“Liberatevi del velo. Il velo è un simbolo dell’oppressione cui sono sottoposte le donne nel mondo musulmano. Nessuna legge islamica impone alle donne l’obbligo di nascondere volto e capelli e chi lo fa è spinto da motivi che nulla hanno a che fare con la religione ma solo per segnalare che rifiuta costumi e valori della società occidentale”. Queste ed altre esortazioni a rinunciare al velo quando si vive in un Paese occidentale, non provengono da nemici dell’Islam ma dall’interno dello stesso mondo musulmano. O meglio da quella parte dell’Islam che rifiuta fanatismo ed estremismo e ritiene che sia un dovere per i musulmani che hanno scelto di vivere in Europa non chiudersi ma aprirsi e integrarsi nei paesi che li ospitano. Gli autori dell’appello ad abbandonare il velo sono tutti personaggi di peso della comunità turca in Germania. Un segnale di moderazione, decisamente in controtendenza, che viene lanciato mentre in Germania, come in altri Paesi europei, le cronache registrano ogni giorno nuovi episodi di intolleranza provocati dal velo, ammesso in alcuni Länder e vietato in altri. Proprio in questi giorni un’insegnante berlinese, Marion Berning, è stata costretta a chiedere la protezione della polizia per difendersi dalle minacce che ha ricevuto per aver esortato alcune allieve musulmane a rinunciare al velo durante le lezioni (e a non disertare i corsi di nuoto che in molti Länder fanno parte del programma scolastico). […]
Il testo integrale dell’articolo di Salvo Mazzolini è stato pubblicato sul sito del Giornale