Alla fine le minacce del Vaticano verso Monsignor Milingo si sono concretizzate: il discusso arcivescovo, uno dei più noti esorcisti degli ultimi decenni, è stato scomunicato insieme ai quattro sacerdoti sposati da lui consacrati “illecitamente” vescovi negli Stati Uniti. “Sono incorsi nella scomunica latae sententiae, prevista dal canone 1382 del Codice di Diritto Canonico”, afferma oggi una nota della sala stampa della Santa Sede. Il comunicato sottolinea che Milingo è “in una condizione di irregolarità e di progressiva aperta rottura della comunione con la Chiesa” e riferisce come la Santa Sede abbia “seguito con viva apprensione l’attività posta in essere di recente” da monsignor Milingo “con una nuova associazione di sacerdoti coniugati, seminando divisione e sconcerto tra i fedeli”. La nota informa, inoltre, che “esponenti a vario livello della Chiesa hanno invano cercato di contattare l’arcivescovo, per dissuaderlo dal proseguire in azioni che provocano scandalo, soprattutto nei riguardi dei fedeli che hanno seguito il suo ministero pastorale a favore dei poveri e dei malati”. […]
Il Vaticano scomunica Milingo
35 commenti
Commenti chiusi.
Ora capisco perchè le Madonne piangono lacrimone di coccodrillo: tutti sti “Monsignori” predicano la castità, niente rapporti prematrimoniali,niente preservativo,nemmeno una pugnetta con la fidanzatina. Per loro invece tutto concesso, anche se vescovi rimbambiti. Una vera indecenza.
Mi rifiuto di ricevere la Comunione da questi Giuda che mettono le dita… dove san luigi non vuoli.Maiali!
Milingo…, a furia di trombare è stato trombato… 🙂
La palla è mia, il campo è mio e tu non giochi più!
D’ora in poi, chi verrà scomunicato potrà fare causa alla chiesa cattolica per averlo messo nella stessa categoria di Milingo
Scomunica?……. e chi se ne fotte.
Basta tovare l’indulgenza plenaria giusta e tutto viene cancellato.
Lasciatelo che si sfoghi come un mandrillo con la Sua Maria Coreana fino a perdere un po’ di chili.
Dell’altra (quella che non glie la dava nemmeno a San Giuseppe) non ne vuole più sentir parlare!
Diatribe tra ciarlatani. Perche’ dar loro spazio??? Voltiamoci dall’altra parte e lasciamoli cuocere nel loro brodo.
Rispondo a Francosiccardi:
Hai perfettamente ragione, ma perchè diavolo stiamo ancora a perderci tempo, ci sono cose ben più importanti di cui discutere.
Siamo nel 2006, terzo millennio, nell’era della Scienza , della Tecnologia , di Internet e si parla ancora di scomunica.
Ma VAFFANCULO il vaticano, il papa e tutta la sua ciurma.
… e facciamoli trombare ‘sti cazzo di preti !
Perché ne parliamo?
Perché è divertente! 😀
Io a-do-ro Milingo!
Le soddisfazioni che mi sta dando lui non me le avevano date nemmeno Lefebvre e Keung messi assieme.
—
Em-manuel Mi-li-ngo…
…ta-tà, ta-tà!!!!
La cosa paradossale (mica tanto…) è che mentre i preti pedofili vengono spostati di parrocchia in parrocchia, Milingo viene scomunicato.
La domanda sorge spontanea: per la chiesa cattolica Milingo è peggio di un prete pedofilo?
CARO MASSIMILIANO: hai detto bene, siamo nel 2006 e ci sono ancora persone come te che rispettano palesamente il pensiero altrui mandandolo nel deretano! varamente complimenti…quando organizzerò nella mia parrocchia un convegno su “civiltà e integrazione” sarei lieto di averti come relatore!
CARO STEVE: milingo non è peggio di un prete pedofilo…ha commesso un reato diverso!la scomunica in cui è incorso lui è latae sententiae cioè nel momento in cui ha realizzato quell’atto (un atto certo) contro l’unità della chiesa ipso fatto se ne è messo fuori quindi scomunicato (cfr codice di diritto canonico. can.1364). per quanto riguarda la pedofilia le sanzioni canoniche sono pesantissime (compresa la scomunica) ma bisogna seguire qui un regolare processo sia pure per accertarne l’accaduto). anche questo è regolato dal codice al canone n. 1395 in particolare al par. 2 dove dice:il chierico che abbia commesso in altro modo un delitto contro il sesto comandamento del Decalogo, qualora il delitto sia stato veramente commesso mediante violenza o minacce, o pubblicamente o con un minorenne che non abbia compiuto 16 anni, sia punito con giuste pene, inclusa la destituzione dallo stato clericale.
Inutile dire che per me Milingo non ha commesso alcun crimine. Per quello che me ne importa, ben vengano i preti sposati. E il Vaticano che tanto parla pensi invece a punire i preti pedofili, non a spostarli in Italia e dargli lavori di più alto profilo come quello dato all’ex arcivescovo di Boston Bernard Law, che invece di finire in prigione per aver coperto, spostandoli di curia in curia, dei preti pedofili, ora si gode il sole di Roma come arciprete di Santa Maria Maggiore.
Alla gente che lavora che cacchio glie ne importa di scomuniche. Pio XII aveva paura dei comunisti
e “scomunicò” tutti i trinaricciuti nel 1952. Vadano a fottere, non sanno quello che si sono persi!
Una trombata al giorno toglie il medico d’intorno!
X franceso: della “colpa” di Milingo non mi tange granché. Vorrei invece soffermarmi sul caso dei preti pedofili. Giacché in Italia la pedofilia è un reato, tali loschi figuri dovrebbero semplicemente essere denunciati e messi in prigione come tutti gli altri pedofili, anzi, dovrebbero avere il massimo della pena prevista in quanto hanno l’aggravante di aproffittare del proprio ruolo per avvicinare le ignare vittime. Invece incorrono in pene “severissime”, come l’allontanamento dalla propria parrocchia (così possono trovare altrove nuovi bambini da seviziare), la destituzione dallo stato clericale (WOW che castigo terribile), o addirittura la scomunica, che, come dice Milingo, non vale più della carta su cui è redatta!
Trovo molto tristi tanti dei commenti qui postati…
Sono atea e anticlericale, ma sono anche liberale. Credo che ognuno di noi abbia il diritto di credere in ciò che vuole, madonne piangenti ed esorcisti, per idiota che a me possa sembrare.
Se un essere umano crede profondamente nel suo dio, al punto da dedicarsi al sacerdozio, a me può sembrare che butti via la propria vita, ma per lui è la chiave di volta della sua esistenza. E tutti i sacerdoti che si riconoscono nella chiesa cattolica, ma al contempo vogliono vivere in maniera onesta e sincera un sentimento che per loro è anche un sacramento (così come battesimo e ordini sacerdotali), vivono una grande lacerazione.
Credo che ciò vada rispettato, anche in personaggi a dir poco pittoreschi come Milingo.
Al più possiamo notare come una volta in più dogmi e precetti della chiesa cattolica siano palesemente in contrasto con qualsiasi idea di umana pietà, comprensione e compassione.
concordo per lo più con Silvia…caro gianni, ti destituissero dallo stato ateo allora…lo facessero a me importerebbe poco che ne pensi?!?
Francesco finge di ignorare che la scomunica è molto più pesante della riduzione allo stato laicale: è la cacciata dalla chiesa cattolica.
Finge di ignorare che non risultano casi di preti pedofili scomunicati, anche se la norma lo prevederebbe.
Il capo dei legionari di Cristo, Macial Marcel Degollado, è stato lasciato libero di violentare bambini e ragazini per mezzo secolo e la pena di ratzinger è stata il semplice divieto di dire messa pubblicamente. nemmeno la riduzione allo stato laicale. Nella magior parte dei casi i preti pedofili non vengono neanche ridpotti allo statoi laicale, ma semplicemnte spostati di parrocchi in parrocchia per avere altre vittime innocenti.
Evidentemente secondo la chiesa cattolica è più grave per un prete sposarsi che essere pedofilo?
Sarè perchè Ratzinger era imputato per fatti legati allo scandalo dei preti pedofili, che hanno avuto luogo quando ricopriva l’incarico di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede?
Processo che ha avuto luogo lo scorso anno negli Stati Uniti, in cui era venuto fuori che questo teologo aveva inviato nel 2001 a tutti i vescovi una lettera in cui il Vaticano ordinava che un minore qualora avesse dichiarato al suo vescovo di un abuso sessuale da parte di un sacerdote avrebbe dovuto giurare il segreto perpetuo, sotto eventuale pena di scomunica. Ribadiva il diritto della Chiesa non solo di rivendicare a sé la competenza giurisdizionale nei casi di abusi su minori da parte di esponenti religiosi, ma di svolgere le indagini e conservare le prove acquisite nel più assoluto segreto, fino al decorrere di dieci anni dal compimento della maggiore età della vittima. “Casi di questo tipo – conclude la lettera – sono soggetti al segreto pontificio”
Ricordiamoci che nei SOLI Stati Uniti vi sono circa 4000 preti riconosciuti dalla Conferenza episcopale americana come colpevoli di aver commesso delle violenze sessuali soprattutto nei confronti di minorenni.
Ricordiamoci anche che il 14 settembre 2004 il quotidiano “City” dà notizia che molti preti pedofili USA sono stati mandati in esilio forzato a Roma.
Adesso come la mettiamo?
Quoto silvia al 100%. Pero’ capisco la rabbia che si esprime molto spesso attraverso questo sito.
Non credo che gli atei siano arrabbiati ontologicamente con la chiesa cattolica, ma per due fatti essenziali:
1) tende ad avere un’interpretazione elastica delle leggi dello stato (vd. preti pedofili e tanti altri esempi)
2) pretende di imporre a tutti la sua visione delle cose
Se tali punti venissero rimossi, io personalmente non avrei nulla da ridire contro le credenze personali di ognuno, al massimo farei notare come mai secondo me tali credenze siano poco coerenti o arretrate.
x francesco: che cosa vuol dire che mi si destituisca dallo stato di ateo ? Che mi si imponga di vivere secondo i dogmi di una religione ? Magari quella cattolica ? Allora ho proprio l’impressione che questo sia già successo ….. così come è successo a tutti gli atei, gli agnostici o semplicemente diversamente credenti residenti nella “laicissima” Repubblica Italiana
Ritengo inaudito, tra l’altro, che verso i preti pedofili la chiesa abbia tenuto un comportamento piu’ omertoso di Toto Riina, e Razzinga ne ha la maggiore responsabilita’, e si sia azzardata a scomunicare quell’equipe medica colombiana che ha fatto abortire una bambina di undici anni violentata dal patrigno.
Al dì là dei fatti,c’è un insegnamento che i cattolici e la chiesa potrebbe imparare da costui:le leggi create ad arte dall’uomo di fede e leggittimate dagli scritti Sacri possono essere stravolte e cambiate come lo Tzumani ha sconvolto l’Indonesia..nulla è immune dalla contestabilità e tutto muta e deve mutare per ordine logico e volontà dell’evoluzione stessa,adesso che questa parta da Dio o da nessuno fa poca differenza e l’uomo dovrà cominciare a combattere questo infantile timore del mutamento e deui cambiamenti che erano difficile per l’uomo di Neanderthal e continua da esserlo per quello presumibilmente più evoluto del terzo millennio..
..un altro punto a favore di Milingo,a finalmente dimostrato ai fedeli che non può una scomunica farci perdere quello che siamo.LUI è Monsignore pure se Ratzinger non lo vuole!..sia d’insegnamento questo,poi che i fatti dimostrano beghe cattolico/religiose da copertina di Novella è vero e appoggio,ma cogliamo quanto c’è di buono all’interno di questa ridicola diatriba tra adepti..
forse si pensa che la scomunica sia un danno maggiore, lo si pensi anche…se aveste studiato teologia, pure per cultura sapreste che non è così! pace e bene 🙂
x Francesco
La scomunica non è un danno maggiore rispetto a che cosa?
x daniele: rispetto alla destituzione dallo stato clericale (per un prete)
x Francesco
Grazie della risposta. Approfitterei della tua disponibilità per un’altra domanda.
Ciò significa che un sacerdote rimane tale anche se scomunicato?
Scusa l’ignoranza, ma io pensavo che la scomunica fosse la constatazione da parte della gerarchia ecclesiastica che un membro della Chiesa, per la sua condotta, si è posto al di fuori di essa. E quindi non è più ammesso ai sacramenti, e alle funzioni, etc.
Mentre pensavo che ridurre un prete allo stato laicale significasse semplicemente farlo ritornare allo status che aveva prima di essere ordinato sacerdote, cioè farlo tornare un laico, ma pur sempre facente parte della Chiesa.
Ora, se è così, mi chiedo come si possa pensare che chi è ritenuto “fuoriuscito” dalla Chiesa possa continuare a mantenere lo status di chierico. Voglio dire: se uno non è ammesso a ricevere l’Eucaristia, come può essere ammesso a somministrarla? Nonché a consacrare le ostie? Etc.
Se invece non è così, mi puoi delucidare?
Qualora la cosa fosse troppo lunga e complicata per spiegarla qui, potresti darmi qualche link a una spiegazione attendibile.
Grazie
Ciao
caro daniele…grazie a te…stasera con calma ti darò la risposta alla tua domanda!
CARO DANIELE: scusa ma ieri sera sono rientrato troppo tardi…! gurda è un poò complicato ma cercherò di farmi capire….teologicamente il sacerdozio o più precisamente l’Ordine Sacro si dice che imprima il carattere cioè inserisce il presbitero in maniera più intima a cristo. ora perchè questo risulti evidente e non rimanga solo un concetto teologico è richiesto al sacerdote proprio per il fatto che è chiamato a vivere in maniera più intima a Cristo una vita onesta, e santa. dunque teologicamente il sacerdozio è incancellabile proprio come il Battesimo. la destituzione dallo stato clericale (dunque dall’esercizio dell’ordine sacro) quanto la scomunica hanno in qualche modo sul sacerdote i medesimi effetti. impossibilità a impartire i sacramenti quanto a riceverli. se uno nonostante queste proibizioni però non accettandole continuasse a celebrare e impartire i sacramenti questi sarebbero validi per chi li riceve ma illeciti. ecco che si crea lo scisma. un destituito dallo stato clericale che continuasse a celebrare incorrerebbe automaticamente anche alla scomunica latae sententiae. le due cose sono dunque quasi simili e autometiche. anche se diversamente però in fondo il medesimo discorso (tranne se si parla di annullamento…)lo si può fare per il matrimonio…quell’atto sacramentale ti unisce alla persona con la quale ti unisci in modo così intimo da non poterlo cancellare…nonostante il divorzio. ammesso anche quest’ultimo e dunque mancando l’esercizio del matrimonio il matrimonio rimane comunque tale. spero un pò di essere riuscito a farmi capire! ti ringrazio, francesco
X Francesco
Grazie a te della spiegazione.
Dunque se ho ben capito, sebbene l’Ordine Sacro sia incancellabile tipo il Battesimo o il Matrimonio, la riduzione allo stato laicale impedisce di dare e ricevere Sacramenti.
Se un chierico continua a esercitare le sue funzioni nonostante la destituzione dallo stato clericale è “automaticamente” scomunicato.
Quindi la scomunica sembrerebbe rappresentare una *ulteriore* sanzione rispetto alla destituzione da chierico.
Cioè: se uno viene destituito e si adegua alla destituzione, non viene anche scomunicato.
Mentre viene scomunicato se “se ne frega” della destituzione.
Sembrerebbe quindi che la scomunica sia più grave…
PER DANIELE:più o meno…ma la scomunica pur essendo simile alla destituzione dallo stato clericale resta diversa e nel caso del sacerdote dal punto di vista morale è più grave la destituzione dallo stato clericale se a questa ci aggiungi la scomunica poi non ti dico che esce! poi la destituzione riguarda solo il clero chiaramente mentra la scomunica è di portata più ampia e riguarda la chiesa…! BUON FINE SETTIMANA
Dal Vangelo odierno Mt. 2,16 – 69: Se il tuo occhio ti da scandalo, càvalo; se la tua mano, il tuo piede ti da scandalo taglialo…….. Caro Milingone, allargando i consigli del Vangelo, se proprio non puoi vivere in castità come promesso solennemente al tuo dio ed alla sua madre semprevergine devi essere coerente per una scelta evangelica: TAGLIALO! Meglio per te e per tutti i preti in fregola che pensano solo alla gnocca di andare nel regno dei cieli SENZA PISTOLINO che all’inferno dopo aver goduto i piaceri della carne! OK? La Madonna è stata chiara: “La morte ma non peccati!”
Fatti subito una doccia gelata, ti farà evaporare i primi bollori! E non abusare del Viagra!
x Francesco
Grazie! 🙂
@francesco
“nel caso del sacerdote dal punto di vista morale è più grave la destituzione dallo stato clericale “, splendido esempio di mirror climbing…forse, oltre a teologia dovresti studiare un pò di logica. Come può essere più grave la destituzione della scomunica se quest’ultima è INCLUSIVA della prima, almeno per i sacerdoti? Ovvero, una pena che priva il soggetto dello status di cattolico è secondo te meno grave di una pena che lo priva solo dello status di sacerdote, che è soltanto un aspetto dell’essere cattolico? O per un sacerdote è più grave che gli si impedisca di amministrare i sacramenti ma non di riceverli, piuttosto che gli si impediscano ENTRAMBE le cose, perchè immagino che un sacerdote scomunicato non possa amministrare sacramenti validi…