La piccola Maria torna in Bielorussia

Prelevata al buio per volare verso l’inferno dal quale non voleva più tornare. Si è chiuso così il caso della piccola Maria, tornata in Bielorussia. In gran segreto un areo lha riportata a casa ieri sera verso le 21. La bambina, 10 anni, ora dovrà tornare nell’istituto del suo Paese dove – è stata lei stessa a denunciarlo – avrebbe subito violenze. La decisione ha colto tutti di sorpresa, perché sul caso della bambina contesa divenuto ormai internazionale si attendeva il verdetto dei giudici della Corte dappello di Genova, chiamati lunedì a deciderne il rimpatrio. E invece una macchina con i vetri scuri l’ha scortata in aeroporto, fino alla conferma arrivata verso le 22: Maria è in volo per Minsk. […] Da parte loro, la coppia genovese Alessandro e Chiara Giusto, i genitori affidatari che per venti giorni avevano tenuta nascosta la bambina dellorfanotrofio di Vilejka, piangono disperati accusando il governo deficiente di non aver alzato un dito. Dure soprattutto le parole di Alessandro: “Me l’avete uccisa”. Mentre la madre in lacrime grida: L’hanno portata via come una ladra, senza neanche un saluto. E’ uno schifo. […]

Fonte: Yahoo! Notizie

6 commenti

Roberto Grendene

“Dure soprattutto le parole di Alessandro: “Me l’avete uccisa”.”

“Me”? non e’ mica tua.

“Mentre la madre”

“LA MADRE”???? ma che madre???
L’affido e’ una cosa non semplice, non semplice affatto.
Chiamarsi e farsi chiamare “madre”, “padre”, o anche peggio “madre del cuore” e’ violare il patto che si firma quando si accetta di avere in affido (non in adozione”) un minore.

Rispetto il dolore che prova questa coppia, ma una dichiarazione, dico una, di critica sulla loro interpretazione dell’affido mi sarebbe piaciuta sentirla.

Ciao
Roberto Grendene

Ema

Indubbiamente i genitori affidatari hanno sbagliato, ma nacora di più ha sbagliato lo stato italiano mettendo davanti ai diritti della bambina le problematiche diplomatiche. In quell’orfanotrofio le sono stati violati de diritti e lo stato italiano ha il dovere di aiutare ogni persona a difendere i proprio diritti. L’intera unione europea ha sbagliato a non intevenire per proteggere la bambina.
Per quanto ne so, una qualsiasi persona che arriva in italia non può essere rimandata nel proprio paese d’origine se li rischia che le vengano negati i suoi diritti. Ed è un suo diritto ad avere un infanzia non tramautizzata(almeno, non ancora di pù di quanto già lo sia).

Stefania

riporto gli art.t 12 e 13 della Convenzione sui diritti dei bambini firmata a New York il 20.11.89
Convenzioni Internazionali

Articolo 12

1. Gli Stati parti garantiscono al fanciullo capace di discernimento il diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa, le opinioni del fanciullo essendo debitamente prese in considerazione tenendo conto della sua età e del suo grado di maturità. 2. A tal fine, si darà in particolare al fanciullo la possibilità di essere ascoltato in ogni procedura giudiziaria o amministrativa che lo concerne, sia direttamente, sia tramite un rappresentante o un organo appropriato, in maniera compatibile con le regole di procedura della legislazione nazionale.

Articolo 13

1. Il fanciullo ha diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprende la libertà di ricercare, di ricevere e di divulgare informazioni e idee di ogni specie, indipendentemente dalle frontiere, sotto forma orale, scritta, stampata o artistica, o con ogni altro mezzo a scelta del fanciullo. 2. L’esercizio di questo diritto può essere regolamentato unicamente dalle limitazioni stabilite dalla legge e che sono necessarie: a) al rispetto dei diritti o della reputazione altrui; oppure b) alla salvaguardia della sicurezza nazionale, dell’ordine pubblico, della salute o della moralità pubbliche.

Ora mi domando, quanto sopra è stato rispettato?
Comunque la Giustizia Italiana ha espresso una sentenza in : Nome del Popolo Italiano……
meno uno!!!!, me.
Non mi riconosco in questo Stato Italiano.

homo interrogans

Ancora una vicenda giocata, proprio giocata, dai media sulla superficialità del facile moto emotivo.
Il nulla che ci appassiona e ci fa giudicare, prendere posizioni.
Sono d’accordo con quanto osservato da Grendene.
“Mamma”, “papà” sono termini impropri nell’affido.
Addirittura ho scoperto che l’affido si allarga nella parentela.
Ora ci sono anche i “nonni”.
Tutti termini che ci raggiungono dal televisore e avvolgono il nostro senso familiare.
A quando il cane e il gatto affidatario?
L’empatia è immediata.

Non ho ancora ascoltato un servizio di vera infomazione sull’affidamento e sulle leggi, sui diritti e doveri che lo regolamentano.

E c’è di più.
Molto di più.

Non ho ascoltato nemmeno il solito blaterale dei politici.
Lo Stato è assente.

I coniugi della lacrima mediatica, per quanto comprensi nell’emotività, hanno infranto la legge.
Il loro è stato un sequestro di persona.
Che, tra l’altro, ha scatenato una crisi diplomatica con la Bielorussia.
I coniugi avrebbero dovuto consegnare la bambina all’autorità statale con una denuncia per maltrattamenti (allora sì amplificabile anche dai media).
Uno Stato reale avrebbe preso posizione con un’inchiesta approfondita.
Politici veri si sarebbero espressi sull’argomento, invece di limitarsi a scannarsi per le nebbie quotidiane delle poltrone.

Invece i coniugi, devoti di profonda religione, si sono affidati all’unica autorità che riconoscono.
Quella della Chiesa.
Hanno pregato per la salvezza della bambina e l’hanno nascosta in luoghi celati dal culto.
Un prete complice di tale sequestro ha pontificato con assoluta certezza che il vangelo è superiore alla legge.
Nessun televisore ha sussultato di critica.

Qui hanno sbagliato tutti.
I coniugi che hanno sequestrato la bambina.
I potenziali genitori adottivi e gli affidatari che hanno protestato contro questa coppia per il conseguente blocco di affidamenti e adozioni.
Lo Stato che ha taciuto.
L’informazione che, come al solito, è diventa telenovela.
Noi.
Che ci scandalizziamo a turno pro e contro, come ovvi spettatori della serie televisiva.
E non chiediamo da un lato la condanna e le misure giudiziarie per i sequestratori e i loro complici (pur con le eventuali attenuanti del caso), dall’alto l’indagine ferma di uno Stato vero.
Come se tutto questo facile ciarlare sentimentale fosse la norma.

Ho al momento una sola certezza.
Di questo continuo rimpallo, compreso quello della coppia affidataria, l’unica vera vittima è stata la bambina.
Di cui non sappiamo nulla.
E di cui nessuno si è chiesto davvero nulla oltre la spicciola emotività filtrata da dichiarazioni di parenti e simpatizzanti improvvisati.
Saluti a puntate.

leonardo carnesecchi

Salvaguardare i diritti di ogni essere umano e la propria liberta’ sarebbe il dovere e la base di ogni stato e governo che si possa definire democratico. La bambina e’ bielorussa, quindi e’ una situazione delicata. Lo stato italiano non e’ intervenuto per evitare problemi diplomatici: e’ sceso in campo l’ambasciatore bielorusso in Italia, qualcuno a Minsk gli avra’ detto di farsi sentire!!!
Io personalmente avrei, per il bene della piccola, guardato e inviato i miei ispettori per controllare l’orfanotrofio dove la bambina vive. Avrei fatto vedere l’ambiente che in Italia poteva trovare, molto probabilmente migliore, e avrei provato ad aprire un dialogo con il governo di Minsk per poter trovare una soluzione piu’ diplomatica, ma soprattutto la migliore per la piccola bambina.
Per quanto riguarda i genitori, o presunti tali dalla stampa e dall’opinione pubblica, vorrei dirli che non si puo’ decidere della vita degli altri a proprio piacimento, ma bisogna rispettare tutti in egual misura. Non dovevano nascondere la bambina dovevano solo far richiesta di adozione, magari con il tempo chissa’ gliel’avrebbero concessa…

antonella_621

Homo Interrogans, anche se mandi saluti a puntate, esprimi quello che penso e che ho già scritto in qualche altro post. A me ha dato fastidio il “troppo buonismo” presentato dai media: troppe lacrime, Carabinieri troppo buoni, tutti insomma troppo buoni e l’unica che ci ha rimesso è stata la bambina. Ora i media hanno la strada aperta per qualche talk show e lacrima in più. Vediamo se spetta alla strappalacrime De Filippi gestire il tutto (sarebbe la più indicata), se piangi 100 con lei piangi 180.
Troppo buonismo nuoce alla salute … fanno profitto solo i produttori di fazzoletti (magari usa e getta ne consumano di più)…

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