Noi del Fast Food islam

Vorrei invitare tutti a leggere i libri di una straordinaria antropologa marocchina, Fatima Mernissi. In uno dei suoi libri prende in giro l’Europa spiegando che il conformismo sulla taglia 42 è peggio del chador perché questo prima o poi si leverà mentre l’omologazione su uno standard di bellezza (nasi e seni rifatti, liposuzione, etc. etc.) porterà ad un pericoloso appiattimento del concetto di femminilità. È un saggio fatto da una donna aperta, spiritosa e intelligente che viene da un Paese come il Marocco dove negli ultimi due decenni, grazie ad una politica intelligente, il turismo è cresciuto in maniera esponenziale portando solo a Marrakech, per non parlare delle altre città, 80 milioni di presenze all’anno. Faccio questa premessa per raccontare un Paese dove un Islam moderato convive con le altre culture della vicina Europa. Negli anni 50 un’impresa edile italiana, Incas Bonna, fece le grandi opere, ponti, strade, che attraversarono i Paesi arabi fino al Golfo Persico. Piccole cittadine come Rihad e Jeddah, vennero aiutate a crescere con aeroporti […] C’era un re, Re Feisal, di cui ho un bellissimo ricordo, perché l’ingegnere che costruì strade e aeroporti era mio padre e in quella parte del mondo lui passò gran parte della sua vita. C’era ancora un grande spirito nomade e le riunioni spesso venivano fatte sotto enormi tende […] con una lievità di spirito assolutamente tollerante verso il Paese che esportava loro tecnologia. […] si tornava a Daharan o a Beirut, città dai mille profumi con neve e mare a distanza di 20 km l’uno dall’altro e con un’apertura mentale che le faceva meritare il titolo di Parigi del Mediterraneo. Questo e altre centinaia di ricordi riempiono il mio cuore dentro il quale è rimasta l’immagine di un Medio Oriente colto e lontano dall’orrore fondamentalista. È il Medio Oriente di Sherazade, de Le mille e una notte, tradotto sicuramente in maniera non del tutto fedele da Edgar Allan Poe ma comunque interessante proprio per la centralità che dà alla donna. Una donna dominante e forte, libera nello spirito e nell’intelletto e così desiderata dall’uomo. Di questo tra l’altro si trova conferma nelle rare miniature persiane in cui spesso la donna è raffigurata dominante rispetto a un animale. Parlo di questo perché sembra che l’Europa abbia la cattiva abitudine di importare il peggio dagli altri Paesi.L’abbiamo fatto con gli Stati Uniti dove invece di prendere la loro meritocrazia, lo spirito democratico che ha ispirato la rivoluzione francese, il pensiero dei loro padri fondatori, così rispettosi delle diverse fedi religiose al punto di creare nel primo emendamento un assioma fondamentale che farà sì che nessuna religione debba essere mischiata al potere politico, e così pieni di fede allo stesso tempo, abbiamo invece importato il fast food, la political correctedness, il reality show, le cose più superficiali insomma.[…] quando parlo di culture parlo di Paesi del Medio Oriente meravigliosamente diversi tra loro perché Turchia, Siria, Libano, Marocco, Algeria, Arabia Saudita, Iran, Irak, Afghanistan, etc. etc. etc. sono soprattutto Paesi con tradizioni millenarie di scrittori, di cibo, di storia; l’elenco potrebbe crescere, ridurre tutto a un unico concetto che è l’Islam sarebbe come cancellare le straordinarie differenze dell’Occidente e ridurre solo a «cristiani» Paesi che vanno dagli Urali, attraverso il centro dell’Europa fino al Nord, Centro e Sud America. Stiamo calando le brache davanti a un generico Islam gestito da pochi fondamentalisti e allo stesso tempo stiamo pericolosamente flirtando con i peggiori dei loro rappresentanti. Il giornalismo ha la responsabilità più grossa con il suo servilismo pressoché totale verso le frange di fanatici. Mi chiedo cosa aspettano i nostri politici a tirar fuori un po’ di carattere e prendere esempio da Tony Blair o anche recentemente dai tedeschi e dai francesi che hanno avuto il coraggio di fare scelte lungimiranti […] Sembriamo continuamente volerci dimenticare delle donne lapidate, dell’infibulazione, e di tutti gli orrori che il fondamentalismo ha sempre portato senza contare che esistono delle leggi grazie al cielo votate in maniera democratica in ognuno dei nostri Paesi che prevedono che il viso si debba tenere scoperto e queste sono le nostre leggi, dei nostri Paesi e chi vuole vivere nei nostri Paesi deve rispettare le nostre leggi. Per fortuna Papa Ratzinger ha avuto il coraggio di alzare la voce e provare a risvegliare le coscienze. E lo dico da laico, un laico che cerca la fede. […] Vorrei tanto sentire a questo punto più forte anche la voce di qualche intellettuale rappresentante della cultura ebraica: chi meglio di lui potrebbe spiegare agli italiani la straordinaria modernità dell’Ebraismo rispetto all’Islam?

L’articolo completo di Luca Barbareschi è raggiungibile sul sito del Giornale 

15 commenti

archibald.tuttle

ateidevoti++;

tra l’altro meta dell’articolo viene contraddetta dall’altra meta, personalmente non capisco…

RazionalMENTE.net

Non ha tutti i torti. Seni al silicone, nasi e labbra rifatte, l’obbedienza a tutta una serie di stereotipi, di imposizioni sociali non scritte, ma ugualmente condizionanti, non è molto diversa dall’imposizione di un velo o di altri simboli religiosi. Nell’islam la bellezza femminile è nascosta dai veli, nella nostra c’è l’obbligo per le ragazze di essere tutte bamboline di plastica.

Il fenomeno della transessualità, cioè di quegli uomini che si sentono donne e desiderano addirittura operarsi per appartenere a tutti gli effetti all’altro sesso, in che misura è indipendente da condizionamenti sociali? Come mai a San Francisco, dove l’omosessualità è totalmente accettata, i gay hanno aspetto e comportamento molto mascolini mentre da noi in Italia hanno spesso aspetto e comportamento piuttosto femminili?

Allora ok, vietiamo il velo, ma nello stesso tempo diamo ai gay la possibilità di sposarsi, così ridurremo i pregiudizi, permetteremo loro di essere più felici in modo che i condizionamenti sociali saranno minori e la personalità dell’individuo potrà manifestarsi più liberamente.

La dignità umana non può avere due pesi e due misure.

Francesca

@razionalmente

“Nell’islam la bellezza femminile è nascosta dai veli, nella nostra c’è l’obbligo per le ragazze di essere tutte bamboline di plastica.”

Ti risulta che una donna sia stata lapidata, fustigata o anche solo incarcerata per NON essersi rifatta il seno?

“Come mai a San Francisco, dove l’omosessualità è totalmente accettata, i gay hanno aspetto e comportamento molto mascolini mentre da noi in Italia hanno spesso aspetto e comportamento piuttosto femminili?”

Questa sembra una di quelle notizie “scientifiche” che si leggono su “Focus”. Ti faccio notare che gli omosessuali che vivono se stessi senza problemi non sono tutti uguali a quelli che si vedono nei fumetti di “Tom of Finland”. Non è l’accettazione sociale che ti fa crescere i peli sul petto.

“La dignità umana non può avere due pesi e due misure”

Mi pare che qui nessuno metta in dubbio che, per le coppie di fatto, esista un deficit di diritti che vada colmato. Sul fatto che il matrimonio omosessuale permetterà loro di esprimere la loro personalità in senso mascolino, mi permetto di dissentire. Ci sono uomini che semplicemente non si sentono dei machos, omo o etero che siano.

Cerca di non ragionare sempre per compartimenti stagni.

lik

Razionalmente:
“Il fenomeno della transessualità, cioè di quegli uomini che si sentono donne e desiderano addirittura operarsi per appartenere a tutti gli effetti all’altro sesso, in che misura è indipendente da condizionamenti sociali? Come mai a San Francisco, dove l’omosessualità è totalmente accettata, i gay hanno aspetto e comportamento molto mascolini mentre da noi in Italia hanno spesso aspetto e comportamento piuttosto femminili?”

Tu qui stai facendo una confusione esagerata, un conto sono i transessuali (che non credo siano inesistenti a San Francisco) che appunto desiderano essere operati, un conto sono gli uomini effemminati (che possono essere pure etero ti segnalo), ma che stanno bene al 100% con il proprio corpo. Io non so in che mondo viva tu, ma non è assolutamente vero che in Italia gli omosessuali tendano all’effeminatezza, ad esempio grillini secondo me non è per nulla effemminato, se negli USA gli hai trovati più virili non è una questione di accettazione maggiore, fa parte della cultura statunitense dove infatti c’è un culto della virilità, della guerra, e degli uomini forti che noi non abbiamo. Che poi l’omofobia possa creare un rigetto del proprio corpo presso omosessuali depressi è possibile, ma non scambiamola con l’effemminatezza.

@ Francesca,
La Mernissi fa discorsi assurdi, nel senso che dice per esempio che l’uomo arabo è più piacevole dell’uomo occidentale perché ride, scheza ed è espressivo, mentre l’uomo occidentale non mostra i suoi sentimenti attraverso il viso. Non so io sinceramente direi che qui siamo a dei livelli di delirio che non ci sarebbe neppure da commentare, (francamente a me è capitato più volte il contrario, ma non mi permetterei mai di tirarne fuori una teoria)
in ogni caso ha avuto successo nella sinistra terzomondista, quella che basta che dici male dell’occidente e ti accolgono a braccia aperte.

Francesca

@lik

Personalmente questa Mernissi è la prima volta che la sento nominare ma non stento a credere a quello che dici.
Per altro non sono la sola ad aver trovato senza senso il suo discorso (vedi i primi due commenti alla notizia).

RazionalMENTE.net

@Francesca:

Ti risulta che una donna sia stata lapidata, fustigata o anche solo incarcerata per NON essersi rifatta il seno?

R: quasi. Come fai a non capire che certi stereotipi sociali di noi occidentali sono quasi peggio della sharia?

Questa sembra una di quelle notizie “scientifiche” che si leggono su “Focus”. Ti faccio notare che gli omosessuali che vivono se stessi senza problemi non sono tutti uguali a quelli che si vedono nei fumetti di “Tom of Finland”. Non è l’accettazione sociale che ti fa crescere i peli sul petto.

R: Focus è un giornale di divulgazione scientifica di tutto rispetto. La notizia comunque l’ho letta su Quark:
http://www.razionalmente.net/html/scienza_omosessualita2.html
Non è l’accettazione sociale che ti fa crescere i peli, ma la non accettazione te li può far radere.

Mi pare che qui nessuno metta in dubbio che, per le coppie di fatto, esista un deficit di diritti che vada colmato. Sul fatto che il matrimonio omosessuale permetterà loro di esprimere la loro personalità in senso mascolino, mi permetto di dissentire. Ci sono uomini che semplicemente non si sentono dei machos, omo o etero che siano.

R: Una società che non accetta i gay è una società per la quale esistono solo maschio e femmina, il maschio virile e la femmina femminile, e spinge i gay a dover quindi scegliere uno dei due ruoli, solitamente il secondo.

Cerca di non ragionare sempre per compartimenti stagni.

R: Come te?

RazionalMENTE.net

@ lik: non puoi farmi l’esempio di Grillini o di Cecchi Paone. Io sto dicendo che mediamente i gay italiani sono più effeminati di quelli di San Francisco. Non c’è mica nulla di male a essere effeminati, lo sottolineo. Era una considerazione che andava fatta.

lik

R: quasi. Come fai a non capire che certi stereotipi sociali di noi occidentali sono quasi peggio della sharia?

No io credo che sia tu a non capire cosa voglia dire vivere in una paese dove vibe la sharia. Le pressioni sociali non possono mai essere paragonate alla violenza fisica istituita per legge. Prova a prenderti una pietra nella testa e poi vediamo se ragioni allo stesso modo.

“non puoi farmi l’esempio di Grillini o di Cecchi Paone. Io sto dicendo che mediamente i gay italiani sono più effeminati di quelli di San Francisco. Non c’è mica nulla di male a essere effeminati, lo sottolineo.”

E certo dopo averne parlato per mezzora come una patologia dovuta ad una mancata accettazione della società ci viene a spiegare che non vi è nulla di male. Guarda che sei tu ad essere il primo intollerante. Mi fai pensare a quegli uomini eterosessuali o a quelle donne eterosessuali che si lamentano, che dico non ci sono più i veri uomini ci sono solo checche oppure non ci sono più donne femmnili solo camioniste. A me sinceramente non sembra che i gay italiani siano mediamente effemminati in ogni caso la maggior parte di quelli che ho conosciuto erano virili, molti dicono per esempio che quelli francesi sono più effemminati, allora in francia si accetta di meno l’omosessualità?

lik

@ francesca

Quello che mi rattrista di più leggendo i commenti di razio e di proietti è che alla fine ci tocca pure dare ragione all’antirelativismo di ratzinger. Se certa gente non riesce neppure a fare la differenza tra la sharia e la pubblicità. Ma li paga la chiesa secondo te?

Francesca

@lik

Veramente di omosessuali effeminati (come Albin del Vizietto, par di capire) non ne conosco nemmeno io, ma neanche di extravirili. Forse conosco gente troppo normale.

Gérard

Forse perchè sono straniero ma mi sembra che questo articolo di Barbareschi sia piuttosto scuro e non si sa dove vuol davvero arrivare …
@ Francesca – Fatima Mernissi è un antropologa molto conosciuta e che scrive già da molti anni . Ho un libro da Lei dedicato, scritto nel 1988 . Credo che sia atea e perciò deve essere molto diplomatica nel esprimersi visto che vive in Marocco . Poi non so quale evoluzione ha fatto perchè da quando vivo in Italia non l’ho più mai sentita rammentare .

RazionalMENTE.net

So bene che c’è differenza tra la legge islamica che è appunto legge dello Stato e le pressioni sociali dovute al consumismo e ad una società capitalistica. Tuttavia il paragone fatto da Luca Barbareschi non mi sembra del tutto sbagliato. Meglio essere uccise per aver osato mettere lo smalto sulle unghie o suicidarsi per non essere come le ragazze che si vedono in TV?

Insomma rendetevi conto che non siamo oppressi solo da certe leggi dello Stato, ma anche da stereotipi sociali altrettanto violenti e che spesso non hanno nulla a che fare con le religioni.

matteo

la spiegazione del perche a san francisco i gay “siano” piu virili è piuttosto semplice.
supponiamo che in ogni paese del mondo ci sia un 1% di gay effeminati, un 2% di gay che sono una via di mezzo e un 3% di gay maschili.
nei paesi in cui l’omosessualità viene fortemente condannata, solo l’1% di gay effeminati si dichiarerà tale, il restante 5% gay della popolazione fara finta di essere etero. in un paese in cui l’omosessualita è molto ben accettata si dichiareranno tutti invece, aumentando cosi (ma solo all’apparenza) la mascolinità della popolazione gay.
in italia infatti (ammetto di basarmi unicamente sulla mia esperienza personale che non vale come campione statistico) molti gay maschili hanno vita piu facile fingendosi etero, mentre quelli piu effeminati tendono a dichiararsi, visto che tanto alla gente è gia chiaro

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