Catania, devoto muore, indagati sindaco e arcivescovo

Colpo di scena nell’inchiesta aperta dalla Procura di Catania sulla morte, nel 2004, del 22enne Roberto Calì, giovane devoto travolto e ucciso, il 6 febbraio del 2004, dalla folla, durante la processione di Sant’Agata, patrona della città di Catania. Oggi, durante l’udienza camerale relativa al procedimento contro 4 indagati, la cui posizione è stata stralciata, il capo dei gip della Procura etnea, Sebastiano Cacciatore, ha ordinato alla Procura di iscrivere sul registro degli indagati l’arcivescovo metropolita di Catania, Salvatore Gristina e il sindaco Umberto Scapagnini, con l’accusa di omicidio colposo. […]

Fonte: Alice News

7 commenti

Giuseppe Bertuccelli

Forse questo è l’epilogo di una barbara maifestazione che condurrà la popolazione etnea ad un orientamento laico e di civile comportamento. Per la città sarebbe un toccasana e noi, soci UAAR di Catania, ce la metteremo tutta a cominciare dalle prossime festività agatine. Il rammarico per la vita stroncata del povero ventiduenne non cesserà mai!

Francesco M.Palmieri

Bene, adesso lanciamo un appello non solo ai soci UAAR ma a tutti i cittadini di buon senso, napoletani e non, perchè si ponga finalmente fine a quella buffonata dello scioglimento del sangue di S.Gennaro.
Tanto per cominciare.

Stefano

Volete vedere che se li puniscono tutti e due la punizione per il sindaco sarà quella prevista dal codice penale, mentre quella che verrà inflitta all’arcivescovo sarà una scemenza?

cartman666

E’ una manifestazione di una barbarie assoluta, e non e’ la prima volta che succedono incidenti, mentre i devoti di s.agata, sono x buona parte deliquenti di primo piano,uno di loro,anni fa ha ucciso un titolare di un chiosco,colpevole di averlo servito in ritardo!

Umberto

Tranquilli, se la caveranno tutti e due con un non luogo a procedere, accetto scommesse.

Sergio

Credo non ci sia abbastanza organizzazione per quanto riguarda determinati momenti della festa. Se si ponessero più restrizioni perchè tutto si svolgesse secondo determinate regole si eviterebbero incidenti così gravi. Che sia una manifestazione di una barbarie assoluta è eccessivo, ci sono persone che vivono la festa con spirito religioso, molti vivono più il lato folcloristico magari, ma non è vero che la maggior parte sono delinquenti. Poi la festa di S.Agata è un momento in cui la città esprime il suo lato popolare, in cui la gente e i turisti si riversano per le strade e l’economia si muove un po’ per certe attività. E’ giusto che chi deve pagare paghi e si spera che in futuro si proceda ad un’organizzazione più razionale di momenti che sicuramente hanne un pericolo potenziale notevole.

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