In edicola il nuovo numero di MicroMega

“Riflessioni su un delitto islamico” . Al di là dell’ovvia e scontata condanna dell’omicidio di Hina Saleem, quali domande scomode ma ineludibili ci pone questo emblematico fatto di sangue che non può essere relegato solo alla cronaca nera? Quali sono le vie all’integrazione, tutte le culture hanno la stessa dignità, quali i valori dell’identità occidentale irrinunciabili ? Nel nuovo fascicolo di Micromega, le riflessioni di Alda Merini, Lidia Ravera, Dacia Maraini, Natalia Aspesi, Giuliana Sgrena, Maria Bonafede, Luisa Muraro, Moni Ovadia, Nadia Fusini, Patrizia Valduga, Lorenza Carlassare e Rossana Rossanda.

Fonte: sito di MicroMega

2 commenti

leonardo carnesecchi

Credo che un omicidio non sia mai una bella cosa… Credo anche che uccidere la propria figlia per motivi religiosi sia quantomeno la cosa piu’ stupida e vergognosa che un genitore possa fare!!! Uccidere la figlia perche’ non si comporta secondo i crismi dell’Islam?
Siamo nel ventunesimo secolo, si parla di liberta’ di integrazione dei popoli anche quando questi sono completamente diversi. Si cerca di far comunicare uomini lontani con culture lontane. Ma sinceramente mi sembra impossibile dialogare con persone che a tutt’oggi hanno questa mentalita’. Secondo il Corano i musulmani sono ancora nel 1360 circa, quindi in pieno medioevo quando da noi la Chiesa la faceva da padrona in tutti i sensi facendo cose ripugnanti per seguire una dottrina inesistente!!! Molto probabilmente fra 600 anni anche loro capiranno… Meglio tardi che mai…

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