Porta il crocifisso al collo, British Airways la sospende

Dopo la maestra musulmana sospesa da scuola perché portava il velo, una hostess cristiana licenziata perché porta il crocefisso. É accaduto nei giorni scorsi a Londra, dove una dipendente della British Airways è stata rimandata a casa per due settimane senza stipendio per essersi rifiutata di togliere il piccolo crocefisso d’argento che portava al collo. Il caso sconfigge ogni stereotipo perché la donna, Nadia Ewieda, 55 anni, è un’araba, di padre egiziano e madre inglese, di fede cristiana copta. Sembra una sfida fatta apposta per mettere alla prova il multiculturalismo di cui Londra si erge a capitale: un’araba cristiana che difende il diritto di esibire il crocefisso in un paese cristiano che glielo nega. Eccessi del politicamente corretto? “Non nasconderò la mia fede in Gesù”, dice la hostess, preannunciando un ricorso in tribunale. “La British Airways permette alle impiegate musulmane di portare il velo e agli impiegati di religione sikh di portare il turbante. Solo ai cristiani viene impedito di esprimere la propria fede. Non è giusto”. Replica la linea aerea: “Quando i nostri dipendenti portano la divisa, è consentito loro indossare simboli religiosi al collo, ma sotto i vestiti. La regola si applica ai simboli di tutte le religioni, non riguarda specificatamente le croci cristiane. Abbiamo chiesto più volte alla signora Ewieda di celare il crocefisso sotto un foulard, ha sempre rifiutato, per cui abbiamo dovuto applicare il regolamento”. […] La polemica segue di qualche giorno un episodio analogo: la dirigenza della Bbc si era spaccata sulla decisione da prendere riguardo a una conduttrice del telegiornale, Fiona Bruce, consentendole o meno di portare una croce al collo quando va in onda. Per il momento, tuttavia, non è stata presa alcuna decisione. Quanto alla maestra musulmana sospesa da una scuola del nord dell’Inghilterra perché indossava il “niqab”, che lascia scoperti solo gli occhi, ora smentisce che fossero stati i suoi alunni a lamentarsi di non capire cosa diceva a causa del velo davanti alla bocca. “Nessuno si è mai lamentato e comunque non avevo problemi a togliere il velo in classe”, afferma Aishah Azmi, “ma lo mettevo se entrava in classe un collega uomo”. Anche lei intende fare ricorso alla giustizia per difendere i suoi diritti.ntanto Jack Straw, l’ex-ministro degli Esteri che nei giorni scorsi ha auspicato che le musulmane rinuncino al velo, è stato contestato durante una cerimonia pubblica al grido di “il velo è libertà”.

Fonte: Corriere.it 

11 commenti

Pessimista Cosmica

Ba’, questa sinceramente mi sembra una stupidaggine, anche perche’ la croce al collo non e’ adottata solo da chi e’ credente, ormai e’ un vezzo.
Basta pensare a chi ama lo stile gotico, una bella croce e’ irrinunciabile ma raramente coincide con una fede religiosa, si tratta di un simbolo estetico di cui, in qualche modo, si sono impadroniti anche i laici.
Queste sono quelle prese di posizione stupide che offrono su un piatto d’argento, ai credenti, la scusa per dichiararsi per l’ennesima volta perseguitati.

rosalba sgroia

e’ vero, è una stupidaggine…ieri al tg1 hanno dato molto risalto alla notizia e , devo dire, mi sembra giusto, ma sono altre le notizie che la tv dovrebbe evidenziare, cioè tutti i privilegi economici della CCAR, gli abusi sessuali dentro le sacrestie…ecc…

rosalba sgroia

scusate, spiego meglio il” mi sembra giusto”. Io non ho affatto simpatia per i simboli religiosi specie se ostentati…ma ritengo che una piccola e semplice croce al collo non vada vista come un’ostentazione…altra cosa sono i simboli esposti nei luoghi pubblici, è chiaro 🙂
quindi la risposta della British è stata esagerata e allora è chiaro che si rimanga indignati per questa facezia… Ora però c’è che ci ricama sopra…a svantaggio della laicità…

Enrico Bacciardi

Sarò un complottista ma… perché fare un gesto così gratuito? Perchè prendersela gratuitamente con chi porta una croce, quando il turbante dei sikh è permesso, e la mezzaluna pure?

Io vedo solo una mossa per creare polemiche.

Kaworu

il divieto è quello di indossare gioielli visibili. se il crocefisso, la stella di david, la croce uncinata o pinco pallino se lo teneva sotto la camicetta, non c’erano problemi.

se quella donna cercava la polemica però, ce l’ha fatta.

Kaworu

è un po’ come dire “non si possono portare tatuaggi visibili”.

se uno se ne infischia di questa regola, non importa che abbia tatuata la madonna, padre pio o topolino. trasgredisce alla regola del “niente tatuaggi visibili”.

che poi voglia fare una menata per la sua stupidità attaccandosi alla religione, è un altro discorso.

archibald.tuttle

“Perchè prendersela gratuitamente con chi porta una croce, quando il turbante dei sikh è permesso, e la mezzaluna pure?”

i telegiornali hanno presentato cosi la questione, riferendosi esplicitamente a mezzalune e a turbanti. ma c’e davvero qualche dipendente della british airwais che lavora col turbante in testa?

t

la british permette il turbante e il foulard ma solo se non si è in contatto col pubblico. inoltre la divisa prevde il colletto della camicia quindi la croce può essere tranquillamente portata e non esibita. er, mi sembra , un problema della dipendente che, come spesso chi ha una religione, aveva bisogno di farsi vittima.

Kaworu

se stan nascosti sotto gli abiti e non in vista, se li possono mettere.

non era il problema del ciondolo col crocefisso, con la stella di david, con la rosa camuna o con calimero. il problema era che lo portava in vista pur sapendo che non avrebbe dovuto.

quindi probabilmente l’ha fatto di proposito per poi appellarsi alla libertà religiosa e cose varie…

Commenti chiusi.