Segno di separazione ma anche un diritto delle donne musulmane. Tony Blair torna in questi termini sulla questione del velo islamico. Nel corso della sua conferenza stampa mensile, il premier è intervenuto a sostegno delle posizioni dell’ex ministro degli Esteri, Jack Straw, che aveva criticato l’uso del velo integrale. Il velo, ha affermato Blair, «mette a disagio le persone che non fanno parte di una comunità». Riguardo a coloro che lo indossano, il premier ha sottolineato però che «nessuno vuole dire che non abbiano il diritto di farlo, questo significherebbe andare troppo lontani». Il problema, ha detto, è nel «bilanciamento tra integrazione e multiculturalismo».
«Velo, segno separazione ma anche diritto»
4 commenti
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I moralisti spioni delle nostre parti non ammetteranno mai il velo.
Sotto il velo non si sa mai chi è, ci può essere persino un uomo.
I pettegolezzi su quello o su quella sarebbero finiti. Non si potrebbe più mettere in croce nessuno. Non sarebbe poi una brutta idea di usare tutti una bella maschera.
Il velo dovrebbe essere non solo un diritto, ma un dovere… per tutte le donne musulmane brutte 🙂 Eventualmente anche per le cristiane.
naturalmente serve anche la “quota azzurra”: tutti i pelatoni sotto un bel passamontagna!!!
Ovviamente, ma solo per cristiani e musulmani… estensibile anche a chi è di religione ebraica o induista.