«La censura, il pregiudizio e l’intolleranza rischiano di riportarci ai tempi dei barbari». Parole sante, quelle pronunciate dal sindaco di Bologna – e, a sentire i beni informati, tra gli aspiranti «salvatore della patria» dell’Unione in questi tempi di disunione e di crisi – Sergio Cofferati, se si riferissero agli incendi e agli assassini perpetrati da fanatici musulmani dopo il caso delle vignette danesi o ai preti e suore decapitati o sgozzati dopo il discorso del Papa a Ratisbona. Purtroppo, però, Cofferati – seguito da tutta la stampa nazionale di sinistra – se la prende con il cardinale Carlo Caffarra, cui attribuisce la responsabilità di un testo apparso su Avvenire che protesta contro il patrocinio e il contributo comunale alla manifestazione omo e transessuale Gender Bender promossa dall’Arcigay a Bologna, definita una sagra di «pornostar mascherate da artisti» e «un’invasione barbarica che oltraggia la fede e la ragione dei bolognesi». Cofferati richiama – al solito – «la laicità dello Stato», ma va completamente fuori tema. Se si trattasse di un convegno accademico o politico a favore del matrimonio omosessuale, certamente anche il cardinale riconoscerebbe che in uno Stato laico si ha tutto il diritto di organizzarlo, salvo naturalmente il diritto simmetrico di Caffarra o di qualunque altro di proporre convegni in cui si prende la posizione opposta, quella contro il presunto diritto degli omosessuali al matrimonio.
Ma il problema è diverso. Qui non si tratta di convegni o di idee. Ci saranno pure artisti «internazionalmente riconosciuti», come dice l’Arcigay, benché una scorsa al programma che promette per esempio un’esibizione della «performer Gloria Viagra» […] lasci in effetti qualche dubbio. Ma su che cosa si vedrà a Gender Bender ci sono pochi dubbi: il comunicato contro la Curia della presidenza dell’Arcigay di Bologna parla esplicitamente di «mettere in scena la masturbazione o piccanti rapporti omosessuali», spiegando dottamente che si tratta di un «servizio sociale primario» per cui dovrebbe essere «ovvio» che «spendere denaro pubblico» è, più che lecito, doveroso. È vero che in Italia ormai si «mette in scena» quasi tutto, ma sulla «masturbazione» e sui «rapporti piccanti» forse Gloria Viagra e compagne rischiano perfino di violare qualche legge. […] E grazie anche a Cofferati: ora capiamo meglio che cosa intende la sinistra quando ci chiede di sopportare la persecuzione fiscale di Visco in nome della cultura, dello sviluppo e dei servizi sociali.
Le idee confuse di Cofferati sulla laicità dello Stato
11 commenti
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Scemenze simili le puoi leggere solo su “il giornale”, “libero”, o “avvenire”, ma perchè ce ne occupiamo? lasciamoli starnazzare nel loro pollaio.
Neanche una parola sul fatto che Gender Bender è nata nel 2003 col patrocinio della giunta Guazzaloca e del Ministero dei Beni Culturali del governo Berlusconi (ministro Urbani). Come direbbe Papa Ratzi: la Chiesa non fa politica… Si limita a lanciare provocazioni per poi appaltare l’Inquisizione alle TV commerciali e ai giornali dei partiti-azienda, aspettando che i sindaci delle giunte “rosse” si infilino nel panino come tanti salami…
Se questi sedicenti “Giornalisti” e i loro mentori, Cafarra in primis, ma anche Bertone non scherza, vedi la censura invocata a Genova per il testo teatrale “la Scimia” che nulla aveva di pornografico, avessero espresso analoghe opinioni solo qualche anno fa negli Stati Uniti , in occasione della mostra sul “Portfolio X” sarebbero stati bastonati dal reverendo Healy in persona, gesuita, che disse parole di fuoco contro censura e contro la limitazione alla libertà di espressione.
D’accordo, un gesuita che bastona Cafarra è un sogno tutto americano, ma ancora una volta il Giornale dimostra che la libertà non è proprio nel loro DNA.
Mette comunque tristezza vedere questa piccola Italia costretta nel ruolo di ultima roccaforte del papismo.
Il Giornale ha ragione, la masturbazione non deve essere una roba pubblica. Deve restare una roba privata dei pretazzi del clero, i più grandi produttori di seme umano degli ultimi 2000 anni.
Però che scemi. Se mettessero una banca del seme stile IOR raddopierebbero il fatturato… anzi… lo triplicherebbero.
E invece… tutto questo ben di Dio scorre, fluisce via, si disperde… come lacrime nella pioggia.
forse qualche legge è stata violata dai preti pedofili che (da sempre) abusano dei bambini.
il “Giornale” potrebbe anche scrivere di questo….
Mi ricollego un attimo alla questione pedofilia e leggi anti omofobia:
Il termine pedofilo (e pedofilia) è quasi sempre usato dai media mainstream col significato di persona che abusa di un minore. La pedofilia in realtà è semplicemente una delle tante sfumature della sessualità umana. Il giornalista quindi dovrebbe specificare che sta parlando di un violentatore, non semplicemente di una persona con certi gusti sessuali. Ma per brevità non specifica. Questo però ha indotto molta gente a pensare ad una condanna morale riferita a chi ha gusti pedofili. E probabilmente si è diffusa nella gente proprio una condanna morale dei gusti.
La legge italiana fortunatamente non si interessa dei gusti sessuali della gente, ma delle azioni, dei crimini.
Tu sei libero di avere gusti pedofili. Se li hai per natura, sarebbe assurdo pensare di reprimerli. Ma non sei affatto libero di violentare i bambini. Così come sei libero di amare le donne, non di violentarle.
Potremmo poi ampliare il discorso dicendo che un bambino non è considerato capace di intendere e di volere. Insomma l’adulto può decidere liberamente e coscientemente di avere rapporti sessuali, il bambino no. Quindi anche quando non ci sia vera e propria violenza, si tratta comunque di un abuso, quindi di un crimine.
Considero quindi giuste le leggi che tutelano i minori e altrettanto giuste le leggi che tutelano chiunque abbia gusti sessuali di qualunque tipo. Ben vengano quindi le leggi anti omofobia.
Secondo me non bisogna dare ulteriore eco a questi attacchi politici provenienti dal più meschino giornale del mondo.
Dimostra solo la forte e criminale faziosità di un quotidiano che fa solo ed esclusivamente disinformazione.
d’accordo con te, Emilio!
Il problema è che questa “feccia giornalistica” è piuttosto diffusa e contribuisce a fare molti danni nell’opinione popolare.
RazionalMENTE.net scrive:
31 Ottobre 2006 alle 12:06
Il Giornale ha ragione, la masturbazione non deve essere una roba pubblica. Deve restare una roba privata dei pretazzi del clero, i più grandi produttori di seme umano degli ultimi 2000 anni.
Però che scemi. Se mettessero una banca del seme stile IOR raddopierebbero il fatturato… anzi… lo triplicherebbero.
E invece… tutto questo ben di Dio scorre, fluisce via, si disperde… come lacrime nella pioggia.
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Parli solo per stupidi luoghi comuni… ma sei IrrazionalMENTE, mica uno stronzo qualsiasi! =))
Tu sei un po’ come Gesù, la cui madre conoscono tutti e il cui padre non conosce nessuno 🙂
Sei contento? 🙂
Scherzo, ovviamente. Era solo per fare una battuta. Non ti paragonerei mai a Gesù.