Continua a crescere l’islamizzazione della scuola iraniana

Col nuovo anno scolastico sta prendendo nuova forza il processo di islamizzazione della scuola iraniana, che da un lato vede sempre più applicati i “principi religiosi”, dall’altro si sforza di tenere sotto stretto controllo gli studenti, soprattutto nelle università. Si parte dai docenti: da quest’anno dovrebbero non esserci più insegnati uomini in scuole femminili o insegnanti donne in quelle maschili. Il Ministero dell’educazione, inoltre, vuole assumere 13mila nuovi insegnati, più altri 4mila presi tra i veterani di guerra, le minoranze religiose e gli studenti religiosi. E si stanno assumendo 500 insegnanti presi tra gli studenti del Quran Training Center, un centro per lo studio del Corano.Il processo riguarda anche i libri di testo. A settembre l’ayatollah Makarem Shiraz, al termine di un giro nel sud aveva lanciato un allarme: “ tracce dei nemici dell’islam continuano ad apparire nelle scuole primarie”. L’ayatollah denunciava tra l’altro che, mentre nei libri destinati agli studenti delle prime classi, le illustrazioni mostrano ragazze velate, in quelli per la quinta classe, le ragazze sono rappresentate senza lo hijab”. Ad ogni buon conto è allo studio un progetto per rendere obbligatorio lo studio del Corano negli ultimi quattro anni di scuola. Si sta anche pensando di spingere il Corpo dei pasdaran ed altri enti “rivoluzionari” ad aprire scuole private, soprattutto per l’età prescolare e in capo tecnico, con una marcata caratterizzazione religiosa. Quanto alle università, era stato lo stesso presidente Mahmoud Ahmadinejad, a settembre, a denunciare che “negli ultimi 150 anni il sistema educativo è stato malato di secolarismo”. “Gli studenti – aveva aggiunto – potrebbero protestare col presidente e chiedergli perché nelle università ci sono docenti liberali e provenienti da università laiche”. Dopo il suo intervento, nelle università ci sono stati studenti sospesi per aver svolto “attività politiche” contrarie ai leader del regime. Con tale motivazione, ad esempio, 11 studenti sono stati allontanati per uno o due semestri dalla Bou-Ali Sina University, a Hamedan. Da registrare, infine,un progetto avanzato dal capo delle Forze di sicurezza della provincia di Teheran, generale Reza Zarei. Esso prevede la costituzione di una polizia scolastica, che dovrebbe essere presente davanti, ma anche dentro gli istituti.

L’articolo è apparso sul sito cattolico AsiaNews 

3 commenti

marcello scutari

Se “è allo studio un progetto per rendere obbligatorio lo studio del Corano negli ultimi quattro anni di scuola” sembra di poter pensare che adesso l’istruzione religiosa non sia così asfissiante. Non è che poi si scopra che la scuola della repubblica islamica è più laica di quella italiana?

netzer

La scuola iraniana non sembra destinata a migliorare molto.
Forse i cattolici osservano con interesse quanto succede in Iran: hai visto mai che imparano qualcosa di utile per la cristianizzazione della scuola italiana….

lik

scutari:
“Non è che poi si scopra che la scuola della repubblica islamica è più laica di quella italiana?”

Nelle scuole iraniane il velo è obbligatorio, come del resto per la strada, l’educazione islamica molto asfissiante.

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