Discorso papale: “un passo verso i Teocon”

Sono passati poco più di vent’anni ed è successa quasi la stessa cosa. A Loreto, nel 1985, l’allora presidente del convegno ecclesiale, il cardinal Martini, propose una linea che fu sostanzialmente sconfessata dall’arrivo di Giovanni Paolo II. Così, anche ieri, Benedetto XVI ha ignorato la prolusione di colui che ora regge la diocesi milanese, il cardinale Tettamanzi, ha confermato, invece, l’appoggio all’impostazione del presidente della Cei e ha invitato i cattolici italiani a seguire la strada che, proprio due decenni fa, il cardinal Ruini inaugurò dopo l’assise di Loreto. Di tutto si può rimproverare Joseph Ratzinger, eccetto di non saper parlar chiaro. L’ha fatto anche a Verona, prefigurando una Chiesa italiana punta di lancia, modello esemplare per la riconquista dell’Europa, assediata da quella che ha chiamato «una nuova ondata di illuminismo e di laicismo». L’ha invitata a resistere alla «secolarizzazione interna» che ne mina la combattività, ne incrina le certezze, la induce a dialoghi compromissori e rinunciatari. […] Benedetto XVI sembra propugnare, insomma, una società dove la vita pubblica e politica, dalle istituzioni alla cultura, si incentri su una fede che accetti le conquiste della ragione, del progresso scientifico, ma che respinga quella che chiama «una razionalità chiusa in se stessa e un’etica troppo individualista». Una visione che pare si avvicini, in effetti, a quella «religione politica» sostenuta dai «neocon» americani. […]

Il testo integrale dell’articolo di Luigi La Spina è stato pubblicato su Stampaweb

16 commenti

Stefano

Vederlo nelle immagini di Verona, con le sue idee, il suo aspetto, ed il colore verde della sua tonaca mi ha ricordato……. Borghezio!

antonella_621

Bella espressione “religione politica” (neocon).
Ora di fatto la religione (nel caso in esame la Cattolica), influenza la politica, la società in genere, diffonde tra le masse un concetto di peccato produttivo di una lunga serie di “diversi” che poi lo Stato ha difficoltà a gestire, ecc.
Poi con i “Teocon” ,”neocon” o quel che sia (cambia poco cmq io con le sigle non ho molta dimestischezza), almeno si palesa ciò che ora si tende a “propinare” in modo indiretto.
Ma la Chiesa italiana è in grado di “scagliare la prima pietra” senza poi nascondere la mano?
Alla fine si propone come “un modello esemplare nella riconquista dell’Europa”.
Oltre alle parole dovrebbe esserci qualche fatto a sostegno, o almeno una qualche maggiore convinzione sulla bontà del “prodotto che si tenta di vendere”.
Che la chiesa, se può “scagliare la prima pietra” senza nascondere la mano, faccia pure politica. Del resto cosa cambierebbe rispetto al presente?

trotzky

Il signor Ratzinger vuole che la Chiesa riconquisti l’Europa per poi riconquistare il primato della religione cattolica su quella musulmana.
Questo è il motivo per cui ha scelto di chiamarsi Benedetto, come tutti i Papi che promossero le Crociate.
Le sue parole mostrano, tuttavia, solo la sua disperazione. Il prestigio degli Stati Uniti è in discesa libera, l’Islam è in forte ascesa, l’ondata laica e illuminista incombe sempre più minacciosa su di lui, l’edonismo e il modernismo dilagano.
Egli sta chiedendo aiuto, ma nessuno è in grado di soccorrerlo.
L’unica cosa che mi spiace è che lui ha il privilegio di attaccare chi vuole e i liberi pensatori no. Perché dobbiamo dargli questo vantaggio?

Andrea A

@trotzky

>”L’unica cosa che mi spiace è che lui ha il privilegio di attaccare chi vuole e i liberi pensatori no. Perché dobbiamo dargli questo vantaggio?”

il suo vantaggio consiste nell’appoggio della televisione, ormai non passa giorno senza che su i TG non compaia b16 o eminenz, questo è il problema, i miei complimentoni al governo Prodi, che ha consentito questo scempio in rai.

Andrea A

@RazionalMENTE

>”Tutti i Governi da sempre hanno fatto la stessa cosa.”

Si, ma da un governo che in campagna elettorale promuoveva cambiamenti in una direzione laica e in contrasto con i valori cattolici più conservatori ci si poteva aspettare qualcosa di meglio, come passeranno i Pacs, i matrimoni omossessuali ecc, se ogni giorno la tv di stato attraverso i tiggì permette a b16 di divulgare i suoi proclami?tanto valeva lasciar perdere queste tematiche, non ha senso fare una campagna elettorale laica se poi il governo non ha il sostegno della televisione di stato.

RazionalMENTE.net

Ricordo che Prodi in campagna elettorale aveva parlato di PACS, aveva una mezza idea di metterli nel programma e questo aveva fatto ben sperare. Poi però, come spesso avviene, la paura di scontentare la Chiesa e perdere consensi lo ha fatto desistere. Così oggi ci ritroviamo con un Governo che più clericale di così non potrebbe essere.

Francesca

@Andrea A

Mi pare che tu faccia un pò di confusione tra televisione pubblica e governativa.
L’informazione (tra cui quella televisiva) è un potere che, insieme alla magistratura, controlla gli altri potere, e, in più, forma (o dovrebbe formare) l’opinione pubblica.

Se è governativa o filogovernativa il suo compito viene meno.

Consiglio di dare un’occhiata al filmato reperibile a questo indirizzo:

http://www.speakers-corner.it/speakerscorner/chat52.spm

archibald.tuttle

“Tutti i Governi da sempre hanno fatto la stessa cosa.

http://www.religionecattolica.rai.it

aprite il televideo e fin dalla prima pagina, alla voce “istituzioni” (pagina 400), accanto a “camera dei deputati” (401) e “ministero degli interni” (416) compare la “cei” (pagina 418), con 6 pagine di propaganda per l’8×1000.

Andrea A

@Francesca

Il problema non è che la rai debba o non debba essere filogovernativa (in verità lo è praticamente sempre stata visto che i suoi vertici vengono di fatto eletti dai politici), piuttosto la questione è che un governo dovrebbe vigilare su ciò che divulga la televisione pubblica favorendo una pluralità di informazioni e di opinioni, ora: a parte l’utopia che ciò si verifichi integralmente, rimane il fatto che i tg rai sono sotto evidente controllo di personaggi filocattolici, non mi sembra che in questa settimana ci sia stato un solo giorno in cui sia mancato un servizio d’informazione clerical/vaticana, a dire la verità non mi ricordo neanche bene qual’è stata l’ultima volta che non si sia visto il papa o chi per lui su un tiggì rai, ma credo che di tempo ne sia passato; visto che le repliche laiche per non dire atee sono in netta minoranza se non quasi inesistenti, credo che sia compito di un governo laico, votato ed eletto democraticamente come tale, intervenire, tantopiù che il Vaticano è uno stato, e quello italiano un’altro, non dimentichiamocelo.

Francesca

@Andrea A

Il governo e i partiti devono togliere le mani dalla tv pubblica perchè i partiti sono associazioni private.

Non per insistere, ma nel filmato che ti ho linkato, è spiegato molto bene come la RAI appartenga di fatto ancora alla vecchia maggiornaza parlamentare per come è composto il consiglio di vigilanza (già è ridicolo che ci sia un consiglio di vigilanza su uno strumento che dovrebbe vigilare).

I vigilanti sono:

Giuliano Urbani, in quota Forza Italia.
Giovanna Bianchi Clerici, AN.
Gennaro Malgieri, AN.
Marco Staderini, UDC.
Carlo Rognoni, DS.
Nino Rizzo Nervo, Margherita (di fatto il più indipendente di tutti e per questo sempre bastonato).
Sandro Curzi, Rifondazione.

Più il presidente, Petruccioli, DS, ma imposto da Berlusconi per accettare la presenza dei politici di opposizione all’interno della commissione (che fu formata durante la sua legislatura), di fatto un uomo che deve tutto al cavaliere e che sta in piedi da solo.

Il consiglio fu nominato nel 2005 e resta in carica tre anni.

Ora dimmi tu se persone che dipendono dai partiti possono consentire che si faccia informazione se questo rischia di scontentare i partiti stessi.

Andrea A

@Francesca

Non voglio fare polemiche a tutti i costi, ma non vedo perchè un governo non possa o meglio non debba intervenire quando un servizio pubblico è così palesemente fazioso. Il papa è il capo di uno stato, neanche democratico, non è accettabile che tutti i giorni un organo d’informazione pubblico debba informare i suoi cittadini su tutto ciò che ha da dire il capo di un’altro stato, in special modo se non vi è alcuna rilevanza politica internazionale nella notizia ma è qualcosa di più simile a un bollettino filosofico, tra l’altro consentimi di dubitare che tutti gli altri stati europei (per non parlare di quelli non europei) consentano agli organi d’informazione pubblica di diffondere quotidianamente il pensiero del papa, intendiamoci non che la voglia fare più semplice di ciò che è, mi rendo ben conto che da un’eventuale azione di governo sulla rai derivererebbero enormi implicazioni, però un limite ci deve pur essere, altrimenti tanto vale che la rai non sia pubblica e che non faccia più pagare il canone, quanto al fatto che
>”Il governo e i partiti devono togliere le mani dalla tv pubblica perchè i partiti sono associazioni private.”
ok, d’accordo, ma allora utopie a parte, chi dovrebbe occuparsene?, e in che modo un governo non può o non deve interessarsi, o se preferisci togliere le mani, da un’azienda che è pubblica? può effettivamente una commissione che deve vigilare su di essa non essere eletta (anche indirettamente) da un governo? se non deve essere il governo l’ente preposto a vigilare su ciò che è pubblico allora chi deve farlo al suo posto? per intenderci, chi dovrebbe allora vigilare sul consiglio di vigilanza? è questo un consiglio che vigila correttamente (non faziosamente) sull’informazione? perchè se si ok, se no, qualcuno deve (dovrebbe) fare qualcosa.

archibald.tuttle

“ok, d’accordo, ma allora utopie a parte, chi dovrebbe occuparsene?”

in quell’intervista a gomez e travaglio sono citati i casi della spagna e dell’inghilterra, in cui i partiti non possono condizionare la tv, e il caso dell’america, dove ogni singolo canale terrestre appartiene a uno e un solo proprietario, che manco puo entrare in politica (almeno mi pare di capire, poi magari non e’ proprio cosi, e di sicuro gli americani si stanno inventando metodi sempre piu sofisticati per manipolare l’informazione…). non e’ che si risolvano tutti i problemi cosi, ma sarebbe gia un po meno vergognoso.

perfino casini ha parlato di privatizzare rai1 (ma scommetto che non ci crede manco lui, o la vorra vendere al suocero), gomez di privatizzare almeno 2 reti rai, l’alternativa e’ un cda rai totalmente indipendente (qua non so come sceglierne gli elementi di preciso, ma ci sara un dannato modo per far prevalere la meritocrazia) e eliminare quella porcheria della commissione di vigilanza. di sicuro non deve vigilare la politica sull’informazione, mica siamo l’urss, ci sono i tribunali e le querele per chi viene diffamato, e a vigilare sull’informazione di una testata dovrebbero essere tutte le altre testate, almeno se ci fosse un po di concorrenza…

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