I sequestratori di Amer Iskander, sacerdore della chiesa ortodossa di St. Ephrem (a Mossul) oltre a chiedere un riscatto di 350.000 dollari (280.000 euro) avevano posto tra le condizioni per la liberazione la condanna del discorso sull’islam di Papa Benedetto XVI a Ratisbona. Il prete era stato rapito martedì e il giorno successivo, il corpo di padre Iskander, che aveva 50 anni, è stato ritrovato nel quartiere Muharaibin di Mossul, 400 km circa a Nord di Baghdad, con le braccia mutilate, oltre che decapitato. Oltre 500 persone hanno partecipato al funerale. «Era un uomo buono e tutti piangiamo la sua perdita – ha detto un insegnante, Eman Saaur, che ha affermato di frequentare regolarmente la chiesa – era un uomo di pace». I parenti della vittima hanno dichiarato che la chiesa di Mosul aveva già espresso parole di condanna contro il discorso tenuto dal Pontefice sull’islam nell’Università tedesca di Ratisbona, lanciando appelli al dialogo tra musulmani e cristiani. Il messaggio di condanna era stato affisso di nuovo sulle pareti della chiesta dopo il sequestro, hanno precisato i familiari. Il cardinale Shlemon Warduny, vice patriarca della chiesa caldea, condannando l’assassinio di padre Iskander ha riferito che i sequestratori «avevano negoziato con la chiesa, ma hanno chiesto un riscatto troppo alto che non è stato possibile raccogliere in tempo. Per questo lo hanno decapitato». […]
Iraq, prete ortodosso rapito e decapitato
Un commento
Commenti chiusi.
Continue vittime del fanatismo religioso.. 🙁 è molto triste…