Un gruppo composto da circa 50 fanatici indù ha aggredito il 24 settembre scorso Chin Min Thang, missionario cristiano, da loro accusato di proselitismo nei confronti dei membri della tribù tharu, una delle più povere di tutto il Paese. Sono stati gli stessi tribali a difendere Chin, che lavora come insegnante nel villaggio di Najota, nello Stato settentrionale dell’Uttar Pradesh. […] Boi, scappato all’aggressione, continua: “Appena si sono accorti della cosa, gli abitanti del villaggio si sono fatti avanti per difendere Chin. Gli assalitori li hanno minacciati sparando in aria, ma loro non si sono allontanati. L’intervento ha evitato un linciaggio”. Mentre andavano via, i fanatici hanno avvertito Chin: “Se non lasci il villaggio ed interrompi la tua opera di conversione, ti uccidiamo!”. “Cerchiamo di portare l’educazione a queste persone – dice Boi – ma come cristiani ci sentiamo in dovere di parlare anche della Parola e di amore, fede e speranza. Portiamo avanti dei programmi di preghiera, ma viene solo chi ne è interessato. […] La scuola, aperta con il contributo degli altri fedeli della chiesa, segue un percorso preciso di alfabetizzazione che cerca di portare gli studenti ad un diploma di scuola superiore. […] Jagat Rana, leader dei tahru, spiega ad AsiaNews che i tribali “sono dislocati in dozzine di villaggi della zona, ma non hanno accesso ai programmi di educazione statali”. “I nostri bambini – denuncia – sono costretti all’ignoranza”. Da circa dieci anni, continua, “alcune organizzazioni cristiane sono arrivate qui ed hanno iniziato un programma di istruzione per i nostri figli. Parlano della loro Bibbia e praticano i loro riti religiosi, ma non hanno mai chiesto o tanto meno forzato qualcuno alla conversione”.Rana spiega che “alcuni Tahru partecipano ai loro programmi, ma questo non crea alcun problema fra di noi perché i cristiani non parlano di violenza o odio. […] A mio avviso, tutta la vicenda sembra preparata, in modo da far rimanere i tribali ignoranti, costretti a lavorare come schiavi nelle loro terre per non morire di fame”. […]
Uttar Pradesh, fanatici indù attaccano missionario cristiano
4 commenti
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Salve,
da certi vostri articoli sembra che difendiate l’opera missionaria cristiana in terre asiatiche.
Ma perchè mai questi missonari devono andare ad alterare l’ambiente religioso di un paese inculcando alle popolazioni indigene una fede a loro aliena? Loro hanno già sistemi religiosi e filosofici,in molti casi più profondi e sapienziali del cristianesimo che vanno difesi e valorizzati. Se questi missionari facessero solo opera di aiuto sociale e democratizzazione allora sarebbero da appoggiare ma dato che fanno proselitismo inducendo le persone ad abbandonare e disprezzare le loro originali credenze religiose allora sono da contestare.
Voi che siete un sito d’informazione atea cercate di non gettare acqua al mulino dei vaticanisti.
Saluti
Salve Carlo.
Come ho già fatto notare, le notizie sull’Asia che vengono prese da AsiaNews sono molto di parte: ma la motivazione la potete scoprire andando direttamente sul sito http://www.asianews.it
Il sito è di un’opera missionaria, e non fa nulla per nascondersi. Ovvio che in una diatriba tra cristiani e indù, gli articoli non saranno neutrali.
Ho già scritto anche quello che conosco io dell’India, e che proviene da scritti di Tiziano Terzani: aveva intervistato un matematico ateo, e gli aveva raccontato che in India non vengono viste “di buon occhio” le religioni aggressive come il cristianesimo e l’islam, perchè gli indù sono una popolazione tranquilla che non cerca di convertire con mezzucci o di esportare in qualsiasi modo le loro convinzioni, e queste religioni sottraggono adepti all’induismo con azioni stile battesimo sul letto di morte (quindi approfittando delle debolezze altrui).
Altri lettori avevano sottolineato che gli induisti sono infastiditi dalla conversione ad altre religioni perchè così perderebbero le caste più basse, ergo gli “schiavi”.
Le notizie postate nella rassegna stampa vengono da fonti diverse, e ognuna sarà scritta secondo una certa ottica. Ma come mi dimostrate, non ho paura a postare una notizia di Avvenire perchè ognuno ha il proprio cervello e si crea una propria opinione.
Saluti anche a te 🙂
L’idea che in oriente le religioni abbiano un’aura colorata, divertente fatta coi bastoncini d’incenso è un pò bizzarra: fondamentalismi e incredibili insulti alla ragione esisteranno pure anche là.
Sull’aggressività “culturale” cristiana non ci son dubbi ma da qui a tifare per altre confessioni purchè ostili al vaticano ce ne corre.
Anche gli induisti uccidono.
I cattolici non sono in grado di far nulla per nulla. Il loro gesto non è mai disinteressato.
Convertire è nel loro interesse perchè verranno premiati col paradiso ed in quello delle popolazioni indigene perchè vivono nel peccato.
In una trasmissione di Geo e Geo di qualche mese fa una troupe si era recata a distanza di 10 anni in un villaggio sperduto africano. Risultato dell’opera missionaria? Le persone che anni addietro si bagnavano nel fiume nude e felici ora entravano in acqua… vestite.
La presunzione di dare la verità non può essere riposta in valigia perchè dà forza e coraggio alla persona che agisce ma la rende cieca e non rispettosa delle altrui peculiarità.
Si può e si deve intervenire ma in altre forme e sotto altre vesti, certe non quelle del missionario