A seguito di numerosi incontri fra il “Comitato Amministrativo Diocesano per il Convegno Ecclesiale di Verona 2006” e gli uffici comunali competenti, che avevano avuto l’input politico del sindaco, è stata messa a punto una proposta di protocollo d’intesa, approvato dalla Giunta comunale nella seduta del 27/9/06. Ecco l’elenco di ciò che hanno preteso i vescovi dal Comune di Verona, pagato dai cittadini veronesi, compresi atei, agnostici, indifferente religiosi e non praticanti: 1) la messa a disposizione a titolo gratuito dell’Anfiteatro Arena, la concessione sarà a cura del Conservatore dell’Arena, per la cerimonia di inaugurazione del Convegno, dello Stadio Bentegodi per la Santa Messa del Papa e del Palasport; 2) l’allestimento presso la scuola elementare Vivaldi della centrale operativa della Protezione Civile e di un servizio di ristoro per i 1500 volontari che saranno operativi durante la giornata; 3) il posizionamento di n.5 maxischermi, di cui 4 al Palasport e uno in Piazza Bra, per assicurare la massima visibilità dell’evento alle migliaia di persone che affluiranno; 4) l’individuazione dei parcheggi scambiatori; 5) la organizzazione e il coordinamento dei servizi di vigilanza durante la manifestazione tramite la Polizia Municipale; 6) l’assunzione dell’onere di provvedere al posizionamento di un adeguato numero di servizi igienici mobili nei punti strategici (Stadio, parcheggi scambiatori); 7) l’attivazione di un servizio di pulizia pre e post evento nelle aree pubbliche interessate dall’evento, così come all’interno di Stadio e Palasport; 8) l’adeguamento delle struttura e degli impianti allo Stadio Bentegodi e al Palasport; 9) la rimozione dal campo da gioco delle porte, delle panchine e dei rotor pubblicitari, e l’eventuale transennamento/cordonatura sul parterre, se disposto dalle autorità di sicurezza vaticana; 10) l’allestimento delle aree presso lo Stadio individuate per ospitare le sacrestie del Papa, dei Cardinali e dei Vescovi con idonei arredi, la realizzazione, dietro il palco papale, di un grande stendardo, su progetto approvato dal “Comitato Amministrativo Diocesano per il Convegno Ecclesiale di Verona 2006”, riproducente il logo vaticano, il logo della città e della conferenza a copertura delle tribune inutilizzate; 11) gli arredi verdi allo Stadio, Palasport ed Arena; 12) il transennamento di tutto il percorso papale come da disposizioni della sicurezza vaticana; 13) la realizzazione di un manifesto e di uno striscione di benvenuto oltre che di un opuscolo informativo sull’evento e sulle notizie di pubblica utilità; 14) l’imbandieramento della città; 15) l’organizzazione di n. 20 visite guidate alla mostra alla mostra allestita presso Palazzo Forti oltre che parte dei costi relativi alla campagna promozionale ed alla guardiania delle sale. In compenso “il Comitato Amministrativo Diocesano per il Convegno Ecclesiale di Verona 2006” si è impegnato a garantire la presenza istituzionale del Comune durante la cerimonia ed in ogni altro momento ufficiale. Impegno, naturalmente, a costo zero.
Fonte: Newsletter del circolo UAAR di Verona, www.uaar.it/verona, verona@uaar.it
Se i Veronesi non si ribellano, vuol dire che si meritano un aumento dell’addizionale comunale, visto che il governo ha anche ridotto i trasferimenti ai comuni. Spero ardentemente che il sindaco e la giunta lo decidano quanto prima (l’aumento).
mi viene da pensare a quei catelli esposti in spagna durante la visita di b16 in cui si raffigurava la figura stilizzata del pontefice con la scritta “io non sono gradito”. certo è che in italia nessuna tv li inquadrerebbe.
Beh, sul TG3 ne parlarono, anche se brevissimamente e inquadrarono qualche striscione “Jo no t’espere”.
http://www.pintemjunts.org/jonotespere
Siamo un popolo di cialtroni! Appena nati dobbiamo essere spruzzati con acqua salata per cancellare il peccato originale; poi comunioni e cresime imposte a calendario scolastico programmato senza partecipazione sentita dell’interessato. Questa sarebbe “la fede” dei cattolici! Non c’é sa stupirsi se al referendum del 1973 il 72,7% ( dico meglio 3 italiani su 4!)votò a favore di aborto e divorzio. Il “santo padre” dell’epoca visto il consenso alle sue baggianate avrebbe dovuto dimettersi! Sono peggio dei politici, tutti li criticano e poi si inginocchiano al bacio della pantpfola e del Sacro Deretano!
Questa operazione ha avuto sicuramente un costo faraonico e questi soldi il comune di Verona li vorrà recuperare dalle tasche dei cittadini (un’invasione di autovelox nel migliore dei casi). I veronesi se hanno un minimo di amor proprio e delle proprie tasche già piuttosto vuote devono ribellarsi in massa. Però ho un dubbio… quanti di loro sanno che a pagare è stato il comune anzichè il Vaticano??
Una cosa mi viene in mente, quanti veronesi sanno che il comune dovra’ pagare tutto questo? Non credo, vista l’enormita’ della spesa, che saranno tutti cosi’ felici!
fate male ad essere in pochi…moltiplicatevi così quando farete voi i convegni dubito che non chiederete…diamine siete pochi e già pretendete che tutti si adeguino alla vostra mentalità figuriamoci in molti…
X Francesco: se guardi i risultati dei referendum sul divorzio e sull’aborto,non ci sembra di essere cosi’ pochi,sicuramente la maggior parte del paese,nonostante un cattolicesimo di facciata, e’ praticamente laica, quindi sarebbe giusto che se pretendi l’uso delle strutture pubbliche te le devi pagare, magari i fedeli stessi pagando il biglietto per l’entrata,come quando vai a un qualsivoglia concerto!
e se tu guardi l’ultimo referendum potrei dirti io la stessa cosa! non sono gli argomenti di morale che fanno la chiesa, mi dispiace!
Io ormai mi sono reso conto che i cattolici in massima parte sono degli agnostici scaramantici. Non credono in Dio, fanno certi riti perché “non si sa mai, hai visto mai che esista per davvero?”. E’ la scommessa di Pascal con qualche modifica. Si comportano “etsi deus non daretur”, abortiscono, divorziano, hanno rapporti prematrimoniali, usano contraccettivi, poi si fanno il segno della croce come rito scaramantico, si rivolgono a santi e a madonne, è un paganesimo in piena regola. Scommetto che molti avranno comprato il primo e forse anche il secondo volume della Bibbia col commento del Ravasi, da leggiucchiare un po’ e mettere in salotto per scacciare il malocchio.
Al referendum sulla fecondazione assistita hanno votato quei pochi che erano in qualche modo interessati. La maggior parte della gente o non se ne fregava nulla o non aveva capito un tubo (dove l’or non è esclusivo, è uno xor). Non fu così per divorzio e aborto. I cattolici si mobilitarono in massa per poter godere dei nuovi diritti.
@francesco
Sul referendum cui ti riferisci, che fu il penultimo, non avete vinto. Non è stato superato il quorum, è cosa ben diversa. Infatti, predicare l’astensionismo significa sommare i voti di chi è indeciso a quelli di coloro che fisiologicamente si astengono sempre. E da la possibilità di controllare chi vota e chi no, quindi capirai anche tu che chi vive in un posto dove si dipende dal prete per un coppo di spaghetti, ha tutto l’interesse ad astenersi. Ruini lo ben sa, infatti l’astensionismo fu scelto come opzione solo dopo aver capito che il si, in condizioni normali, sarebbe stato vincente. Condivido quanto dici : “non sono gli argomenti di morale che fanno la chiesa”, date le premesse, la morale potrei farvela io.
@razionalmente
Non sono d’accordo, il fallimento del referendum è dovuto alla mancata percezione di ciò che avrebbe significato anche per coloro che non ne erano toccati, ovvero il fatto che era in gioco quel poco di laicità che avevamo conquistato. E questo è dovuto soprattutto alla mancanza di coscienza civile anche per chi cattolico non è. Il pensare “sono cose che non mi riguardano” è tipico di chi non ha a cuore la convivenza civile. Chi votò al referendum per l’aborto non lo ha fatto perchè voleva abortire, tanto più che si abortiva anche prima, e, dati confermano, molto di più. Lo ha fatto perchè viveva in un tempo molto più civile. Per questo credo che oggi difendere i diritti acquisiti sia sempre più difficile.
infatti francesca lo scopo era non raggiungere il quorum…cmq ti ho risp sul forum sui testi sacri (nn ricordo bene il titolo)
“infatti francesca lo scopo era non raggiungere il quorum…”
no, lo scopo era non far modificare la legge, il referendum col quorum era spacciato fin dall’inizio e lo sapevano tutti perche potevate contare sull’astensionismo, bravi, ma adesso almeno evitate di accollarvi quel 75% di cui la stragrande maggioranza manco aveva capito di cosa si trattava
@ Francesca: la questione aborto e divorzio interessava già molte più persone e di conseguenza vi era una coscienza civile già più sviluppata. Se la fecondazione assistita interessasse altrettanta gente, ci sarebbe maggiore informazione e coscienza civile e il referendum sarebbe andato in modo assai diverso. Insomma le cose sono collegate.
@francesco
Davanti a questa candida ammissione che per la chiesa cattolica il fine giustifica i mezzi, non ho davvero alcunchè da aggiungere. Mi limito a farvi i complimenti, siete la chiesa giusta nel paese giusto.
Amici veronesi, autoriducetevi le tasse comunali !