E’ on-line da ieri sera, su http://www.lalente.net/, un numero monografico sul tema “Religione: dimensione pubblica o privata?”. Con un editoriale di Luigi Tosti, un intervento di Marco Accorti, uno di AlterEdo, una serie di articoli di comparazione tra Italia Spagna e Olanda, Polonia e paesi occidentali in generale, una sarcastica vignetta di Goffre e un’inedita intervista a Dio sui temi eticamente sensibili e di laicità.
Religione: dimensione pubblica o privata?
16 commenti
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Il principio stesso di laicità (ovvero di tolleranza di uno stato) implica necessariamente che la religione sia un fatto privato, personale e soggettivo (quale effettivamente è!).
Se fosse altrimenti, avremmo uno stato confessionale.
Dal punto di vista sociale e politico mi sembra ovvio che non esiste “la religione”. Esistono tante religioni che reclamano tutte uno “spazio pubblico” ma spesso non si mostrano molto disponibili a condividerlo con altri. Non vedo come quegli “spazi” che non possono essere divisi (e quindi vanno condivisi), come lo Stato, possano essere confessionalizzati senza che questo dia luogo a gravi abusi. Per altre realtà, come ad es. la scuola, o le associazioni comprese quelle politiche, non è detto che debba sempre essere così, ma poi il problema diventa decidere cosa è mio e cosa è tuo…
Grazie per la segnalazione di questo sito la lente
E’ senza dubbio un fatto privato. Ecco perché, per esempio, non capisco il motivo per cui, quando iscrivo un figlio alla scuola elementare perché venga istruito e socializzato, io genitore debba rendere conto allo Stato se seguo o no la religione cattolica. Alla faccia della privacy. Io da sempre ho sperato (ahimè invano) che i cattolici democratici e laici svuotassero di significato questa legge, non avvalendosi dell’insegnamento della religione cattolica a scuola ma solo dei catechismi negli oratori.
a mio avviso bisognerebbe togliere le festività di Natale, santo stefano, epifania, lunedì dell’angelo, tutti i santi e l’8 dicembre mi sembra un ingerenza della religione cristiana alla laicità dello stato che deve fermare le sue attività per qualcosa che non esiste, inoltre abolendo alberi di Natale, presepi e regali connessi avremmo un risparmio energetico notevole ed un incremento dei risparmi nelle famiglie. Se qualcuno vuole festeggiare lo farà la sera dopocena nella sua abitazione privata, facendo piano per non urtare la sensibilità del vicino che potrebbe udire qualche canzoncina natalizia.
x Febo:
Il cattolicesimo s’è a suo tempo appropriato del Natale del Sole Invicto, treasformandolo in Natale di Cristo.
Possiamo semplicemente ridare a Helios quel che è di Helios e festeggiare tutti insieme. I cristiani il Natale di Gesù e gli atei perché col solstizio d’inverno le giornate tornano ad allungarsi!
NESSUNO, nemmeno la Chiesa, dice che Gesù sia nato proprio il 25 dicembre!
Se non ci credi chiedi al tuo parroco.
Hanno solo scelto la data della rinascita del sole come METAFORA (e per appropriarsi di tradizioni pagane che non riuscivano a sradicare!) (Sì perché all’epoca i *rompiscatole* che volevano “negare le radici” (pagane!) “d’Europa” eravate voi cristiani! 😉 )
Quanto alla festività civile dell’8 Dicembre, la sostituirei volentieri con quella del 20 Settembre, così andiamo in pari! 😛
Che bello vedere un “fedele” che per attaccare gli atei si appiglia all’italica pigrizia!
Vuol dire che se ci inventiamo un calendario ateo con 5 festività in più di quello cristiano, tu diventi ateo???
Che radici profonde ha la tua fede!
LOL!!! 😀
x Febo
Ahaha… ero tanto occupato a farti la mia saccente ramanzina, che ho notato solo ora che hai scelto come nick proprio un epiteto del dio PAGANO Apollo! 😀
x FEBO:
Ah ah… Ero tanto impegnato a farti la mia saccente ramanzina che ho notato solo ora che hai scelto come nick proprio un epiteto del dio PAGANO Apollo! 😀
Ok, io ci sto ma senza pubbliche manifestazioni perché anche se pagano sempre rito è e il mio vicino di casa che non adora il sole ma le stelle potrebbe ritenersi ferito nella sua sensibilità quindi Helios meglio festeggiarlo in privato e in silenzio, per quanto riguarda il resto non sto alimentando l”italica pigrizia”, ma sto semplicemente dicendo che se non mi riconosco in queste feste non vedo perché dovrei festeggiarle e mi sembra giusto che lo stato mi permetta di lavorare e non mi obblighi a stare a casa per la nascita di qualcuno che non mi dice niente. Riguardo al 25 dicembre è cosa saputa e risaputa anche se recenti studi basati sulla presenza dei sacerdoti della casta di Zaccaria al tempio sembrano datare la nascita di Giovanni e di conseguenza quella di Gesù proprio in quei giorni comunque sono disquisizioni che lascio agli storici e che a me interessano il giusto visto che più che la data è l’evento che è importante.
Mi fa piacere che finalmente qualcuno si sia accorto del mio nick la cui scelta non è casuale!
P.S. La mia fede si regge su radici ben più profonde della data del Natale o della voglia di fare vacanza, ma la vita è talmente breve che quando trovo il modo di divertirmi un po’non resisto!!! (comunque poi mi confesserò non turbatevi per la sorte della mia anima)
scusa ma ragiona…
se un ufficio chiude per il 25 dicembre, un ateo cosa deve fare? farselo aprire apposta per andare a lavorare?
l’università per natale è chiusa, che devo fare? andare a buttare giù il portone e costringere i professori a farmi lezione?
Io per Natale e vigilia faro un bel pranzetto, mi invitano, ci vado. Sono ateo, mica scemo 🙂
Febo, ma secondo te c’è veramente gente che festeggia il Natale per motivi religiosi? Il Natale era ed è la più pagana di tutte le feste… direi la più atea, nichilista, materialista.
E se non fosse per l’incredibile consumismo che si consuma in queste consumistiche feste direi tranquillamente VIVA IL NATALE!!!!
x Febo:
Suvvia, credo che nemmeno il Dio veterotestamentario ti condannerebbe per un post…
…figurarsi il Dio cristiano!
Se tutti i tuoi peccati sono qui, non necessitano di confessione 😉
La mia proposta è appunto questa: uffici, università e attività produttive in genere aperte durante tutto l’anno di modo che chi non riconosce il Natale ad esempio possa continuare a lavorare e magari festeggiare la propria divinità in un altro giorno mi sembra giusto proprio nell’ ottica del relativismo.
Per quanto mi riguarda io festeggio il Natale “per motivi religiosi” e mi reco nelle sere precedenti in chiesa per la novena che è una preparazione al grande evento, come tutti ho il mio albero e il presepe (come alcuni) e faccio dei piccoli doni anche non materiali come il mio tempo, con amici prepariamo i canti e la mattina di Natale cantiamo nel coro, soprattutto però cerco di mantenere nel mio cuore lo stupore e la bellezza che provo in questi giorni per spenderla durante tutto l’anno e far sì che con gli altri possa farmi gli auguri di natale anche a ferragosto. Del resto il Natale come le altre feste cristiane servono a questo: rinnovare nel cuore dell’uomo preso ogni giorno da mille problemi la bellezza e il mistero di un Dio fatto uomo per amore.
Comunque al Natale preferisco la Pasqua di gran lunga meno consumistica e soprattutto molto più importante!
Vi ringrazio per avermi “assolto” dai miei “peccati” mediatici sono una piccola rettifica: Il Dio vetero e neotestamentario è lo stesso, ma con Gesù l’uomo viene a conoscerlo più da vicino.
Un saluto passo e chiudo
Febo
Io dico che uno Stato che si dice laico dovrebbe abolire le festività religiose, Natale e Pasqua comprese. Altrimenti aggiungiamo il venerdì festivo per i musulmani (gli ebrei il sabato lo hanno già), aggiungiamo il ramadan, e la festa dello Squarabaus Immacolatus (l’ho inventata io, serve a rendere onore al grande Pesce Volante Veterotesticolare, creatore di tutte le creature invisibili che popolano lo Sgnaus).
va che a me andrebbe anche bene.
non mi farei molti problemi ad andare all’università il 25 dicembre, se fosse aperta e ovviamente ci fossero i corsi e tutto quanto.
tanto ho già il periodo di sospensione per gli esami, durante il quale posso tranquillamente prendere e andare a sciare.
il problema, febo, è che le ferie, religiose o meno, alla maggior parte degli italiani non le tocchi, atei o credenti che siano.
credo che potrebbero lapidarti piuttosto che perdersi un giorno di vacanza…
il natale comunque serve a stressare la gente con l’ansia da regalo e a far smaltire ai negozi un po’ di merce, nel caso tu non te ne sia reso ancora conto…
per non parlare dei terrificanti pranzi con parenti che per tutto l’anno si odiano e che a natale si ritrovano quasi fosse il festival della vipera.
e poi non mi risulta che un certo gesù di nazareth sia nato il 25 dicembre (sempre che sia esistito).
Mi sarei aspettato una maggiore partecipazione su questo articolo ma i suoi contenuti verranno senz’altro ripresi più in là ed approfonditi
Vi è necessariamente una compressione di diritti in uno stato laico. La manifestazione della fede di alcuni incontra ad un certo punto necessariamente quella degli altri per cui o esse si scontrano o si sommano con effetti deleteri per tutti.
Si immagini una parete scolastica o di un tribunale con decine di simboli religiosi, centinaia di campane che suonano ogni quarto d’ora oppure a festa alle 6,30 del mattino di qualunque giorno, o decine di processioni che si intersecano per le vie delle città per ogni giorno dell’anno….
Non potremmo condurre alcun tipo ti attività senza una qualche interruzione o interfenza
Ciò non vuol dire che non ci si possa accordare su qualcosa ma la situazione attuale è proprio quella di chi impone attraverso una legge dello Stato, per giunta la sua Costituzione, le sue manifestazioni di fede a tutti
La Religione deve essere privata dunque anche per ragioni di ordine pratico