La bambina che paga per tutti

Tutto il mondo degli affidamenti e delle adozioni è in subbuglio. Se una bambina che racconta di avere subìto violenza nel suo Paese (Bielorussia) e nell´orfanotrofio in cui era carcerata, prima di essere mandata in vacanza in Italia (evidentemente per una svista burocratica dei suoi educatori), non verrà immediatamente riportata in orfanotrofio in Bielorussia, saranno bloccate tutte le adozioni e gli affidamenti già programmati e saranno compromessi i rapporti fra i due Paesi. Niente paura, stiano tranquilli tutti coloro che temevano fosse intralciata la loro attesa e guastati i rapporti diplomatici con la Bielorussia. Niente paura, paga Maria. Si fa così. In osservanza della legge, dei buoni rapporti con la Bielorussia e tenendo conto delle proteste di chi sta aspettando un´adozione da quei Paesi, si mandano i carabinieri a prelevare la bambina. […] Ci dice benevolo l´autore del ricatto – l´ambasciatore bielorusso – che non sarà lo stesso istituto della violenza. Intanto c´è da domandarsi perché l´istituto in cui è accaduto ciò che Maria ha raccontato alla famiglia che l´ha accolta “per le vacanze” in Italia, non sia (tutto il suo personale e in particolare le persone indicate specificamente da Maria) non sia sotto inchiesta per accuse gravissime. […] Maria è contesa e reclamata da un orfanotrofio, da un lettino in camerata, da bagni collettivi e pasti in refettorio. E tutto ciò per salvaguardare il buon nome della Bielorussia, per placare il suo ambasciatore (che fa il suo mestiere, che non ha niente a che fare con la salvezza della bambina). E per tranquillizzare le brave famiglie che aspettano l´adozione. Certo che sono brave famiglie e brave persone, e ad esse auguriamo felice esito per legittime e onorevoli speranze. […] Questo Paese, che ama tanto i bambini e che ci spiega due o tre volte al giorno che prima di tutto viene la famiglia, è pronto a spedire Maria, come un pacchettino, da una famiglia che la ama ad un orfanotrofio che – nel migliore dei casi – la considera un numero. E nel peggiore, come già le è accaduto, un oggetto disponibile. Un Paese moderno e democratico dovrebbe essere dotato di una legge che – per prima cosa, in caso di controversia – prescrive la nomina di un avvocato che rappresenti il bambino. Questa legge è già stata proposta e respinta fin dalla tredicesima legislatura. Adesso, in questa italia, la conclusione è triste e sbagliata. Chi ha l´unica colpa di amare e ascoltare la bambina (e che ieri sera, per lei, in televisione, ha chiesto pietà) viene tenuto d´occhio a distanza con sospetto. L´apparato dello Stato è efficiente e pronto per mandare una bambina disperata in orfanotrofio. Le relazioni diplomatiche fra Italia e Bielorussia all´improvviso rifioriscono. A 10 anni, sola al mondo, paga Maria.

Fonte: Unita.it

18 commenti

Francesca

questo dal sito dell’UNICEF

La vicenda di Cogoleto: diritti della bambina, non su di essa

A proposito del recente caso della bambina bielorussa, sottratta e nascosta dalla famiglia ospitante alla fine del periodo concordato di soggiorno temporaneo in Italia, l’UNICEF Italia ricorda che solo nell’Europa centrale e orientale sono ancora un milione e mezzo i bambini che vivono al di fuori della famiglia, e che di questi 900.000 vivono in istituti.

Negli istituti le violenze sono molto diffuse – come hanno dimostrato le ricerche preliminari per lo Studio sulla violenza sui minori promosso dal Segretario Generale dell’ONU (che verrà presentato il prossimo 12 ottobre).

L’UNICEF Italia esprime preoccupazione perché, al di là della situazione di illegalità che si è determinata e della eccessiva esposizione mediatica, appare evidente che l’interesse superiore della bambina non viene considerato da nessuna delle parti in causa, e che al momento non esistono le condizioni per un ascolto effettivo del parere della bambina.

Le violenze denunciate dalla famiglia ospitante, che la bambina avrebbe subito nell’istituto in Bielorussia, e la conseguente volontà di restare in Italia non sono state sinora oggetto di un ascolto diretto, libero da manipolazioni e influenze, che consentirebbe anche di bloccare il ripetersi degli abusi. La preoccupazione dominante sembra essere, da ogni parte, quella di avanzare diritti sulla bambina, in nome e per conto della quale si agisce e si opera.

Il corto circuito per cui una famiglia temporaneamentr ospitante si trasforma nel linguaggio dei media e nella propria visione in “genitori” è preoccupante, perché dimostra purtroppo ancora una volta la sostanziale assenza in Italia di una cultura dell’affido familiare come strumento al servizio dell’interesse dei bambini, e il prevalere invece del presunto “diritto ad essere genitori”, come dimostra del resto il paradosso per cui, a fronte di alti numeri di minori in istituto, molto poche sono le famiglie affidatarie mentre rimane alta – e insoddisfatta – la richiesta di adozioni.

L’UNICEF Italia vede quindi con grande favore l’azione promossa dal Ministero della Giustizia, sperando che riesca, nel rispetto della legalità nazionale e internazionale, a:

portare a una difesa autentica dei diritti della bambina ad essere ascoltata e assistita
avviare un’accertamento sui casi di violenza nell’istituto in questione
porre le basi per aiutare tutti i bambini bielorussi in condizioni di abbandono a vivere in un ambiente familiare.

E’ ora di finirla con questa retorica mielosa dei buoni sentimenti. I Giusto hanno sbagliato, hanno gravato dei loro problemi di mancata genitorialità una bambina, che paghino.
E i preti liguri vadano a piangere per i bambini abusati nei LORO istituti.

Francesco M.Palmieri

Vorrei che le Autorità italiane, che hanno mandato i carabinieri a ritirare la piccola Maria, ora spiegassero agli italiani, come mai quando si tratta di Rom che, fregandosene dell’obbligo scolastico, mandano i bambini ad accattonare (quando va bene), a borseggiare (quando va meno bene) a svaligiare gli appartamenti (quando va male) allargano le braccia sconsolati dicendo che “non possono fare niente”

Kaworu

sono due cose leggermente diverse però.
il caso di maria anche se a fin di bene (? mi riservo il beneficio del dubbio), è sequestro di persona.
per quel che riguarda i piccoli rom, credo che tutto quel che possono fare i carabinieri sia prendere i bambini e riconsegnarli alle famiglie. a meno di togliergli la patria potestà e mettere i bambini in orfanotrofio rendendoli adottabili. ma non ne so molto in materia, se c’è qualche giurista, che chiarisca 😉

Maurice

Invece di parlare del sequestro di persona, io vorrei dire che ritengo vergognoso che in uno Stato che dovrebbe garantire i diritti fondamentali delle persone – in maggior ragione ai bambini – bisogna raggiungere questi livelli per richiamare l’attenzione su un fatto così grave.
E per di più trovarsi aggrediti da tutti, trovarsi dalla “parte del torto” sui media, e arrivare al peggiore degli epiloghi.
Se la bambina si suicida veramente, qualcuno si guarderà la coscienza?

Francesca

Credo che i rom godano di uno statuto privilegiato a livello internazionale, in quanto apolidi per cultura e tradizione. Tanto è vero che non hanno l’obbligo di assicurare l’automobile, per esempio.

Kaworu

ma sicura che i rom siano apolidi? oO
a me risultava che esistono rom italiani, romeni, e via dicendo…

riguardo alla bambina… ma chi è che le ha fatte le perizie, per curiosità? un medico incaricato dalla procura o incaricato dai due coniugi ospitanti?

Francesca

@Kaworu

No, non sono sicura che siano apolidi, ma hanno uno statuto particolare.
Per quanto riguarda la bambina, ci sono un pò di punti oscuri, in quanto le perizie le avrebbe fatte il medico dei Giusto, e non si sono mai rivolti ad operatori del settore. Ma sinceramente non è facile seguire la faccenda perchè con il battage che ne è uscito, gran parte dei giornali sembrano scrivere solo ciò che giova alla causa dei “genitori”, alla faccia dell’aderenza ai fatti.

Micky

Che bloccare una bimba senza averne l’autorità sia un reato è chiaro. Che al posto della famiglia ospitante molti di noi avrebbero fatto la stessa cosa è altrettanto chiaro. Se una bimba ti dimostra che il posto da cui proviene è responsabile di violenze nei suoi confronti non puoi far finta di niente e non puoi andare per vie burocratiche. Il fatto poi, che l’ambasciatore ricatti gli italiani con il suo aut aut è ancora più vergognoso, perchè comunque vadano le cose qualcuno dovrà pagarne le conseguenze!

Francesco M.Palmieri

Chiedo scusa se mi sono servito del caso della piccola Maria per denunciare l’utentico scandalo dei bambini Rom, vedo che il problema è comunque sentito, e chi vive a Roma, sicuramente lo sente ancora di più.
Ma ora occupiamoci del caso della bambina bielorussa. Qui purtroppo si scontrano due legittime ragioni uguali e contrapposte.
Chi si sente di condannare la coppia italiana?
Io l’ho fatto ma ora non ne sono più tanto sicuro. Dall’altra parte ci sono innegabili ragioni di diritto ma non solo. Se il finale fosse rappresentato dalla descisione di far rimanere la piccola in Italia e magari con il riaffido alla coppia ligure, questo costituirebbe un pessimo esempio cui tante altre coppie italiane, in simili condizioni, potrebbero decidere di ricorrere, con l’inevitabile risultato di bloccare a tempo indeterminato, soggiorni, affidi ed adozioni
di tanti altri bambini in precarie condizioni, della cui sorte non ci possiamo disinteressare sull’onda dell’emozione suscitata da questo caso.
Tutti si augurano che “Prevalga la ragione nel superiore interesse della minore” frase stupida che non dice niente e serve solo a far fare bella figura a chi se la mette in bocca.
Io sinceramente, non saprei che partito prendere (e come me chissà quanti altri) posso solo dire che coloro che si trovano a dover prendere una sofferta decisione, hanno tutto il mio appoggio, anche se, ovviamente, non li invidio.

Dani

A me sembra che ci sia stata una forma di pregiudizio (probabilmente gisusta) per la Bielorussia. Per non danneggiare ttroppo la bimba quando è arrivata con segni di percosse e violenze forse era meglio farla visitare subito e affidarsi ad un medico. Così la bimba è stata rapita e ovviamente pagherà per tutti. Poi, i Giusto mi sembrano un pò troppo spregiudicati con i media.

Dani

Sul fatto che gli zingari non hanno l’obbligo di pagare l’assicurazione auto mi permetto di avere qualche riserva.

antonella_621

Da quello che mi ricordo mi pare che di adozione non se possa parlare, ma non conosco bene le normative.
A livello di informazione ho visto una bell’esempio di strumentalizzazione, mista ad un buonismo diffuso, Carabinieri compresi (troppo buoni), con lacrime forse anche di stato. Informazione standardizzata un po’ su tutti i TG (vari numeri tanto non cambiano molto). A rimetterci sarà la bambina, che non vuole ritornare al suo paese, e che ci ritornerà cmq, il resto sono solo belle parole un po’ da tutte le parti. Per la stampa si tratta solo di far cassetta e di strappare qualche lacrima a chi legge, ascolta, vede i tg, e di sistemare il palinsesto televiso con qualche talk show e lacrima in più (Costanzo, sua moglie, vespa, ecc.).
I signori psicologi, assistenti sociali, e professori vari (tra l’altro per le loro consulenze li paghiamo), non sapevano che cmq si mette in essere un rapporto affettivo tra bambino e famiglia “temporanea” (lo sanno già dall’inizio che la cosa è temporanea, non stiano tanto a fare i santi che di santi ce ne sono già abbastanza).
Perchè non evitare rapporti troppo personali…. si utilizzino strutture di tipo collettivo stile colonie ecc. in teoria non ci dovrebbero essere problemi come nel caso in questione.
A me ha dato particolarmente fastidio, il modo in cui è stato presentato il tutto, troppo buonismo … nuoce alla salute, e le lacrime fanno solo arricchire chi produce i fazzoletti.
Per me quello è e quello resta.

Francesca

@Dani

Ne sono abbastanza sicura, almeno fino a qualche anno fa era così, infatti le vittime degli incidenti stradali causati da zingari venivano risarcite dal fondo per le vittime di incidenti ad opera di ignoti. Problema che era stato trattato anche da “Mi manda RAI 3”, ove avevano accennato appunto la cosa. Ignoro se la cosa riguardi TUTTO il popolo rom o solo quelli non stanziali, considerando che la maggior parte dei rom e dei sinti lo sono. Sinceramente non mi interesso molto di quel popolo, ma la cosa mi aveva colpito parecchio, avendola già sentita da persone che io ritengo degne di fiducia. Non vorrei però contribuire a creare leggende metropolitane, se qualcuno ha notizio certe è benvenuto.

Kaworu

personalmente a me questa vicenda puzza un bel po’.

ora, se avessi ospite un bambino di chernobyl (ma anche se avessi un bambino in affido o qualunque altro caso simile) e mi accorgessi che questo bambino è stato maltrattato, picchiato, seviziato, violentato e chi più ne ha più ne metta, la prima cosa che farei sarebbe portarlo all’ospedale e far accertare quanto successo da un medico e da uno psicologo, non dal mio medico curante. anche perchè non ne vedrei la ragione, onestamente.
successivamente, con le prove certe in mano, mi rivolgerei all’associazione che mi ha permesso di ospitare questo bambino e chiederei spiegazioni in proposito.
e poi una denuncia alle autorità competenti.

non mi gratterei la pancia, ma nemmeno farei azioni stupide che potrebbero danneggiare (oltre alla bambina, visto che una fuga e un occultamento non mi sembrano il massimo per una bambina che ha già subito violenze) molte altre persone.

ora, perchè queste due persone non si sono mosse in un modo analogo?

(non ho seguito tutta la vicenda perchè detesto il buonismo ipocrita).

FredFast

Non so cosa pensare… sarà anche sequestro di persona, è vero.
Ma non va bene quello che ho sentito oggi pomeriggio riferire dal TG3 Liguria, e cioè che l’ambasciatore bielorusso sì sarebbe rimangiato la parola data 20 giorni fa.
In pratica non avrebbe mai assicurato che Maria sarebbe ritornata ad un orfanotrofio diverso, e non a quello da quale proveniva in origine.
Sono angosciato.
Per il resto della vicenda, beh secondo me ci sono lati poco chiari. Ad esempio non credo proprio che ci sia voluto tutto questo tempo per trovare la bambina nascosta con i nonni. Nessuno li ha mai visti partire? Nessuno ha controllato parenti e amici??? Mah…

Veronica

vorrei sottolineare che i Tribunali per i Minori, per osservare il “diritto” in se, spesso non tengono in nessuna considerazione il bene del bambino.
Non parlo di questo caso in particolare, perchè c’erano troppe cose “forzate” e troppi interessi internazionali in gioco, ma parlo di quei casi in Italia, dove pur denunciando, nessuno fa nulla ma, chi denuncia viene trattato come un elemento di disturbo che rompe degli equilibri politico/religiosi, tanto consolidati da essere infrangibili.
Se uno si pone contro i cosiddetti “poteri forti” finisce irrimediabilmente per perdere.
Le leggi sono formalmente esatte ma, purtroppo vengono applicate da uomini che non sempre dimostrano che l’interesse del bambino sia al primo posto (e parlo di: magistrati, psicologi, assistenti sociali ecc…).
Basti dire, che il Comune di Milano, quando ho avuto la bambina per molti mesi, relazionavano il Tribunale dei Minori competente, ogni tre mesi (non di Milano), senza mai aver VISTO la bambina, le maestre ed i genitori affidatari.
Questo è un falso in atto pubblico, da me a suo tempo denunciato e sottoscritto.
Uno solo delle tante mie denunce fatte al Tribunale dei Minori e alla Procura di competenza.
Non dimentico il caso del bambino trovato nel 1999 sulla tangenziale di Milano, il caso dei bambini di Gravina scomparsi, come lavora quel Tribunale?
Perchè nessuno indaga come si comportano quei magistrati? Come si può fare un affido a 1.000 km di distanza?

Alberto Lucatello

Sono schifato..
L’ ambasciata bielorussa ha chiuso le mail in entrata… altra prova, se era necessario, della dittatura della nazione interessata. Troppo vigliacchi per leggere critiche, dopotutto sono abituati ad eliminare le opposizioni.

Ma vogliamo parlare della nostra sottosegretaria? Melchiorre credo si chiami.. nella prima conferenza stampa sembrava si fosse vestita per una sfilata, attegiamenti da vamp e scollatura all’ inguine. Salvo poi dire frignaccie.

La famiglia dice che la “vamp” aveva assicurato a nome del governo, quindi del popolo italiano che la bambina restava in italia. Frase detta da una donna disperata senza la forza di alzarsi dal letto e la ns “vamp” meglio non ha potuto fare che minacciare denuncia contro la povera madre affidataria. Forti con i deboli e deboli con i forti

ITALIA DI MERDA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Kaworu

eh ovviamente i giusto sono buoni e gli altri sono cattivi…
vedo che l’indottrinamento buonista funziona bene. e poi alberto, non si dice mica che l’abito non fa il monaco?

tutta questa storia mi puzza sempre di più di una manovra dei giusto di tenersi proprio quella bambina adottandola e rendendola loro anche legalmente, non solo per la stupida massa/opinione pubblica.

io non ho visto referti medici ufficiali che certificassero le violenze. tu invece?

immagino che se un bambino italiano in vacanza studio avesse detto ai suoi “genitori” poniamo spagnoli che i suoi genitori italiani lo picchiano a sangue, e se gli spagnoli se lo fossero tenuto facendo come i giusto, tu non avresti battuto ciglio e anzi, gli avresti fatto gli applausi.

per favore gente, aprite gli occhi, che la vita non è solo studio aperto o tg4 o “visto”.

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