Udienza tecnica quella che ha segnato in Tribunale, a Como, l’apertura del processo nei confronti di don Mauro Stefanoni, l’ex parroco di Laglio e Brienno (Como), ora a Colico (Lecco), accusato di violenza sessuale ai danni di un ragazzino minorenne del paesino situato in Centro Lario. Il Collegio giudicante si è riservato di decidere sulle istanze presentate da difesa e accusa aggiornando il dibattimento al prossimo 18 dicembre. Non è stata sentita, invece, la presunta vittima di questa torbida storia. Oggi i familiari del ragazzino, si sono formalmente costituiti parte civile. Il processo si annuncia sin d’ora complesso e accompagnato da una battaglia legale a suon di decine di perizie e testimonianze. La difesa fa capire che il prete è vittima di un complotto e che alcuni handicap del ragazzino non possono renderlo attendibile, l’accusa punta invece il dito contro l’imputato a cui è stato anche sequestrato materiale pedopornografico. Oltretutto sull’uomo pesa anche (e questo gioca a favore delle tesi accusatorie) il sospetto di aver compiuto altri atti di pedofilia (tenuti nascosti) negli anni scorsi. Ieri il vescovo di Como monsignor Maggiolini che ha sempre fatto capire di non credere alle accuse, ha rotto il silenzio: Gli sono vicino con affetto e prego per lui. Gli indizi gravi, univici e convergenti a suo carico non sono prove. Non si riesce a capire il perché di tanto livore nell’accusare un prete che non è stato ancora condannato».
Pedofilia, il vescovo difende il prete
3 commenti
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Se dobbiamo credere in Dio senza avere prove…
Ah, Maggiolini, Maggiolini!!! Gesù diceva: “Voi avete visto e creduto. Beato chi crederà senza aver visto!”.
MISCREDENTE!!!! 🙂
Gli indizi gravi, univici e convergenti a suo carico non sono prove? Si chiamano prove indiziarie.
Lei non ha indizi gravi, univoci e convergenti dell’esistenza di Dio? 🙂
Le belle intenzioni sbandierate mediaticamente da B16 da una parte e gli ennesimi fatti concreti dall’altra. Il messaggio passato è che la chiesa farà di tutto contro la pedofilia mentre l’atteggiamento dell’intera struttura clericale è sempre quello mafioso-omertoso. D’altronde mi piacerebbe sapere quanti casi di presunta pedofilia sono stati denunciati dagli stessi membri del clero. Dubito che ciò sia mai successo.
Inoltre neanche una condanna morale è stata formulata da mons.Maggiolini almeno per l’accertato possesso di materiale pedopornografico da parte di don Mauro Stefanoni. Mah… se questo è il modo di combattere la pedofilia…