Conversioni religiose di massa al buddismo o al cristianesimo verranno effettuate oggi da centinaia di dalit, fuori casta e intoccabili, per protestare contro la legge anti conversione, una norma che rende impossibili le conversioni dall’induismo ad altre religioni. La manifestazione, che avrà luogo a Nagpur, nello stato del Maharastra nell’India Centrale, è stata organizzata da associazioni buddiste come il Lord Buddha Club e cristiane, All India Christian Council, in segno di protesta contro la cosidetta Legge Anti-conversione approvata in molti stati indiani come Chhattisgarh, Madhya Pradesh, Rajasthan e Gujarat, su proposta del partito di opposizione del Bjp, induista nazionalista e promotore dell’hindutva, cioé del primato dell’induismo rispetto alle altre religioni. Ma perché protestare contro le leggi anticonversioni? In India, nonostante la costituzione indiana abolisca la divisione in caste, di fatto questa divisione è ancora viva nel tessuto sociale, soprattutto nella parte rurale del Paese, che rappresenta quasi l’80% del territorio. Per un dalit, intoccabile o fuori casta, convertirsi al cristianesimo o al buddismo significa ottenere più diritti. In primo luogo perché entrambe le religioni professano l’uguaglianza tra gli uomini, offrendo a tutti la stessa possibilità di salvezza. In secondo luogo perché in India i cittadini seguono le regole, anche sociali, delle rispettive religioni, ed appartenere al cristianesimo o al buddismo offre alcuni vantaggi in termini di riconoscimenti sociali, anche se poi nega altri diritti come quello all’adozione, prevista per i soli indù. […]
India: intoccabili indù abiurano in massa per protesta
2 commenti
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La protesta è in sé un fatto positivo, temo però che queste persone rischino di passare dalla padella alla brace…
Ok, ma tra buddisti e cristiani chi ha fatto più goal? Secondo me i cristiani. Sti birbaccioni ne sanno una più del diavolo.