L’Agenzia Reuters ha dedicato un articolo al fenomeno dei libri dedicati all’ateismo che, negli USA, si stanno trasformando in veri e propri bestseller. Reuters cita espressamente “Letter to a Christian Nation” di Sam Harris e “The God Delusion” di Richard Dawkins. L’articolo commenta il fenomeno intervistando Harris, l’attivista USA Paul Kurtz, un teologo e un reverendo.
L’articolo di Michael Conlon è stato pubblicato sul sito della Reuters
Veramente non è mai stato vivo…..
– dio è morto (nietzsche)
– io sono dio (Foierback)
nel precedente messaggio è stata tagliata un parte, non ne so il motivo. Riscrivo:
– dio è morto (nietzsche)
– io sono dio (Foierback) (non si scrive proprio cosi, ma vabbè)
Volendo accettare entrambe questi pensieri, e completando il silloggismo se ne deduce che:
– io sono morto?
Dio è un’idea I-dea…
che sta nella mente di alcuni. Avere un’i-dea non significa che l’idea esista.
Questo è il mio acrostico scalare sulla parola DiO: 🙂
D I O
I O D
O D I
Destino Inventato Ospita
Idiomi Ombrosi, Dove
Onirici Draghi Illudono
Per Alessandro
Si scrive Feuerbach
Ho ascoltato una intervista di Richard Dawkins sulla BBC. Dawkins riconosce che la scienza non può dimostrare in modo conclusivo che Dio non esiste, e quindi ammette che una possibilità che Dio esista c’è. Io non sono ateo, ma poichè sono forse un credente un po’ “sui generis”, invece di esultare ho pensato cosa succederebbe se il Papa riconoscesse che, forse, qualche possibilità che Dio NON esista c’è… Risultato: Dawkins, l’ateo più “ortodosso” che si possa immaginare, può ammettere che Dio potrebbe anche esistere senza che per questo nessuno lo scomunichi e, naturalmente, potrà sempre continuare a fare il suo lavoro anche qualora decidesse di diventare, che so’, induista… Il Papa dovrebbe probabilmente trovarsi qualcos’altro anche solo per mangiare…
Massimo rispetto ai lettori americani!
Vi immaginate che bello sarebbe avere qui da noi “Beato impostore” di Mario Guarino nella top 10?
Che sogno…
Difatti il punto non è che gli atei debbano dimostrare la non esistenza di dio, ma sono semmai i credenti che devono dimostrare la sua esestenza, se sono capaci…….sono loro che basano il diritto sul credere…
L’onere della prova spetta a chi afferma. Paradossalmente, se i credenti dimostrassero l’esistenza di Dio, la fede non avrebbe più alcun senso.
Finalmente una buona notizia dagli Stati Uniti. Forse cominciano a rendersi conto di dove puo’ portare il fanatismo religioso che ha sempre pervaso quella nazione, specialmnte nella Bible Belt….
mi spiace, ma resto convinto che se una istituzione pretende di estendere (imporre) il proprio modo di vivere basato su dio, paperino ed equivalenti, spetti a lei dimostrare la fondatezza delle proprio teorie. perche dobbiamo dimostrare l’inesistenza di qualche cosa che non c’è? di cui invero non esiste neanche il sospetto che ci possa essere? il dubbio nasce solo dalla reminiscenza che nostro malgrado ci portiamo appresso!! Ciao! 🙂
Non è possibile dimostrare l’inesistenza di Dio, così come non è possibile dimostrare l’inesistenza di qualsiasi altra cosa. Se tu volessi dimostrare che non esistono corvi bianchi, come faresti? Dovresti girare per ogni angolo del nostro pianeta per assicurarti che da nessuna parte vi sia un corvo bianco. Praticamente impossibile. Mentre è possibilissimo dimostrare l’esistenza di corvi bianchi: è sufficiente trovarne uno e mostrarlo alla comunità scientifica.
Quindi dimostrare l’esistenza di Dio è possibile, ma non è stato ancora fatto e non sappiamo se qualcuno ci riuscirà mai.
Dimostrare la non esistenza di Dio non è assolutamente possibile.
Tuttavia, sempre con riferimento ad un determinato Dio, ad esempio il Dio cattolico, possiamo, noi non credenti, analizzare tutte le contraddizioni e gli errori di chi ne postula l’esistenza.
Giusto il ragionamente di RazionalMente
il problema per noi non credenti non è tanto l’esistenza o meno di Dio o di paperino, ma l’esistenza di una forza terrena (clero e affiliati) che sfruttano il moralismo (creata da loro e dall’ignoranza) e il tradizionalismo della società per mantenere e espandere la loro influenza sulle masse…
potremmo dire, ma forse sarei troppo arrogante, che il nostro problema è “che ce ne rendiamo conto” o “che ce ne preoccupiamo invece di lasciare fare”…
l’ignoranza a volte è un pregio
Sottoscrivo, quel che volevo far notare è che quel potere viene legittimato in modo tutt’ altro che oggettivo e razionale, e lo scandalo è quello, che in nome del paranormale si costringano gli altri alla cattività. quindi Basta Paranormale di stato!!!!! 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
Ciao Di nuovo
….. io sono sicuro che la maggior parte di voi … non conosce in realtà chi è Dio ..e penso che molto probabilmente la stessa religione l’ha uccisa …ma vi posso assicurare che se voi volete andare in cerca di Dio non seguite i preti ai quali conviene dire che gesù sta lì tra le nuvole a contare quantio ave o maria diciamo ogni giorno per poi farci entrare in un FANTOMATICO REGNO DEI CIELI….io sono invece sicuro che DIO ESISTE ma trovarlo non significa partire da nessuno presupposto (religione ), ma da una RICERCA… insomma anche e spesso l’ateismo è una religione che nasce da pregiudizi con buon finalità…..adesso non ho tempo scriverò altri messaggi voglio solo dire che la divinità non sta nel supernaturale (miracolo ) , ma al contrario in ciò di più che naturale c’è insomma dio non è la causa di un effetto ma dio è l’armonia che c’è tra CAUSA e effetto….A DOPO (
@razionalmente.net
Prima di parlare di dimostrazioni sulla esistenza o non esistenza di dio bisognerebbe dire che cosa è dio. senza una definizione precisa non ha senso parlare della esitenza o non esistenza. purtoppo per loro i teologi non ne forniscono una su basi logiche. Almeno secondo Russell.
Infatti, proprio per questo ho parlato di dimostrazione con riferimento ad una qualche definizione. I credenti che postulano l’esistenza di un Dio con determinate caratteristiche dovrebbero dimostrarne l’esistenza. E’ abbastanza assurdo che il Governo di uno Stato laico legiferi in base a delle pure fantasie.
Volendo essere più sottili potremmo anche parlare dell’esistenza di Dio nel sociale, cioè dell’influenza che quest’idea ha nella società. Valutare in che modo tale idea influisce sul nostro comportamento quotidiano e legiferare quindi non in base all’esistenza reale, ma all’esistenza di Dio come fenomeno sociale. Però mi sembra evidente che ciò comporti molti problemi, anche perché non tutti hanno di Dio la stessa idea, persino i cattolici non vedono tutti Dio allo stesso modo. Alla fine bisognerebbe allora legiferare anche in base a ogni altra credenza, superstizione, luogo comune, leggenda metropolitana. In parte lo si fa e lo si è sempre fatto, ma se si esagera sarebbe un vero disastro. Il disastro al quale purtroppo stiamo già assistendo.
Quindi il punto è: entro quale limite è giusto dar peso alle credenze popolari?
@ Paul scrive:
18 Ottobre 2006 alle 21:33
mi spiace, ma resto convinto che se una istituzione pretende di estendere (imporre) il proprio modo di vivere basato su dio, paperino ed equivalenti, spetti a lei dimostrare la fondatezza delle proprio teorie. perche dobbiamo dimostrare l’inesistenza di qualche cosa che non c’è? di cui invero non esiste neanche il sospetto che ci possa essere? il dubbio nasce solo dalla reminiscenza che nostro malgrado ci portiamo appresso!! Ciao!
R: Il fatto è che se si riuscisse a dimostrare scientificamente che dio esiste, crollerebbe tutto il palco delle religioni che si basano sulla fede. Cioè la cieca credenza in qualcosa di non dimostrabile!
:-)))
e’ comunque una buona notizia (anche il Trattato di Ateologia e’ andato forte da noi e ancor di piu’ in francia, e stanno uscendo un mare di libri sull’ateismo, la laicita ecc.) siamo molto piu’ visibili e questo e’ bene
E’ ancora troppo poco. In Italia dobbiamo portare seriamente un vero attacco ai media mainstream.
il problema per noi non credenti non è tanto l’esistenza o meno di Dio o di paperino, ma l’esistenza di una forza terrena (clero e affiliati) che sfruttano il moralismo (creata da loro e dall’ignoranza) e il tradizionalismo della società per mantenere e espandere la loro influenza sulle masse…
Aggiungerei alle parole di Efesto anche il termine superstizione.
Nella mia città (Campobasso) non si riesce più a trovare un esercizio commerciale senza i suoi santini esposti alla cassa, sulle pareti, ovunque; perfino in vetrina è facile trovare una gigantografia di padre pio. lo stesso intercalare della gente è pieno di, gesù, madonna, dio mio, sia benedetto ecc.
E’ vera fede? C’è troppa ostentazione, per me c’è molta superstizione. Fatto sta che i preti fanno man bassa e non si muove foglia senza il benestare del vescovo
http://en.wikipedia.org/wiki/Ignosticism
Il confine tra fede e superstizione è molto labile. Credo che nella maggior parte dei casi sia vera superstizione. Penso che in certi casi dovremmo combattere non manifestando fastidio, ma, un po’ in stile Iene, enfatizzando il fenomeno.
Nelle scuole, ragazzi, se non gradite il crocifisso, chiedete di poter dire delle preghiere prima di ogni ora di lezione. Inginocchiatevi, genuflettetevi passando dinanzi al macabro legno.
Secondo la mia modesta opinione, il fatto che i media abbiano enfatizzato in modo esasperato le questioni religiose,abbia fatto si che ci sia stato un aumento dell’attenzione
sull’ateismo, e questo non solo negli States, ma anche in Italia, dove credo che nonostante i diktat vaticani almeno piu’ di meta’ della popolazione se ne freghi alla grande della religione, il problema e’ che ruini ha intessuto una rete di alleanze con destra e sinistra, sufficiente a mettere il veto alle leggi a lui sgradite.
“Dio” è una parola dietro la quale si nasconde il clero pagato dagli Stati per controllare le masse popolari con le favole e il terrore. Tutto qui.
Se un ateo cerca di provare l’esistenza o inesistenza di Dio, cade ingenuamente nel vecchio tranello inventato dai preti, perché il solo fatto di porsi la domanda implica la possibilità che “Dio” esista e quindi dà un vantaggio agli avversari.
L’esistenza di “Dio” deve essere provata dai credenti. Devono essere loro ad ammettere che non riescono a provarla.
“Dio” è una realtà che sta al di fuori della coscienza dell’ateo. Noi non dobbiamo neppure pensarci, ma piuttosto convincere la gente non dotata del lume della ragione che !”Dio” è una creazione del clero per accrescere il proprio potere sulle masse e farsi pagare profumatamente dallo Stato per i suoi servigi di mendacio e terrorismo.
Dio è un’entità astratta indimostrabile. I credenti si rifugiano in questa idea indimostrabile per giusitifcare ogni loro mossa (concreta, con un notevole peso sulla società), sfuggendo così alla criticabilità della scienza, e addirittura della LOGICA.
L’esistenza di Dio è una affermazione non falsicabile, per cui non può essere presa in considerazione seriamente, nè potrà mai essere universalmente accettata. Finchè i credenti non ammetteranno che Dio è un’idea soggettiva, personale, indimostrabile, e nulla di più, non vi potrà mai essere un dialogo.
Io credo che il più grosso errore che un non credente possa fare è cercare proseliti. Finiremmo per fare gli stessi errori di chi crede, e basterebbe trovare qualcuno abbastanza invasato delle proprie idee e con la forza di poterlo fare, per spegnere la fede a chi ce l’ha con la violenza. E’ un sentiero minato, che la Storia ci ha già insegnato piuttosto bene a non percorrere.
Io mi identifico fortemente nel motto ghandiano: “bisogna vivere come vorremmo che il mondo fosse”. Dobbiamo essere esempio di laicità, intesa come equidistanza, come razionalità prima di tutto. Rispettare chi crede, e difendere la linea Maginot della laicità e del pensiero razionale dagli attacchi delle teocrazie e dai teocon più o meno inconsapevoli. Ma senza per questo tentare di sottrargli, con la ragione o, peggio, con la violenza fisica o intellettuale, la fede. Questo, secondo me, sarebbe un errore esiziale.
@ trotzky, sono d’accordo con te, ma penso che uno dei metodi di lotta sia mettersi sul loro stesso piano e demolire le loro assurde teorie punto per punto.