Per la prima volta in Spagna una coppia di lesbiche sposate e con un bambino ottenuto tramite inseminazione artificiale, ha ottenuto che lo Stato riconoscesse ad entrambe il diritto di essere madri. La legge spagnola che regola la riproduzione assistita è stata più volte criticata dalle associazioni omosessuali per la “disparità di trattamento” e perché fonte di “disgusto e discriminazione”. La normativa prevede che il marito diventi automaticamente padre nel caso di coppie eterosessuali, mentre per le coppie lesbiche, la madre non biologica deve passare attraverso lunghe e complicate procedure di adozione per acquisire dei diritti sul figlio. Il Tribunale, invece, ha invertito la rotta. E Maria Angeles ed Antonia, di 30 e 40 anni, non trattengono l’entusiasmo per la decisione del giudice di registrare anche Antonia, la seconda “mamma”. “Ora sono madre – dice – per me, per mia moglie e per tutti”. Il ministero della Giustizia prepara però il ricorso, argomentando che in questo modo “si discriminano le madri non biologiche che hanno dovuto adottare”.
che bella notizia 🙂
Giusto! Tutte le coppie devono avere gli stessi diritti!
Una volta si diceva: la Spagna e’ all’ultimo posto in Europa per i diritti civili, ora questo posto lo stiamo occupando noi, grazie ai leccaculo del vaticano di destra e di sinistra.