Spari davanti consolato italiano a Istanbul

Un uomo ha sparato alcuni colpi d’arma da fuoco in aria davanti al consolato italiano a Istanbul per protestare contro la visita di Benedetto XVI in Turchia. Sul posto era presente l’ambasciatore d’Italia in Turchia, Carlo Marsili. Lo ha reso noto lo stesso ambasciatore all’agenzia Ansa. «Maledetta Italia, sono musulmano» ha gridato lo sparatore alla guardia che lo ha arrestato. Lo ha raccontato Marsili, che ha potuto osservare la scena mentre giungeva con la sua auto di rappresentanza davanti al consolato.  L’autore della protesta si chiama Ibrahim Ak. «Felice chi può dirsi musulmano» ha urlato durante gli spari. Il grido dello sparatore è una parafrasi del famoso detto di Kemal Ataturk, «felice chi può dirsi turco», una parafrasi usata dai fondamentalisti turchi, anche in polemica col nazionalismo laico ataturkista. Sono stati gli agenti di sicurezza a fermare Ak, che aveva gettato la pistola, una Beretta calibro 6,75, nel giardino della residenza diplomatica italiana subito dopo gli spari. «È un atto individuale – ha dichiarato Ak ai giornalisti mentre veniva trasferito verso la vicina stazione di polizia – Se ci fosse la possibilità di farlo – ha continuato il giovane – ucciderei il Papa con le mie mani. Spero che il mio gesto inneschi altre proteste». Benedetto XVI arriverà in Turchia il 28 novembre. Due mesi fa il Santo Padre aveva scatenato le proteste di tutto il mondo islamico per le dichiarazioni sulla religione musulmana e contro il profeta Maometto all’università di Ratisbona. Dalla Santa Sede arrivano intanto rassicurazioni sulla visita di Ratzinger in Turchia. «Mi sembra che ci siano già stati alcuni fatti simili, sono da considerare assolutamente marginali e minoritari […]

Fonte: Corriere.it

8 commenti

Maria d'la Gilla

Delinquente! Cosa centra il Consolato d’Italia? Se aveva le sue buone ragioni doveva farlo contro la Nunziatura del Vaticano, meglio ancora contro qualcuno dei suoi “diplomatici” travestiti da donna!

Paul

Interessante il commento in inglese dell’ambasciatore italiano: qui spesso confondono l italia con il vaticano…. Anche in parlamento a quanto sembra…. Cmq penso che nessun ateo razionalista vero desidererebbe mai che il papa fosse ucciso…. atheism means peace!!!! 🙂

Giovanni

Sono d’accordo con Paul. Non c’e’ da trarre gioia da un’eventuale uccisione del Papa, ma trovo che l’esibizionismo della Chiesa, in questo particolare momento, potrebbe alimentare odio e atti terroristici verso zone sensibili italiane. Ad esempio Roma! So che il Papa non può sottrarsi alla visita in Turchia per ovvie ragioni politiche (sembra essere tornati alle crociate dal punto di vista ideologico), ma non è onesto che quest’uomo faccia correre un rischio a tutti noi: insomma se anche ci fosse una possibilità su un miliardo che un atto terroristico in Italia faccia seguito alla visita del Papa in Turchia, stiamo concedendo al “destino” quella possibilità in maniera inutile completamente. Chi se ne frega se sto Papa va dove cavolo vuole? Cosa ottiene per la comunità? Vuole che i giornali scrivano bene della Chiesa e di lui? non vuole morire nell’ombra del suo predecessore?
PAPA VAI A LAVORARE E LASCIA TRANQUILLE LE PERSONE CHE IN ITALIA CI LAVORANO!!! ORA QUESTO SE NE VA IN TURCHIA AD “INDURIRE L’ACQUA” AHAHAAHAA….. VAI A LAVORAREEEEEE

RazionalMENTE.net

Il Papa è una persona estremamente equilibrata e diplomatica e non direbbe mai nulla che possa far innervosire gente peraltro estremamente pacifica come i fondamentalisti islamici.

Secondo me può stare tranquillissimo, come un pisello nel suo baccello.

francesco

gli ignoranti sono loro che confondono….ma d’altra parte se non fossero ignoranti non farebbero tali gesti….! cara MARIA D’LA…l’abito talare (che talvolta indosso in quanto seminarista) non ti rende donna quindi molto gentilmente non dire cazzate! grazie.

RazionalMENTE.net

Una cosa che mi sono sempre chiesto è… ma voi preti, sotto la gonna, portate anche i pantaloni o soltanto le mutande? O neppure quelle? Gli scozzesi non portano le mutande, però hanno una borsettina sulla gonna che evita brusche impennate.

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