Dopo l’11 settembre, “la sfida rappresentata dal terrorismo internazionale” è diventata aspetto di una “problematica molto più ampia”, il “risveglio religioso, sociale e politico dell’Islam”. Il cardinale Camillo Ruini, nell’ultimo suo discorso da capo della Chiesa italiana chiude il convegno lasciando una sorta di “testamento spirituale” al suo successore. Questo “grande processo”, ha aggiunto il cardinale, caratterizzato anche “dalla volontà di essere di nuovo protagoniste sulla scena mondiale che accomuna almeno in qualche misura le popolazioni islamiche” “tocca da vicino” la Chiesa italiana, anche per questo chiamata al compito “sempre più vitale e irrinunciabile della costruzione della pace, mentre persistono e si aggravano tante forme di guerra e minacce di guerra”. […] Quanto alle polemiche italiane, Runi dice che è stato mancato “l’obiettivo dell’unità dei politici sui valori” e dice: “La Chiesa italiana apprezza una laicità sana e positiva, e si rallegra che tale concetto venga condiviso in maniera crescente anche tra coloro che non hanno incomune la fede cristiana o almeno non la praticano”. […]
Ruini: “Il risveglio dell’Islam tocca la Chiesa italiana”
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Mmmm… quindi chi paga l’ 8xmille può essere anche dispensato dal frequentare la messa. Mi ricorda tanto quella storia delle indulgenze…
Ci mancava l’esternazione dell’arteriosclerotico ruini, ogni salmo finisce in gloria, amen, e mi raccomando, ora che vai in pensione, dispensaci delle tue fregnacce.
Ruini ritorna sulla “sana laicità” già espressa da Ratzinger nel suo incontro con Ciampi. Per loro eminenze la sana laicità comporta far pagare anche a noi atei le loro psese. Per la visita di B 16 a Verona il Comune ammette di aver sostenuto una spesa di 800 mila euro, ma dall’interno dell’amministrazione comunale ci arriva la confidenza che il costo è di molto superiore. Soltanto 200 mila euro per asfaltare le strade sulle quali doveva transitare la papamobile. Hanno asfaltato strade che non avevano bisogno dell’intervento perché asfaltate di recente e, comunque, non quelle che avevano più di bisogno. Questo è il “bene comune” che nei fatti viene predicato dalla dottrina sociale della chiesa cattolica. Molti veronesi speravano che la papamobile passasse dalla via dove abitano, non per vedere il papa, ma per una sistemazione della strada. Pochi i veronesi che sono usciti in strada per salutare B 16. Per rimediare alla carenza di spettatori, nella centrale piazza Bra, dal Municipio hanno fatto uscire gli impiegati in orario di lavoro. Al palazzetto dello sport dove, a spese del Comune, avevano sistemato alcuni maxischermi erano previsti 10 mila fedeli spettatori, invece erano presenti neanche il 1.500. Parte di essi è stata dirottata allo stadio per riempire i buchi di coloro che, già in possesso del biglietto, hanno disertato la manifestazione.
I mezzi di informazione tralasciano questi particolari quantitativi, denunciati soltanto dal circolo UAAR di Verona.
Silvio Manzati
x Silvio: Grazie x l’info, altro che adunate oceaniche x il Razzinga, si vede che questo papa ha lo stesso carisma di un cavolfiore, non attira piu’ nessuno!
Come sempre si omettono tante cose che farebbero sfigurare l’evento.
Grazie x l’info