Il velo islamico che copre il viso? Non si può vietare di indossarlo, così come dev’essere permesso a un impiegato cristiano di portare una catenina con il crocifisso quando indossa la divisa da lavoro. Parola di Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury, capo spirituale della chiesa anglicana, che con un articolo sul Times entra con tutto il suo peso nell’attuale dibattito sui simboli religiosi. Per l’alto prelato è «politicamente pericoloso» puntare a una società dove non si possano vedere simboli della religiosità come veli, croci, basette lunghe sulle guance o turbanti, in quanto si renderebbe lo stato una «agenzia centrale dei permessi» incaricata di creare una moralità pubblica. Il tema del velo islamico ha agitato il dibattito pubblico in Gran Bretagna nelle ultime settimane. […]
Il testo integrale dell’articolo di Patrizio Nissirio è stato pubblicato sul sito del Mattino
ma che cavolo dice. se impedisci a un privato datore di lavoro di regolamentare il crocifisso al collo dell’impiegato a contatto col pubblico gli devi impedire di regolamentare anche il velo, il turbante, ecc…
Coi divieti si finisce per essere più talebani dei talebani. Non è laicità, è l’ateismo religioso. Non atei devoti, ma credenti non devoti. Capita a volte che l’ateismo diventi una nuova fede.
Io rifiuto l’ateismo imposto. La libertà religiosa è fondamentale in una democrazia che possa dirsi tale.
Confesso di non avere le idee ben chiare sull’argomento. In linea di massima sono d’accordo con razionalmente ma sento che l’ostentazione crea divisioni, scontri, odio, rancori…
é come se fra le persone si ponesse un muro; la non ostentazione invece chiama al dialogo, il dichiararsi è un momento successivo.
Il punto è cosa sia ostentazione….
Io voglio sentirmi libero di ostentare qualsiasi segno di appartenenza. Persino la maglietta dell’UAAR!!!
So che Francesca preferirebbe le divise in stile Cina di Mao 🙂