Fra dieci anni i musulmani saranno la maggioranza in Italia, e i cristiani una sparuta minoranza religiosa? Ne è convinto l’imam Abu Shwaima, guida spirituale della moschea di Segrate, intervistato dal settimanale Tempi. «L’Islam tra dieci anni sarà nel cuore degli italiani – dice Shwaima -, se i veri musulmani faranno il loro dovere di mostrare il vero volto dell’Islam: quello della pace e del dialogo. L’Islam sarà così chiaro che saranno le persone a volersi convertire, è solo una questione di tempo. Dio ha promesso che in ogni casa entrerà l’Islam con i suoi princìpi e fondamenti, e la minoranza non può nulla contro la forza di Dio. L’Islam è il bene, per questo dominerà il mondo». Non c’è spazio per le altre religioni secondo l’imam di Segrate: «È difficile che chi conosce la chiarezza dell’Islam possa lasciarlo: non si può negare l’evidenza. E per chi lo fa il Corano dice che andrà all’inferno. Abbandonare l’Islam in uno Stato islamico equivale ad alto tradimento». […]
Il testo integrale dell’articolo di Paolo Bracalini è stato pubblicato sul sito del Giornale
Questo tizio sembra sponsorizzato da Calderoli…..
Con la facilità con cui figliano questi, mi sa che ha ragione…io chiedo asilo politico a Biffi.
Poveri noi. Tra dieci anni ci toccherà porgere l’altra guancia.
Dopo il mago di segrate….l’imam di segrate!!!
Ha sbagliato: voleva dire “conquisterà l’Europa”. Dal momento che i bambini nascono quasi tutti da famiglie musulmane…magari fra vent’anni
Io comunque sono a posto. Non sono sbattezzato, perciò scampo alla pena di morte. Al limite, nelle graduatorie per posti pubblici mi passeranno avanti i “veri credenti”…oppure pagherò una tassa in più.
MA NOI NON CI SAREMO, NOI NON CI SAREEEEMOOO… io mi nascondo sotto le gonnelle del Ratzi.
Scherzi a parte st’Imam ha fumato qualcosa di brutto. Gli italiani col c. che si faranno islamizzare. A stento so cattolici, figuramose musulmani.
Ci sarà comunque una forte presenza islamica. E noi quale esempio daremo loro, la fermezza e la coerenza di un forte stato laico su cui riflettere per una evoluzione modernista dell’islam o una paccottiglia religiosa che vive grazie ai privilegi del concordato e se ne fotte della laicità? Nel secondo caso alla lunga saremo perdenti
Dai, sarà bello vedere Rutelli recarsi in visita a qualche Imam, andargli a baciare l’anello, la sacra pantofola, tutto sorridente, seguito a ruota dalla Bindi, da Prodi, Fini, Casini, Buttiglione, la Prestigiacomo col velo, tipo “mille e una notte”, molto sexy.
Li vedremo sicuramente inchinarsi e dalla parte giusta….
Mah, nella nazione del prosciutto di parma e dei bucatini all’amatriciana mi sembra difficile che si imponga una religione che vieta di mangiare il maiale. Inoltre conoscendo vari immigrati marocchini e arabi, non mi sembrano molto religiosi. Mi sembra piu’ probabile che nel lungo periodo gli immigrati diventino tutti italiani di tradizione nordafricana, come successo con i turchi in germania.
Comunque a breve e medio termine il rischio islamizzazione non e’ da sottovalutare.
Il rischio di islamizzazione è quanto di più remoto ci possa essere. Piuttosto c’è il rischio, o la certezza di una forte islamofobia, che diventerà la prossima religione, o meglio, un appendice della religione cattolica. Verrà proclamato il dogma dello “schifa l’islamico, e se puoi, ammazzalo” insieme al dogma dell’immacolata concezione.
Solo il razionalismo può salvarci dalle fobie religiose.
Io credo che una religione cosi’ proibizionista, non sfondera’ mai in italia, li vedete gli italiani astemi, che non mangiano maiale, e che digiunano dall’alba al tramonto? Si lasceranno secolarizzare anche loro, tutto sommato il laicismo e’ molto piu’ comodo!
In linea di massima i musulmani che vivono in occidente si abituano presto ai nostri usi e costumi, bevono birra e mangiano prosciutto. La nostra secolarizzazione è più forte di qualsiasi fede. La religione, soprattutto in occidente, non è fede, ma politica… e in politica tutto è permesso tranne la coerenza.
Il problema non è se i musulmani siano devoti oppure peccatori, quanto piuttosto cosa succederà quando il loro voto potrà condizionare le scelte politiche del parlamento. Non mi sembra che manchino esempi del peso politico del voto cattolico, benchè i cattolici siano i primi ad infrangere quelli che dovrebbero essere obblighi vincolanti. In Italia questo lo percepiamo poco perchè c’è una generale disaffezione verso la politica, e poco rispetto per la cosa pubblica. Ma all’estero, e soprattutto in Europa, che il problema è questo lo hanno capito benissimo, e i dibattiti sempre più numerosi sulla laicità, e i provvedimenti politici volti a mettere dei paletti alle richieste più spudorate dei vari gruppi religiosi lo confermano.
@ Francesca: su questo hai ragione, la dicotomia tra osservanza della dottrina e influenza politica non va sottovalutata.
Che cosa intendi dire, che se non ci fosse dicotomia, ovvero se i cattolici avessero assoluta identità di visione, e se si comportassero coerentemente con i principi dei quali il clero pretende l’osservanza, le loro pretese politiche dovrebbero per questo essere soddisfatte?
Spiegati meglio…