Vade retro, pellicula miscredente!

Il cinema è spesso stato al centro di accesi dibattiti ideologico-religiosi, talvolta sfociati in un’aperta quanto temporanea censura. Uno sguardo più attento ad alcune pellicole che sono state oggetto di una fiera opposizione ecclesiastico-religiosa, potrebbe indurre a pensare ad una tattica di volta in volta mirata, da parte della nostra Religione di Stato, a tamponare gli effetti di una sempre maggiore perdita di appeal nei confronti del proprio pubblico di fedeli. Perdita di cui sembra essere consapevole – altrimenti non si spiegherebbe tanto accanimento – la stessa istituzione ecclesiastica… Tre film in particolare sembrano avvalorare questa tesi: I banchieri di Dio – Il caso Calvi, Totò che visse due volte e il recente Codice Da Vinci. […] Abbiamo finora fatto riferimento a una Chiesa che ha innegabilmente perso molta della sua verve. Basti per questo un confronto con altre religioni che ancora oggi hanno i loro martiri volontari (l’11 settembre 2001 ce lo insegna a caro prezzo), mentre per la maggioranza dei credenti cattolici è un optional persino andare alla messa la Domenica. Come una grande major però la Chiesa non si perde d’animo e attua le sue strategie di marketing, nella speranza di incrementare la sua produzione e ampliare le file dai suoi consumatori.

Il testo integrale dell’articolo di Elisa Uffreduzzi è stato pubblicato sul sito Alteredo.org

Ricordiamo che sul sito UAAR è stata pubblicata una filmografia atea-agnostica-laica-anticlericale, curata da Riccardo F. Esposito

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4 commenti

Antonio Sgarbossa

a proposito di film: scrivo da Genova e mi piacerebbe vedere il film che ha vinto il premio UAAR a Venezia “Azul cuasi Negro”. Qualcuno sa dirmi se verra’ programmato nelle sale genovesi?
Grazie
Antonio

forzalube

finora nelle sale italiane non è stato distribuito neppure il film vincitore del Leone d’oro; sarà dura che questo film trovi in distributore…

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