Roma. Basta con la satira greve e banale all’indirizzo di Benedetto XVI e del cardinale Ruini. Si tratta di una comicità sgradevole che offende la sensibilità dei credenti e non fa onore alla fantasia di chi propone sempre vecchie rimasticature da avanspettacolo, deriva del peggior anticlericalismo. «Anche la satira deve porsi dei limiti. Sia Luciana Littizzetto sia Maurizio Crozza nei loro spettacoli prendono di mira sempre più spesso il Papa e il cardinale Camillo Ruini. Non vogliamo fermare la satira, ma questa non deve trascendere in offesa e soprattutto non deve diventare una sorta di accanimento». Lo afferma il presidente dell’associazione di telespettatori di matrice cattolica Aiart, Luca Borgomeo. «In questi giorni stiamo ricevendo centinaia di proteste dai nostri iscritti. La satira deve porsi dei paletti oltre i quali non andare, e poi non capiamo perché tanta furia nei confronti delle autorità religiose, il Pontefice e il presidente della Conferenza episcopale italiana. La religione merita sempre rispetto», conclude Borgomeo.
Fonte: Avvenire del 28 ottobre, dal sito AIART
Luca Borgomeo è un politico di lungo corso, ex direttore del “Popolo”, ex presidente del Consiglio regionale del Lazio e, dal marzo 2006, presidente del Consiglio nazionale degli utenti.
Quella di Luciana Littizzetto e Maurizio Crozza non mi sembra “furia”. Mi pare anzi un’ironia talmente soft da non poter nemmeno essere definita satira.
Le parole di Borgomeo hanno l’odore fetido della censura. Mi auguro che Littizzetto e Crozza rispondano “inasprendo” la loro satira.
“Non vogliamo fermare la satira, ma questa non deve trascendere in offesa e soprattutto non deve diventare una sorta di accanimento”
Sono d’accordo, Ruini e Ratzinger dovrebbero smetterla di accanirsi contro la religione cristiana scimmiottando personaggi satirici degni del peggior cabaret di provincia ogni sera a reti quasi unificate e ogni giorno sulla quasi totalità delle testate giornalistiche.
Non vorrete mica farmi credere che pensano davvero quel che dicono?
Suvvia…
Non vi sembra strano che nessun organo ufficiale della Chiesa si sia lamentato della satira ? Tutti notiamo come la satira sui religiosi cattolici sia sempre molto rispettosa del loro ruolo di guide spirituale, eppure arriva a loro difesa (probabilmente non voluta) un signor Borgomeo, che probabilmente vorrebbe tornare ad avere incarichi più importanti, che si inventa una polemica che non c’è, sperando che qualcuno gli dia voce per farsi vedere un po’ in tv ed otttenre così un po’ di popolarità che gli permetterà di tornare ad avere qualche incarico di maggiore importanza.
Storia vista e rivista, l’importante è non dargli seguito alcuno
@Alba : e’ lo stesso mio atroce dubbio: davvero ratzinger pensa le fesserie che dice?
In fondo e’ uno che ha studiato e che ha avuto il tempo necessario per pensarci su.
Secondo me non si beve le balle che racconta, proprio come Wanna Marchi non usa lo scioglipancia che vende.
Ho visto la satira della Litizzetto nei confronti dell'”eminem-nza” e devo dire che è molto delicata, non c’è ne offesa ne accanimento. Forse questi cattolici vorrebbero abolire anche il diritto alla critica? O forse limitare la libertà di espressione?
La satira coi paletti è un ossimoro. Cribbio, se si offendono per qualche innocente battuta sono peggio degli integralisti islamici.
Crozza in particolare, con la sua imitazione del Papa, ha fatto solo una cosa estremamente semplice ma importante. Ha detto in sintesi che, come accade in molti altri Paesi, è lecito poter criticare anche il Papa. Non c’è stato a mio parere altro significato. E desidero ringraziare Crozza per aver aperto questa porta all’Italia dei non credenti o semplicemente dei liberi pensatori.
Un abbraccio a Crozza e alla Littizzetto, persone che con molta intelligenza e ironia castigant ridendo mores.
E’ soprattutto la satira sulle TV generaliste che da fastidio, perchè sono quelle che guarda la maggior parte della gente che va in chiesa: probabilmente non è un caso se si sono dimenticati di Fiorello…
Ma dove vivo? son l’unico che nn solo nn ha visto nulla,ma neanke ne sapeva nulla!!!!
male male
Per fortuna esistono Crozza e la Letizzetto!!!
Quello che mi stupisce è la lentezza di riflessi con cui hanno iniziato a criticarli. E’ da non poco tempo che fanno le loro gags, ero molto stupita che nessuno gli avesse ancora detto qualcosa contro.
Il Signor Borgomeo ha tutti i diritti di criticarla, come ha il diritto di cambiare canale quando vanno in onda “Che tempo che fa” e “Crozza Italia” e noi il diritto di fare lo stesso durante la diretta dell’Angelus…
Un abbraccio a Luciana e Maurizio e tutti i comici e gli intrattenitori liberi!
In questi ultimi tempi c’è sempre qualcuno che si dichiara indignato per qualcosa e si tratta quasi sempre di stupidagini. Si va dalla musica di sottofondo della musica del Campari capace addirittura di terrorizzare, all’imitazione di Ratzinger che appena dopo la sua nomina veniva fatta da Massimo Lopez a Striscia la notizia quando Solenghi dopo avergli fatto imitare varie razze di cani gli chiedeva di fare il pastore tedesco!
I media però anzichè dire ai primi di curarsi e di ignorare gli altri, pensa sempre bene di censurare!
Vadano pure avanti Luciana Littizetto e Maurizio Crozza e non diano ascolto alle geremiadi o alle farneticazioni di certa gentucola che ha poco di spirituale, ma molto di materiale da portare avanti con i suoi ridicoli ammonimenti.
I paletti invocati esistono già nella nostra legge che dice che non si può insultare o diffamare nessuno. Interpretare in chiave personale, per quanto pungente, fatti stranoti rientra nella libertà di pensiero e oppinione.
Se al signor Borgomeo la cosa non piace è liberissimo di cambiare canale
Ho visto ora Crozza su youtube! Nn trovo invece la littizetto; sapete dove posso trovarla?
Come dice l’amico Razionalmente “è lecito poter criticare il papa”. Il Papa è un personaggio mediatico pubblico, alla pari di tanti altri.
D’altronde il Papa ne sarà contento: se ne parli bene, se ne parli male per lui cmq è pubblicità, e la sua imitazione è così caruccia con quell’accento teutonico.
Perchè il telespettatore cattolico, nella fattispecia il Sig.Borgomeo, con così grande e salda fede dovrebbe vederci una mancanza di rispetto nei confronti della Religione e sentirsi offeso?
Oppure la fede è meno salda che quello che si va predicando?
La puntata di domenica di “Che tempo che fa” con la Littizzetto sarà replicata domani su RaiSat Extra alle 17,15
ah si? troppa satira? io credo esattamente il contrario, che ce ne sia troppo poca!! In questo paese visto che il giornalismo serio non si può avere, che almeno ci sia parecchia satira su tutti i temi…e invece di fare di mettere i paletti quelli della AIART mettessero in gioco comici loro…
eppure è da molti anni che è in uso in tutte le vase il telecomando
Forse si potrà fare satira su Ron Hubbard, i seguaci di Scientology in Italia non sono molti…
Ok, facciamo un affare: noi smettiamo di prendere per il culo il Papa, SE il Papa smette di prendere per il culo noi!
(Dichiarando che la chiesa non fa politica, che c’è una ventata di laicismo, etc…)
@Fabio Sacco
Gli interventi di Luciana Littizzetto sono visibili sul sito della Rai
http://www.chetempochefa.rai.it/
Troppo comodo. Il Papa può invadere il teleschermo con le sue stupidaggini, ingerirsi negli affari dello Stato, infilarsi nei letti degli italiani per controllare la loro sessualità, attaccare chi vuole, come vuole e quando vuole senza paletti, mentre chi non ha le sue stesse idee deve essere messo a tacere.
E poi chi decide dove e quando mettere i paletti? Ovviamente il signor Borgomeo.
Ma questi signori vogliono capire o no che viviamo in Europa, che la nostra Costituzione prevede la libertà di manifestare il proprio pensiero, che la nostra è una società multietnica, che il relativismo culturale, la libertà personale, la laicità dello Stato, l’evoluzione democratica, l’informazione planetaria, la cultura e la miscedenza avvanzano al galoppo, che nel 1789 c’è stata la rivoluzione francese e che il fascismo è stato sconfitto da oltre mezzo secolo?
Se non si svegliano adesso, quando diavolo si sveglieranno?
Nella COSTITUZIONE ITALIANA e non VATICANA esiste questo articolo:
Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Questi sono diritti acquisiti INVIOLABILI.
Purtroppo l’art. 21 resta un sogno per noi Italiani soprattutto per quel che riguarda i media mainstream. Paradossalmente è permesso dileggiare le autorità religiose, ma non parlarne seriamente. Ricordate la trasmissione di Sabina Guzzanti di cui andò in onda solo la prima puntata? S’intitolava RAIOT. C’è un aneddoto interessante legato a quella trasmissione. Fu querelata da Berlusconi (per mezzo dello Studio Previti!!) dicendo che non poteva considerarsi satira in quanto aveva detto delle cose vere su Berlusconi. Era quindi da considerarsi informazione e non satira. Se avesse detto delle cose false, allora sarebbe stata satira, ma l’avrebbero querelata per aver detto cose false su Berlusconi. Un po’ come il comma 22: “Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di guerra, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di guerra, non è pazzo”.
In TV puoi scimmiottare il Papa accennando a qualche assurdità tra le tante che dice, ma non esiste trasmissione nella quale sia possibile con calma e tranquillita (non i famosi 5 minuti concessi al razionalista di turno) discutere seriamente di tali questioni.
Quindi, non bisogna offendere la sensibilità dei cattolici prendendo in giro il Papa o Ruini, ma se cerchi di parlarne in modo serio ti cacciano a pedate.
Mistero della fede.
Ricordate quando Adel Smith a Porta a Porta cercò di leggere alcuni scritti di Wojtyla nei quali – a suo dire – si offendeva l’Islam? Non lo lasciarono parlare. Stessa cosa quando Adel Smith cercò su Canale 5 di leggere delle cose che erano state dette da Gad Lerner (sul significato della croce). Strilli, urla, la Mussulini che fischiava. Insomma fu ridotto al silenzio.
Non parliamo poi della sciagurata trasmissione Cominciamo Bene versione estiva condotta da Michele Mirabella. Era sempre la Chiesa Cattolica a trionfare.
In una puntata in cui si parlava di religione era ospite Villella, e disse che il nostro è uno Stato teocratico. Mirabella su tutte le furie lo zittì in malo modo dicendo: “Questo non le consento di dirlo”. Pazzesco, un presentatore che consente o non consente agli ospiti, ma dove siamo finiti? Il buon Villella abbozzò, ma se ci fossi stato io al suo posto avreste sentito le mie urla fino in Sicilia e senza bisogno del televisore.
Questa è la RAI per la quale paghiamo il canone?
Ma questo ridicolo uomo di nome Borgomeo non si è mai accorto che Ratzinger incita all’odio e alla discriminazione verso gli omosessuali?
Altro che Crozza! Ci vorrebbe una bella indignazione da parte del Governo Italiano!
Uh? Quale Governo? 🙂
Ho detto “ci vorrebbe”. Non mi aspetto certo che il governo della teocrazia cattolica italiana faccia un gesto così sensato.
Ah, ora sì. Più che altro ci vorrebbe una bella indignazione da parte della società civile, manifestazioni, ecc. per far rispettare i diritti di tutti.
Ratzy incita all’odio verso chiunque non la pensi come lui, molto semplicemente.
Beh, anche chi scrive su “avvenire” generalmente non si può dire che sia un’aquila… ma questo borgomeo poi ha un curriculum di tutto rispetto.
Ratzinger e i papi come lui per fortuna sono al tramonto,viva Crozza la littizzetto e le persone inteliggenti.
Il problema di questa nazione è che i politici escono tutti fuori dalle scuole dei preti, che pretendiamo.
Lo spunto di Enrico, credo, sia molto interessante. Avevo letto che ci sono istituti (molto competitivi e di qualità) gestiti da religiosi cattolici, e frequentati dai figli dei politici, e intendo anche il centrosinistra. Se mandano i figli (ciò che avranno, presumo, di più caro) dai preti si può immaginare da parte stiano, e vedi pure finanziamenti alle scuole private, ecc ecc…
Torniamo alla censura: se questi sono i politici (notare che alle comunicazioni ci hanno messo, manco a dirlo, un cattolico) e se la RAI in qualche modo ricalca la politica del governo in carica non ci si può augurare nulla di buono. Attenzione poi ad un altro aspetto: mi viene in mente l’ episodio delle vignette su Maometto. C’ è paura a sostenere una libertà di espressione, forse perché le vignette sono piuttosto squallide, forse perché erette a simbolo da una certa destra xenofoba, o forse perché la satira dà proprio fastidio. Né escluderei un altro elemento: la paura di subire delle violenze, anche fisiche. Ottimo precedente per chiudere con la satira su temi religiosi. E magari anche sulla politica (vedi quello che ha scritto il 25 ott. RAZIONALmente.net su RAIOT. La “satira” va bene finché è “sfottò”, per dirla con Fo. Lo sfottò rende simpatico chi viene preso in giro, in fondo anche Ratzinger, preso in giro per il suo accento, mi è simpatico. Ma attaccando un tema più serio si apre il cielo…
Un ultima spada di Damocle pende sull’ autore della satire: un articolo dei Patti Lateranensi. Secondo questo il rispetto da dare al Re (oggi al Pres. della Repubblica) spetta pure al Papa. In altri Paesi, quindi, ci sono dei problemi in meno.
Anni fa scrissi alla RAI (riguardo a BLOB) per disapprovare la satira contro i Capi di Stato (che rappresentano il popolo), i Capi di Religione ed anche le scene di disperazione per disgrazie; sono proprio di cattivo gusto. E se capitassero proprio ai parenti stretti degli autori? Un po’di buon senso non guasta! Chi vuol capire capisca!
La satira va bene quando non é offensiva.E questo vale per tutti.ù e anche per il Papa.Ricordate quando D’Alema minaccio di denunciare qyualcuno per un satira?
Nessun vieta di criticare il Papa,ma in modo civile.
Ma vi siete domandati perche’ nessuno osa fare satira su Bin Laden o su l’islam? Pensateci bene
Lucio