Poletto: “Torino ricomincia dalle vocazioni”

Un ufficio di Curia, l’Azione cattolica, il Centro vocazioni, che cos’hanno in comune? A Torino, d’ora in poi, un progetto e un impegno da svolgere insieme, la pastorale vocazionale. Ieri, di fronte all’affollata assemblea di preti torinesi (oltre 300) nel teatro della parrocchia di Santa Rita, il cardinale Severino Poletto, arcivescovo della città, ha presentato il progetto «Lavorare insieme. Convergenze tra Ufficio per la pastorale giovanile, Centro diocesano per le vocazioni e Azione cattolica per una pastorale giovanile e vocazionale unitaria». L’obiettivo è di coordinare al meglio le risorse e, più ancora, di inventare una strategia nuova per affrontare un problema che la Chiesa di Torino condivide con tutte le altre diocesi italiane (ed europee), intorno a cui si è interrogata a lungo e in profondità nei mesi passati. Alla diocesi di Torino appartengono circa 600 sacerdoti, la cui età media è di 63 anni (3 in più della media nazionale). Nel numero non sono considerati i religiosi, che hanno la cura di 33 parrocchie su 359. […]

Il testo integrale dell’articolo di Marco Bonatti è stato pubblicato su Avvenire

Stando a quanto è stato pubblicato oggi su Repubblica, negli anni Sessanta i seminaristi italiani erano oltre trentamila, nel 1978 erano diventati meno di un terzo, nel 2002 erano 5.349, nel 2003 4.956 e nel 2004 4.504.

8 commenti

Daniele Gallesio

Se Dio ne chiama di meno, vorrà dire che ne vuole di meno 🙂

Perché mai il clero continua a pregare il proprio “Principale” di vocare più preti di quelli che egli desidera vocare per i fatti suoi?

Questà è _insubordinazione_ ! 😀

Steve

Tra poco dovrebbe chiudere il seminario della diocesi di milano, la più grande d’Europa. Basta guardare il rapidissimo calo dei seminaristi. Gli utlimi dati si riferiscono a 2 anni fa. Da notare che è stato già chiuso il seminario minore, dove venivano “candidati” al sacerdozio bambini dalla prima media in poi.

http://www.seminario.milano.it/1/statistiche.xls

RazionalMENTE.net

Per farsi preti bisogna ricevere “la chiamata”. Ora i casi sono due: o Dio si è scocciato di fare tutte ‘ste telefonate, o la gente si è scocciata di essere importunata negli orari meno appropriati da questo Dio che oltretutto non s’è capito mai neppure cosa vuole. Una terza possibilità è che vi siano problemi sulla linea. Io ho risolto, ho messo la segreteria telefonica e se chiama Dio, gli risponde una vocina che dice “L’utente ha cambiato numero, si prega di riagganciare”.

cartman666

Il problema della chiesa si sta risolvendo da sè! Che goduria ahah

Steve

Non solo dalla prima media. In taluni casi anche dalla 5a elementare i bambini vengono “candidati al sacerdozio” (come se i bambini avessero tutta questa ansia di farsi preti) da genitori sciagurati e incoscienti che li imprigionano nei seminari minori. In Italia abbiamo ancora circa 2.500 “candidati al sacerdozio” nei seminari minori, bambini dalla 5a elementare all’ultimo anno di liceo.

E’ una realtà tragica. Lì si che si generano personalità asociali, disadattate, dove il disturbo sessuale e la pedofilia sono dietro l’angolo, come vittime e come futuri carnefici.

E’ un problema molto serio, dai più ignorato.

Kaworu

come può una società civile permettere questo???

se per votare ci vuole la maggiore età, ancor più per queste cose le decisioni dovrebbero essere prese dalla persona adulta e consapevole, non da dei genitori invasati!

cartman666

Sono davvero senza parole, per quei poveri bambini, una cosa del genere non dovrebbe essere permessa!

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