Sulmona, fedeli assaltano parroco, ha rifiutato il funerale a un divorziato

La “rivolta” dei fedeli, ieri, ha costretto don Gaetano, ad uscire dalla chiesa di Bagnaturo scortato dai carabinieri. I parrocchiani sono rimasti fuori ad attenderlo, per contestarlo con urla e applausi di scherno. Una scena surreale scatenata dal rifiuto, da parte del prete, di celebrare la messa funebre ad un divorziato. […] Fernando Scipione, 47 anni, morto d’infarto sul suo tir, durante una trasferta di lavoro a Messina, ieri è stato sepolto senza funerale. Dopo la tragedia, i familiari avevano chiesto di poter fissare il rito funebre, ma il parroco, aveva temporeggiato, inusualmente. Alcune ore dopo, aveva opposto il diniego con motivazione ufficiale: impossibile, per lui, officiare messa per un divorziato, essendo il defunto venuto meno al sacramento del matrimonio. È stato solo concesso l’uso della chiesa per la veglia funebre. La messa no. La notizia è rimbalzata per i vicoli antichi del borgo suscitando dapprima incredulità, poi sgomento e rabbia. È stata la seconda moglie di Fernando Scipione a coagulare lo sdegno in rivolta, sino alle soglie della chiesa parrocchiale e a quelle auto dei carabinieri che prendevano in consegna la Punto Fiat di uno spaventato parroco. “Un uomo bravo, onesto e lavoratore come Fernando è stato trattato come una persona indesiderata” ha raccontato la donna in lacrime. “È uno scandalo, se ne deve andare”, hanno tuonato in coro altri parrocchiani. “Anche mio padre era divorziato”, sottolinea la signora Amalia, un’altra contestatrice “e alla sua morte ha avuto qui il suo giusto funerale”. Il vescovo, interpellato sulla vicenda, ha replicato che don Gaetano “ha applicato le norme, non ha quindi fatto altro che rispettare, in piena autonomia, quanto stabilito dalla nostra religione”.

Il testo integrale dell’articolo di Giuseppe Caporale è stato pubblicato sul sito di Repubblica

24 commenti

Francesco M.Palmieri

Ma se prima aveva divorziato, sapendo che la Chiesa non accetta il divorzio, perchè ora tutte queste storie per il rifiuto del funerale religioso?
Siamo alle solite, i cosiddetti credenti, si fanno le regole su misura, di quello che prescrive la Chiesa si sceglie solo quello che piace o quello che fa comodo; si sfoglia la margherita, questo si, questo no, questo forse e via così.
Io sono ateo, ma in questo caso ha ragione il parroco.

Stefano

Ho appena visto il servizio al telegiornale, se lo prendono lo scamazzano!!

cartman666

il problema,credo,sta nell’uniformita’ dei trattamenti, o si ammettono tutti i divorziati, o nessuno, spero che comunque il popolo apra gli occhi su quello che effettivamente e’ la chiesa.

Giuseppe

Francesco, hai ragione, ma guarda il bicchiere mezzo pieno: questi parrocchiani stanno rivendicando un sacrosanto principio di democrazia, criticando implicitamente l’autorità del parroco e la sua ligia osservanza al codice canonico, stanno mettendo in discussione lo stesso sistema dogmatico e assolutista a cui hanno volontariamente deciso di aderire.

Certo fa ridere che si comportino come se appartenessero ad una vera comunità democratica dove le regole comuni vengono decise assieme, anziché a una comunità in cui sono considerati alla stregua di gregge.

Però è come se dicessero: noi seguiamo il vero insegnamento della tolleranza e del perdono cristiano, e non le imposizioni clericali.

Non lo trovi interessante?

ignazio

Sarebbe interessante capire cosa pensano i credenti circa il Diritto Canonico e soprattutto chi credono che riguardi tale codice.
Talvolta il diritto canonico “entra” anche nella vita civile di noi italiani (il perché si chiama concordato). Per esempio l’annullamento del matrimonio tramite la Sacra Rota ha pure effetti civili (senza avvalersi del divorzio) anche per motivi che la norma italiana non contempla. Un esempio molto eloquente sta nel caso di una copia di coniugi che sposati – con rito Cattolico – abbiano preventivamente pattuito di non volere figli; nel caso di ripensamento di uno dei coniugi questo può rivolgersi alla Sacra Rota e vedersi annullare a tutti gli effetti (anche civili) il matrimonio.
Quindi essere Cattolici praticanti vuol dire non solo essere soggetti alla legge di Dio ma anche alla legge degli uomini del Vaticano.
Quel parroco ha fatto il proprio dovere; e c’è d’augurarsi che in ogni occasione senza indugio il clero applichi il diritto canonico senza troppe deroghe. Affinché ogni credente sappia bene a cosa è soggetto e non solo chiedere che venga imposto il proprio credo a chi di tale credo non sa che farsene (vedi , divorzio, ricerca scientifica su embrioni, aborto, eutanasia ecc.)
Atei saluti

Sua Beatitudine Marcinkus IV Patriarca di Ciaparat

Secondo me il prete va assolto. Chi ha mancato di coerenza sono i familiari. Se da vivo non era
un mangiaostie praticante, e sbagliato pretendere che da morto lo considerassero “fratelo” con fumate d’incenso e blabla rituali!
Il fatto mi ha richiamato per analogia il seguente aneddoto:
Un giorno un uomo và dal parroco con il suo pastore tedesco -“Don Ettore, vorrei che battezzasse il mio cane”. -“Ma cosa dice? Il cane? Ma è assurdo!” -“Don Ettore, sono disposto a darle cento milioni!” -“Nooo, ma non se ne parla, ma dove siamo?” -“e per trecento milioni?” -“… Ma non so’ devo chiedere consiglio al vescovo.” Il parroco allora và dal vescovo e racconta tutto il fatto. Il vescovo allora: “Battezzare un cane? Ma non se ne parla nemmeno!” “Ma mi voleva dare trecento milioni!” “Ha! E vabbe’ per questa volta, ma la Cresima glie la daro io!
Haec fabula docet: se i famigliari si rivolgevano al Vescovo…..

Germano

Non si può giocare la schedina totip e poi reclamare il premio del totocalcio. Non so se è giusto, è un interrogativo da un milione; ma doveva pensarci prima. Ma poi che senso ha? Per dare il cielo al parente defunto vogliono ammazzare il prete: giusto per onorarne la memoria…

Francesco M.Palmieri

Vedo che tutti coloro che sono intervenuti, sono sostanzialmente d’accordo, vorrei solo aggiungere, che i parenti del defunto, non vogliono, sia chiaro, i cosiddeti conforti religiosi, vogliono semplicemente, la chiesa aperta, la bara al centro coperta di fiori, i canti, l’incenso, l’acqua santa, i requiem, e così via.
E perchè? Perchè in paese si è sempre fatto così, perchè se non si fa chissà la gente che pensa, perchè in famiglia tutti sono stati seppelliti così, e chi più ne ha più ne metta.
E’il trionfo dell’usanza, dell’apparenza, del rito, della superstizione, e poi tutti a casa a vedere se c’è un testamento e a litigare sulle cose da spartire.
E’ triste, ma è così.

gianni solari

Una considerazione sulla morale cattolica, prima della riforma del diritto di famiglia, se invece di divorziare ammazava la moglie, magari con la scusa del delitto d’onore, non solo gli facevano i funerali, ma si poteva risposare in chiesa, sempre meglio un pio colpo di pistola che un colpevole divorzio………..

Giovanni Burigana

Il parroco, dal suo punto di vista, ha pienamente ragione ed ha agito in modo assolutamente corretto. Aggiungerei che ci vorebbero molti più preti altrettanto coerenti, così i laici sarebbero costretti a rompere una buona volta certi legami opportunistici con la chiesa(matrimonio religioso per accontentare i parenti, battesimo e cresima ai bambini perchè non si sentano diversi ecc.)e sarebbe finalmente chiaro che i cattolici non costituiscono affatto la stragrande maggioranza degli italiani.

Umberto

Mi sembra una tempesta in un bicchiere d’acqua, o si è cattolici, ed allora non si divorzia e si seguono tutti i dettami di santa romana chiesa, o nono lo si è, non si può fare i cattolici ad intermittenza, altrimenti siamo solo degli ipocriti bacchettoni come certi uomini politici che blaterano sui valori della famiglia e sulle radici cristiane dell’Europa, nomi non ne faccio ma avete capito a chi mi riferisco. A malincuore ma devo dare ragione al prete.

Silvano Madasi

Il prete ha ragione, ma non è costante nella sua intransigenza: avrebbe dovuto proporre la scomunica appena dopo il divorzio, quindi informare l’interessato della privazione dei funerali religiosi.
Comunque, adesso, dovrebbe obbligare tutte le sue pecorelle ad un corso intensivo di dottrina cattolica, codice canonico eccetera, perchè evidentemente i suoi parrocchiani non conoscono il cattolicesimo.

mirko

Vi vorrei ricordare che a politici o gente di potere seppur pluridivorziata non si rifiutano mai eucarestia o riti di ogni genere…

antonella_621

Anche per me il prete ha fatto bene.
Siano i “falsi cristiani cattolici” a starsene fuori “dalla chiesa” dimostrando di essere coerenti al posto di “bacchettoni ipocriti” come scrive Umberto e “presuntuosi” che aggiungo io.
Quando dialogo con i “credenti cattolici” spesso mi rispondono che loro “credono”, ma non approvano ciò che fa la chiesa. Vanno a messa e pregando di fatto anche per la chiesa cattolica facendone implicito atto di “sottomissione” (obbedienza) alla chiesa stessa (posso cmq sbagliarmi alla fine non sono poi così esperta di “robe religiose”).
Di solito consiglio a tali “soggetti” di non definirsi “cattolici”, ma solo credenti e di ricorrere allo sbattezzo per la rimozione dalle “liste cattoliche”, in modo da non creare confusioni nei confronti “dei terzi” e poca attendibilità a livello statistico nazionale.
Un caso recente: un paio di settimane fa al bar un anziano “cattolico” (gli ho chiesto se era cattolico), ostentava un grosso crocefisso con un altrettanto grosso corno antisfiga il tutto a 24 carati. L’ho consigliato di consultare il suo prete perchè per me era un “eretico” (inteso nel senso comune non “giurisprudenziale cattolico”), anche se forse non lo sapeva (l’ignoranza è cmq ammessa quale scusante dal diritto canonico).
Se uno si definisce cattolico sia coerente, conosca e rispetti (applichi di fatto), ciò che “impone” (prevede) il “suo credo”.
Esempio: eviti di fare le corna a sua moglie, andando poi ogni domenica messa, e magari successivamente divorziare perchè, soprattutto se anziano, si è trovato qualche “giovinetta” che gli infonde una qualche “pia illusione” di “vitalità” (anche se più che a livello religioso sarebbe più indicato parlare di “rimba e rinco”).
Perchè il prete avrebbe dovuto agire diversamente? I “falsi cristiani” evitino di entrare in chiesa, se ne stiano fuori, anche quando muoiono, non ne hanno avuto bisogno prima della chiesa cattolica perchè dovrebbero averne un così gran bisogno alla fine? Dove hanno le “palle” insomma?
Come ho già scritto in altre occasioni su 100 che vanno a messa ogni domenica 101 farebbero bene a restarsene fuori (se non altro per rispetto alla loro Divinità, non per ciò che scrivo io).
Se qualche “credente cattolico” passa di qua, verifichi se è un “vero cristiano”:
http://www.incontraregesu.it/ultimaora/cristianioggi.htm

Gavinu di Nuoro

Troppo morigerati questi abruzzesi con un prete che si chiama Don Gaetano ACCIACCAFERRI.
Da noi qui in Barbagia sarebbe diventato don Gaetano ACCIACCA…PALLE
Non in senso metaforico…… al prossimo funerale si comportava diversamente!
Pace e Bene

DIO DEI MIEI STIVALI

Ovviamente, come quasi tutti voi del resto, io stò dalla parte del parroco.
Questa della protesta al funerale mancato è solo una delle tante contraddizioni del “popolo dei cattolici”…… infatti, molto spesso, si verifica che un cattolico non va a messa, oppure che un cattolico pur andando a messa non partecipa all’eucarestia (io sono ateo ma mia moglie no e alle volte mi tocca accompagnarla alle celebrazioni) e tante altre stupidaggini fino ad arrivare a quanti si dichiarano credenti e praticanti e poi desiderano l’introduzione della pena di morte.
Mah…. in che razza di mondo viviamo? E questo Dio dei miei stivali cosa avrebbe mai insegnato agli umani che prima non sapevano? I comportamenti civili? Perchè, un ateo è incivile forse?

Ancora un “bravo” al parroco, unico vero esempio di coerenza di tutta la vicenda.

Andrea

Vicenda grottesca, che se non riguardasse un funerale sarebbe ridicola vista dall’esterno, non conosco bene le regole clericali in proposito, la decisione del parroco ci può anche stare, la reazione suscitata dai fedeli mi sembra comunque che rispecchi una volontà popolare, o almeno di una parte dei cattolici, verso una modernizzazione della chiesa se non in senso progressista, almeno verso atteggiamento più elastico, non è detto che sia un male, una chiesa meno conservatrice è pur sempre meglio di una intransigente anche per chi non nè fa parte, e poi dai, sentire di un parroco che rischia il linciaggio popolare… 🙂

masaimen

sul fatto del prete che non ha voluto celebrare il funerale perchè il defunto era divorziato, come commento solo due aneddoti….
..un cavaliere grande amico di s.teresa d’avila, gli compro addirittura un convento..si suicidò per amore. La santa ,in ginocchio davanti al crocifisso,meditava sulla triste sorte di questo amico, finito come suicida all’inferno. senonchè…il crocifisso parlò dicendo: teresa teresa da quando in quà tu giudichi la grandezza e la misericordia di dio? se permetti son io che giudico!… QUESTO; SE MAI LO LEGGERA? PER IL PRETE.

S. francesco predicava a fabriano, una folla di fedeli inferociti porto legato, un prete davanti al santo perchè lo giudicasse.
il tapino ,infatti, fu sorpreso a letto con una donna.
bhe..il santo trasse a se il peccatore. lo slego, e bacindogli le mani disse alla folla: io non giudico quest’uomo per i suoi peccati, ma bacio le mani che ogni consacrano in sangue e carne di cristo l’ostia…
QUESTA PER I FEDELI INFEROCITI:

Alessandro Capece

Se i fedeli cominciano a ribellarsi e scacciare dalla parrocchia o addirittura a linciare i parroci arteriosclerotici, vuol dire che la Chiesa è alla frutta.
Facciamo conoscere sui nostri blog questi episodi di intolleranza clericale, mettiamo in evidenza il fatto che, quando violentano i bambini, si autoassolvono, ma quando un fedele commette un peccato veniale, gli danno addosso senza pietà.
Se va avanti in questo modo, tra qualche anno la Chiesa è spacciata.

Francesca

Bisogna aggiungere che la sottomissione al codice canonico da parte del fedele viene assunta consapevolmente dai genitori di questo al momento del battesimo. Encomiabile quindi il comportamento del parroco e superficiale quello dei fedeli. Comunque non è certo colpa loro, visto che la maggior parte dei pastori molto per ignoranza, a volte per malafede, non informa il gregge delle implicazioni dell’adesione al Cattolicesimo.

raphael

Non illudetevi!
Il cattolicesimo non è alla frutta perché è senza capo né coda, una religione fai da te per antonomasia in cui il paparaz è solo il più coerente fra gli incoerenti.
Essa fa della quantità e non della qualità l’unico obiettivo da conseguire per la propria conservazione nei secoli dei secoli.

Alessandro Masini

Non direi nulla di nuovo se mi limitassi a dare ragione al parroco anche se ritengo che sia così, sono spietato contro l’incoerenza, contro quei frondisti cattolici che dicono siamo gay credenti, siamo credenti ma usate i goldoni e le donne prete, ecc ecc ma faffanculo! stiamo parlando di una religione rivelata qua, mica di un circolo degli scacchi!

Quindi ha ragione il parroco, hanno torto i fedeli, ma ha torto anche la Chiesa, perchè la Chiesa sull’incoerenza del 95% dei propri fedeli o simpatizzanti c’ha sempre marciato, perchè i fedeli e i simpatizzanti RENDONO, economicamente, in immagine, in autorevolezza e preminenza sociale e ideologica, quindi la Chiesa ha sempre evitato di rompere troppo i coglioni, perchè a essere coerenti, come in questo caso, perdi il sostegno della moltitudine, e alla chieso non interessa l’onestà e la coerenza ma interessa il potere.

quindi se ora i “fedeli” reagiscono così, è la chiesa che se l’è cercato, li ha educati in questi modo e ora ne paga il conto…

UAAR Ultimissime » Archivio » Il parroco nega il funerale religioso: “era un testimone di Geova”

[…] Dalle parti di Sulmona sta diventando un problema ricevere il funerale in chiesa (vedi Ultimissima del 2 ottobre). Senza entrare nel merito del caso in questione, che mi sembra alquanto (e forse inevitabilmente) confuso, personalmente sono favorevole a queste dimostrazioni di coerenza, sia perché danno un bel segnale a tanti consolidati automatismi familiari (è morto, ergo si porta in chiesa), sia perché la Chiesa cattolica non ha mai brillato per coerenza. E se cominciasse a farlo sarebbe più facile, per chi non è cattolico, mostrarsi pubblicamente per quello che è. E i fedeli cattolici saranno forse di meno, ma sicuramente migliori. funerai, nicodemismo, Sulmona, testimoni di Geova […]

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