Un’archeologa turca 92enne è stata assolta da un tribunale di Istanbul dall’accusa di aver insultato la religione musulmana sostenendo che l’uso del velo da parte delle donne è tradizione antecedente a Maometto, risale a 5.000 anni fa. Muazzez Ilmiye Cig ha pubblicato un libro in cui afferma che in Mesopotamia, tremila anni prima della nascita di Cristo, il velo era portato dalle sacerdotesse preposte a ‘iniziarè i giovani sumeri al sesso. Il tribunale ha deciso che il fatto non costituisce reato, e ha assolto contemporaneamente l’editore dell’archeologa, Ismet Ogutucu della ‘Kaynak’. «Sono una donna di scienza, non ho mai insultato nessuno», ha dichiarato dopo la sentenza Cig, donna di ferme convinzioni laiciste. Quello dell’anziana archeologa è l’ennesimo caso giudiziario che coinvolge la libertà di espressione in Turchia, anche se al contrario degli scrittori Orhan Pamuk e Elik Shafak non è stata incriminata sulla base dell’articolo 301, che punisce il ‘vilipendio allo Statò. La mancata difesa dei diritti fondamentali sarà una delle critiche fondamentali nel rapporto che la Commissione europea pubblicherà sulla Turchia mercoledì 8 novembre.
Velo, assolta archeologa turca 92enne
4 commenti
Commenti chiusi.
Chissà se quei sedicenti cattolici che trovano tanto da ridire sul velo delle donne islamiche hanno presente che anche la loro Madonna è velata… e le loro suore e le loro spose.
non è un caso che le nostre suore, quando si sposano con gesù prendono il velo come segno di condizione di donna sposata.
Il velo imposto o “consigliato” alle donne, da qualsiasi tradizione o religione, non è altro che una limitazione dei loro diritti e la negazione della loro dignità di essere umano. Non dobbiamo lasciarci ingannare da una finta “tolleranza” che ci farebbe accettare palesi negazioni dei diritti umani in nome della “tradizione”.
E’ assai probabile che il velo delle donne sia segno di sottomissione. Io tuttavia non sono un antropologo e non saprei dire fra i tanti vestiti che si usano in ogni parte del mondo quali abbiano un’origine legata a sottomissione.
Abbiamo visto che in villaggi ove la gente viveva fino a pochi anni fa completamente nuda, oggi si usano calzoncini che stonano parecchio con le loro usanze tribali. Chissà se li trovano comodi, se si sono ormai abituati ad essi o se ne farebbero volentieri a meno.
D’estate io farei volentieri a meno di qualsiasi indumento, però la pelle sudaticcia si appiccica a certe sedie in plastica e a certe poltrone in pelle. Col sudore rischio di macchiare le poltrone. Insomma mi sono reso conto che in estate l’ideale sarebbe uno di quei camicioni orientali, piuttosto larghi, ma leggeri che non fanno sudare, anzi proprio quando fa caldo sono piuttosto confortevoli. Gli slip d’estate non li uso mai, non li sopporto.
Mia nonna usa un fazzoletto di seta da mettere sulla testa quando c’è vento, per non scompigliarsi i capelli.
Noi uomini, anche quando c’è vento, non usiamo mettere fazzoletti sulla testa per evitare che i capelli si scompiglino (se sono un po’ lunghi).
La mia ragazza usa il reggiseno, anche se ha un seno non molto grande. Io le ho detto che mi sembrava una sciocchezza. Però lei mi ha detto che c’è abituata e che se non lo mettesse si sentirebbe a disagio, come uno che non porta le mutande.
Ma perché al mare dobbiamo indossare il costume da bagno? Siamo tutti già praticamente nudi. Possibile che dobbiamo nascondere proprio quella parte del corpo? E perché? Io ho visto molte ragazze in topless. Mi sono chiesto se il reggiseno lo tolgono per farsi ammirare o se per sentirsi più libere. La mia ragazza invece non si mette mai in topless, dice che si vergogna. Eppure ha un seno molto ben fatto.
Ho visto in TV che la gente di certe tribù dove si vive ancora in modo molto primitivo usa indossare dei vestiti, ma questi vestiti non coprono le parti intime. Hanno dei mantelli a volte, altre volte delle cinture.
Domani al Leoncavallo, io, Marta Marzotto e Rita Levi Montalcini terremo una conferenza sull’infanzia e adolescenza di Fabio Fazio. Interverrà anche Eros Ramazzotti.
Ieri mi sono innamorato di Maurizio Milani e vorrei chiederlo in sposo, ma l’Associazione Medici Dentisti me lo sconsiglia. Cosa debbo fare?