“Sbattezzo”: nuovo successo legale dell’UAAR

In seguito a un ricorso promosso dall’UAAR, un provvedimento del Garante della privacy, emanato il 28 settembre e reso noto nei giorni scorsi, ha esteso il diritto a uscire dalla Chiesa cattolica anche a coloro che, non conoscendo la parrocchia di battesimo, chiedono che tale volontà sia annotata sull’atto di cresima.

L’autorizzazione ad apporre tale annotazione è stata sottoscritta personalmente dal cardinal Camillo Ruini, presidente della CEI, che in tal modo ha sancito la legittimità della richiesta del nostro socio.

Avviata negli anni Novanta, la campagna dell’UAAR a favore dello “sbattezzo” ha così segnato un’ulteriore estensione dei diritti degli atei e degli agnostici italiani, dopo i provvedimenti del Garante emanati il 13 settembre 1999 (riconoscimento della legittimità della richiesta di uscita dalla Chiesa), il 18 luglio 2002 (riconoscimento dell’obbligo del parroco a prenderne atto) e il 5 novembre 2003 (riconoscimento del diritto di non doversi recare presso gli uffici ecclesiastici per controfirmare la richiesta).

Sul sito UAAR è da oggi disponibile l’aggiornamento della scheda dedicata allo “sbattezzo” , arricchita dei nuovi moduli, di ulteriori infermazioni e delle FAQ.

20 commenti

gabriele

mi chiedo se coloro i quali domandano lo “sbattezzo” sanno che con tale procedura si ottiene solo la cancellazione dai registri parrocchiali e non la eliminazione della efficacia del sacramento del Battesimo… E’ un po’ come pei preti “spretati”, essi non fanno più parte della gerarchia, ma continuano ad essere preti validamente ordinati(tant’è che in situazioni di impossibilità a reperire un sacerdote possono anche confessare e assolvere..)

Daniele Gallesio

Caro Gabriele,

se qualcuno riconoscesse una qualsivoglia “efficacia” ai sacramenti cattolici, non farebbe certo apostasia dalla Chiesa Cattolica, non ti pare?

Nel momento in cui uno si considera ateo, è chiaro che -per lui- il battesimo è solo acqua.

Se però il neo-ateo è stato annaffiato da un prete, il suo nome risulta nell’elenco dei cattolici.

Con la richiesta di annotazione di apostasia, non si richiede altro alla CCAR che di prendere atto che il richiedente non vuole più essere considerato cattolico. Tutto qui.

Il termine “sbattezzo” ha preso piede solo perché è un termine conciso. Nessun ateo chiede di cancellare gli effetti religiosi del battesimo, semplicemente perché nessun ateo crede che essi esistano. Chiediamo solo la cancellazione degli effetti civili. Cioè che il mio nome non concorra a determinare il numero ufficiale dei cattolici.

Le considerazioni teologiche le lasciamo a chi crede in Dio.

Giuseppe

@gabriele

Mi chiedo se hai capito cosa sia lo “sbattezzo” le motivazioni di chi lo richiede.
Eppure sul sito dell’UAAR è spiegato abbastanza chiaramente.

Marco G.

@GABRIELE

Infatti l’atto che gli atei definiscono “sbattezzo” nel nostro paese è necessario (e sottolineo necessario…) anche per tutti coloro che intendano aderire ad un’ altra Chiesa cristiana o ad una religione non cristiana. Altrimenti per lo Stato italiano continuano ad essere considerati cattolici per default e la cosa non è senza conseguenze sul piano giuridico. Ad esempio se una comunità religiosa vuole avere accesso all’ 8xmille deve chiedere di “sbattezzarsi” a tutti i suoi membri che risultassero battezzati in una chiesa cattolica.

Giacomo

“Caro Gabriele,

se qualcuno riconoscesse una qualsivoglia “efficacia” ai sacramenti cattolici, non farebbe certo apostasia dalla Chiesa Cattolica, non ti pare?

Nel momento in cui uno si considera ateo, è chiaro che -per lui- il battesimo è solo acqua.

Se però il neo-ateo è stato annaffiato da un prete, il suo nome risulta nell’elenco dei cattolici.

Con la richiesta di annotazione di apostasia, non si richiede altro alla CCAR che di prendere atto che il richiedente non vuole più essere considerato cattolico. Tutto qui.

Il termine “sbattezzo” ha preso piede solo perché è un termine conciso. Nessun ateo chiede di cancellare gli effetti religiosi del battesimo, semplicemente perché nessun ateo crede che essi esistano. Chiediamo solo la cancellazione degli effetti civili. Cioè che il mio nome non concorra a determinare il numero ufficiale dei cattolici.

Le considerazioni teologiche le lasciamo a chi crede in Dio.”

PAROLE SANTE!!!!!!!! complimeti davvero, mi hai tolto le parole di bocca!

Silvia

@gabriele
in genere gli atei sanno di religione molto più dei cosiddetti “credenti”.
non foss’altro che per essere battezzati (e quindi contato tra i “credenti”) basta essere un neonato appena uscito dall’utero e magari pure con la spina bifida…

giorgio mauri

e’ vero gli atei sanno molto piu’ di religione di tanti credenti . provate a chiedere a chi si professa credente di recitarvi il credo o il salveregina ecc.ecc. vedrete che nessuno se li ricordera’ forse nemmeno il padre nostro o l’ave maria. e cosa dire di quelle mezze seghe che si dichiaranocattolici non praticanti?

Daniele Gallesio

No, lo “scresimaggio” non è previsto 🙂

La frase “Non voglio più essere considerato cattolico” è abbastanza semplice perché persino un prete sia in grado di afferrare il concetto con una *unica* annotazione sul registro dei battezzati, senza bisogno di riempirsi la sacrestia di post-it ;-P

Daniele Gallesio

E poi io la cresima non l’ho mai fattaaaa…
…gnè-gnè-gnèeeee-è… 😛

Sembra di essere all’asilo…
…ma santo il vostro Dio… se non vogliamo più essere dei vostri che fastidio vi dà?
(Tanto più che non abbiamo MAI CHIESTO di entrare nella vostra Chiesa)

Dovreste essere CONTENTI di sbarazzarvi di FALSI cristiani, no?

Daniele Gallesio

x Emilio Gargiulo:

Ooops!
Mi sa che ho frainteso il senso del tuo commento 🙁 ti chiedo scusa!

Come avrai intuito l’avevo preso per una provocazione di “quelli che… tanto il battesimo è indelebile”, “quelli che… e allora rinnegate il vostro nome”, e company

Carlo

Il battesimo dato subito alla nascita è un furto di religiosità.La religiosità è innata nell’uomo come la fantasia la razionalità ecc.La Chiesa cattolica si impadronisce della religiosità degli uomini fin dalla nascita ,e nè fa carne di porco .Come si sarebbe evoluta la mia religiosità senza la i cattolici ?Ateo o credente non fa differenza il furto rimane!

Marius

A Silvia e Giorgio Mauri volevo dire che ho un grande rispetto per la loro opinione personale; tuttavia, non condivido ciò che essi hanno voluto sottolineare. Essere credenti è una cosa, avere un’adeguata conoscenza contenutistica circa la propira fede, la storia della propria religione, le decine e decine di preghiere ecc. è un’altra cosa. Si può avere una fede da smuovere le montagne e non sapere neppure mettere la propria firma. Ciò perchè la fede rimanda “anche” ad approfondire sempre di più ciò in cui si crede, ma non si identifica con la conoscenza. Non solo, credere è una cosa, aver fede è un’altra cosa. “Credere” significa semplicemente ammettere la possibilità che esista un qualche essere soprannaturale a partire anche dalla semplice osservazione della realtà che ci circonda, dalle sue leggi o, come aveva proposto S. Tommaso, dalle cinque vie (movimento, causalità, gradi d’essere, essere contingente, finalità). Questo è ciò che affermano molti filosofi. “Avere fede”, invece, significa abbandonarsi totalmente e pienamente, con tutto se stessi, nelle mani di Dio, ogni giorno della propria vita, dando a quest’ultima un senso, consapevoli che la sofferenza e la morte non avranno l’ultima parola.
Cari Silvia e Giorgio Mauri saper vivere non significa mirare a raggiungere i cento anni, ma è una questione di “senso” che dai alle cose e di approfondimento continuo della tua autoconsapevolezza di esistere come persona presente. A voi tutti io chiedo, in modo retorico, cosa desidera veramente la vostra anima, il più intimo del vostro essere? Non la massa, la moda, i mezzi di comunicazione, il relativismo, l’edonismo, l’ateismo, ma quella parte più intima e profonda del vostro unico ed irripetibile “io”. Avete tutta una vita, la vostra vita, breve o lunga che sia, per rispondere a voi stessi. Spendiamo ogni giorno tante parole senza rifflettere seriamente sul loro senso, sprechiamo ogni giorno tante energie senza avere una meta ben precisa. La verità è che in ognuno di noi c’è una grande fame e se non capiamo di cosa si tratta gireremo per tutta la vita cercando di sfamarci con cose che ci danno solo illusione. Ecco perchè molte persone miliardarie, con una vita di successo, uomini che hanno avuto le donne più belle e famose del mondo, si uccidono perchè – dicono – avevano tutto eppure sentivano dentro di loro di non avere nulla. Se volete essere felici dovete cercare prima la Verità, che per me esiste al sommo grado solo nella Chiesa Cattolica, e si chiama Gesù Cristo.

luciano

E’proprio grazie alla religione cattolica e ai suoi preti che io dopo 52 anni di vita sono diventato da circa 1 anno completamente ateo. La religione cattolica è una delle peggiori mai esistite!

Edoardo

La verità Gesù Cristo!?

Carissimo Marius, innanzitutto la verità non è un qualcosa da mettere lì così ovunque serva, è un concetto e basta.
L’idea che l’ateismo coincida col relativismo e che l’edonismo coincida col relativismo è sbagliata, difatti alcuni principi basilari per la società esistono anche senza una qualche divinità (Giusnaturalismo).
Infine, per quanto riguarda le dimostrazioni dell’esistenza di Dio della scolastica e di Sant’Anselmo che sembrano piacerti tanto mi spiace informarti che Kant le ha demolite a sufficienza.

Detto questo, il vuoto interiore che sentiamo è la nostra necessità di ricercare la felicità, che non sempre coincide con belle donne e tanti soldi, spesso basterebbe una buona compagnia ed una vita tranquilla.
Dire che per te la massima Verità (cioè il Cristo) è ciò che ti serve a riempire il tuo vuoto, io non mi permetto di criticarti (se questa è per te la felicità prego), mi auguro solo come cittadino di questo paese che la tua fede non oscuri anche la tua ragione libera ed indipendente di essere umano prima che di fedele.

RIC86

@Marius

“Se volete essere felici dovete cercare prima la Verità, che per me esiste al sommo grado solo nella Chiesa Cattolica, e si chiama Gesù Cristo.”

Caro Marius, hai detto bene, la Verità che per te è in Cristo, tu stesso dici che tu hai trovato la tua verità per essere felice, altrettata verità sta nel fatto che ognuno ha dunque una sua verità per essere felici. Perdonami, ma credo che non tutti i cattolici, o gli atei siano pienamente felici o infelici solo per il fatto di credere in una vertità particolare. La vita è molto più complessa, e l’uomo è un essere complesso, magari ci bastasse per essere felice l’idea di un Dio che programma la sua vita (e anche la sofferenza) o l’idea che un Dio non esista affatto. Queste sono solo impostazioni mentali, poi esiste la vita concreta, e sono i fatti di quella vita a determinare la nostra felicità.
Mi auguro soltanto però che ci sarà spazio e libertà per tutti per vivere secondo la propria verità, e secondo ciò che crea in noi la felicità.

dadaLito

perché cercate di spiegare razionalmente due cose irrazionali come la religione e l’ateismo? entrambe si basano su un concetto non dimostrabile: l’esistenza (o non esistenza) di Dio. Sono pronto a pagare il credente che mi porterà la prova inconfutabile dell’esistenza di Dio e l’ateo che mi porterà quella – sempre inconfutabile – della non esistenza. La Fede e irrazionale, e così la si può avere o meno. Sono felice che Marius si senta bene nella sua verità, come gli altri visitatori di questo sito nella loro: ma dobbiamo ricordarci che qualsiasi punto di vista è relativo, e quindi incompleto. Né i credenti, né tantomeno gli atei, hanno LA verità in tasca, ma hanno la propria. Ci vuole solo rispetto per le idee altrui, come diceva Voltaire.

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