno di ripeterlo.
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E allora ripetiamolo. Qui e in pubblico.
Ripetiamolo fino alla nausea.
*Olrte* la nausea.

Ripetiamolo fino a quando l’autodeterminazione sarà diventato un concetto *normale*.

Fino a quando anche in Italia il concetto che “la vita di una persona è un bene su cui ha diritto di decidere solo la persona stessa” sarà diventato, anche in Italia, un «principio non negoziabile».

Repetita iuvant.
E’ a forza di ripeterla da ogni pulpito e ad ogni occasione (fosse anche l’inaugurazione di una mostra filatelica tematica sui francobolli tbetani dedicati alle fontane futuriste trentine) che la morale cattolica è diventata “condivisa”.

Enrico Bacciardi

Ben detto, Daniele!!!

La libera propaganda, VOLONTARIA, dei nostri ideali e delle cose in cui crediamo è una parte della soluzione 🙂

anna

anche io ho la sla. Non voglio diventare diventare un essere immobile. spero di morire prima. Sono su una carrozzina. gambe poco mobili. braccio sn. senza forza. non accetto nè respiratore nè altro. Ho una figlia di 13 anni. Un altro mi è morto nel 2000. meglio con lui che qui a soffrire.

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