Da Avvenire: “Scienza, esatta, ma non troppo”

Diamo notizia di una altro articolo a ruota libera pubblicato su Avvenire. L’autore è Stanley L. Jaki, “Storico della scienza e filosofo, docente alla Seton Hall University, South Orange (Usa)”. Un ateneo cattolico che ha ricevuto lo status di università da soli quattro anni, e che sembra, dando una scorsa alla home page, più interessato alle attività sportive che all’insegnamento.

Per la stessa ragione per cui non possiamo predire il nostro futuro, noi umani siamo incapaci di predire il futuro della nostra scienza. Si tratta di una scienza fatta da umani che non possono realizzare nulla di veramente esatto , neppure la loro scienza esatta. La sola cosa che si può predire sul futuro della fisica è che diventerà sempre più complessa dal punto di vista matematico. Se rimane valido il teorema dell’incompletezza, formulato dal logico americano Kurt Godel, si può predire tranquillamente che non può essere ottenuta una forma di fisica che sia necessariamente esatta. In altri termini, la fisica teorica rimane un’avventura aperta, indeterminata. A questa conclusione era arrivato due anni fa Stephen Hawking, dopo aver lamentato sei mesi prima la fine della fisica (proprio a causa di Godel). Poi si è lasciato andare a una profezia fuori posto, secondo la quale sarebbe stato «condannato dal Vaticano come Galileo». (La disputa riguardava il fatto che, secondo alcuni fisici, atomi di idrogeno erano sorti letteralmente dal nulla e che la cosa appariva a Hawking del tutto normale per la scienza). […] Anche Charles Darwin paga pegno: non era riuscito a prevedere future forme di specie. La lacuna è un fatto interessante perché il carattere scientifico della teoria darwiniana poggia sul fatto (non pienamente riconosciuto dallo stesso Darwin) che esiste una differenza, quantitativamente misurabile, tra genitori e prole, e che l’impatto dell’ambiente deve essere diverso sui genitori e sulla prole. […] Poi ci sono le altre attività, chiamate impropriamente scienze, per esempio la scienza politica. E, quanto a previsioni, non reggono il confronto con le scienze esatte. Si pensi alla previsione, veramente povera, fatta da Henry Kissinger nel 1988; due anni prima del collasso dell’Urss, affermò che l’impero sovietico sarebbe rimasto saldo per altri cento anni [NDR: forse per questo Ratzinger l’ha scelto come consigliere?]. Certo i progressi scientifici erano particolarmente imprevedibili prima che – nel XVIIo secolo, grazie a Keplero, Galileo e Newton – la scienza diventasse scienza esatta. Oggi il problema è che la scienza riesce a prevedere eventi lontani nello spazio e nel tempo ma non sa prevedere il suo proprio futuro. Il Nobel Polikarp Kusch parla di «potere e impotenza della fisica». Non c’è una futurologia scientifica. E le proiezioni a lungo termine sui cambiamenti climatici globali dipendono da troppi fattori, alcuni conosciuti, altri soltanto supposti, altri del tutto sconosciuti.

23 commenti

karlmarx

Definire questo articolo parole a ruota libera è usare un eufemismo!!

Marco G.

Se ci fosse un premio Nobel dell’imbecillità frasi come “non c’è una futurologia scientifica” garantirebbero sicuramente un posto in finale (al posto del premio si potrebbe prevedere un’ammenda…). Se Darwin avesse saputo quello che sappiamo oggi sarebbe stato un indovino, non uno scienziato.

Rocco

Per il mio modo di concepire le cose, questo articolo è una collezione di bestemmie.

Fran

Sarebbe carina analoga analisi dell’Avvenire sull’universita LUMSA di Roma che da dieci anni sforna” le migliori menti giornalistiche italiane.” Ovviamente a caro prezzo. LUMSA sta per libera universita maria santissima assunta

netzer

Mi verrebbe da dire che è un articolo demenziale ma penso a quei poveretti (di spirito) che sono stati abituati a leggere Avvenire. L’effetto di istupidimento creato da articoli del genere è devastante.

Franco Faga

E’ il solito esempio di giornalismo superficiale ideologico che imperversa sulla stampa, non solo quella cattolica purtroppo

peter

Sembra un tema di scuola media (e di quelli da 6 meno meno).
E l’autore sarebbe un docente in un ateneo, “storico della scienza e filosofo”?
Orrore….

Alba Rossopedali

Avvenire è ormai il mio giornale comico preferito.

Certo non mi sogno di comprarlo, mi bastano il digest pubblicato tra le news del sito uaar e le uscite di una mia collega lettrice assidua. Pensate che a lei (ricercatrice universitaria!!!) sembrava credibile e oggettivo un articolo di avvenire che, confrontando le applicazioni utili delle staminali adulte e di quelle embrionali, faceva “vincere” (ma che è? ‘na gara?) le adulte per 49 a ZERO!!! Dico, siamo seri, 49-0… nemmeno Castro… nemmeno Cuffaro in Sicilia…

Marco G.

Infatti la differenza tra Popper e la scolastica controriformista non è quella di ignorare che la scienza sia “falsificabile”, ma di pensare che questo significhi senz’altro “falsa”, ingannevole e quindi in ultima analisi pericolosa (vi siete mai chiesti perché quando Marcello Pera parla di Popper si sente odore di bruciato? Se uno ha buon fiuto non farà fatica a capire che quello che sta bruciando… è Popper!) Ho letto l’articolo di Wired sui Nuovi Atei e personalmente l’ho trovato abbastanza critico. Se ad Avvenire interessasse la critica penso che potrebbe tranquillamente pubblicarlo. Ma evidentemente ad Avvenire non interessa criticare, interessa mistificare. Insinuare, come fa questo articolo, che soltanto ciò che è “infallibile” può essere “vero”. Disgraziatamente, noi sappiamo che l’unico modo di essere infallibili è accreditarsi arbitrariamente e unilateralmente come tali.

robi

Ho visto il sito di questa pseudo-università dove insegna il poveretto , c’è scritto : “Seton Hill is a Catholic university rooted in Judeo-Christian values. ” A rieccoci con le radici giudaico cristiane .

orso_zen

Bè, secondo me l’articolo dice cose vere:
1.”noi umani siamo incapaci di predire il futuro della nostra scienza”, si potrebbe dire che è un corollario dell’affermazione “noi umani siamo incapaci di predire il futuro”.
2.”Si tratta di una scienza fatta da umani che non possono realizzare nulla di veramente esatto “, infatti la scienza non è mai esatta in assoluto. Semplicemente dà una spiegazione e prevede certi fenomeni con delle precise limitazioni che sono le informazioni sul fenomeno analizzato e la definizione dell’errore.
3. “Anche Charles Darwin paga pegno: non era riuscito a prevedere future forme di specie”
Già perchè le informazioni sul “fenomeno evoluzione” sono molto scarsi e la variabilità elevatissima. Stessa cosa vale per i cambiamenti climatici.
3.”Oggi il problema è che la scienza riesce a prevedere eventi lontani nello spazio e nel tempo ma non sa prevedere il suo proprio futuro. Il Nobel Polikarp Kusch parla di «potere e impotenza della fisica». Non c’è una futurologia scientifica” Questa è simpatica 🙂 In effetti per poter prevedere il futuro della scienza servirebbe una “scienza della scienza”. Temo che la capacità di previsione sarebbe alquanto scarsa (dovrebbe ad es. preoccuparsi di quantificare la probabilità di nascita di un genio…)

Ma dice anche cose false:
1.”La sola cosa che si può predire sul futuro della fisica è che diventerà sempre più complessa dal punto di vista matematico”, per adesso è stato così ma non è detto che non nasca una nuova teoria molto più semplice.
2.”Certo i progressi scientifici erano particolarmente imprevedibili prima che – nel XVIIo secolo, grazie a Keplero, Galileo e Newton – la scienza diventasse scienza esatta” Bè, in verità non lo era esatta, era solo molto più precisa (e semplice) delle teorie precedenti.

RazionalMENTE.net

Il giornale Avvenire per redigere i propri articoli usa il computer o gli articoli saltano fuori già stampati dopo intense preghiere?

Questi vaniloquenti si scagliano sempre contro la scienza, ma non mi pare che abbiano da proporci un’alternativa valida. Il Papa quando sta male va al Gemelli o va a Lourdes?

Mah… stendiamo un velo pietoso.

AH, NO, NO, SCUSATEMI, IL VELO NO, IL VELO NOOOOO, RUTELLI PERDONAMI, ABBI PIETA’ DI ME!!!!!!

Paul

A proposito della complessità della fisica… vale la pena ricordare che la forza elettromagnetica e l’interazione nucleare debole sono state unificate nella forza elettrodebole, e che si presume che un giorno si scoprirà che anche le altre due forze fondamentali dell universo (gravità e interazione nucleare forte) si potranno unificare alle altre due, una forza unica che al momento per essere studiata richiede energie talmente elevate che allo stato attuale delle cose non si è in grado di produrre…. ma questa cmq è più che una teoria e la direzione è quella di una decisa semplificazione in questa branca di studio della fisica, come dire non facciamo di ogni erba un fascio..

cartman666

Ma dove l’hanno scovato questo tizio? Complimenti ad Avvenire!!

orso_zen

@Paul. Sono d’accordo con te.

Però mi sembra che le critiche mosse a questo articolo (che pure è criticabile) siano quasi di tipo “ideologico”.
Sembra quasi che per qualcuno la scienza sia il sostituto della fede, qualcosa cioè a cui credere e da difendere senza lasciare spazio al dubbio.
Il concetto di scienza moderna è ben l’opposto, il dubbio continuo, qualsiasi teoria è da verificare con esperimenti, ma non si giunge mai a una verità assoluta.

Sono io che mi sbaglio?

Carlo

Complimenti ad avvenire, non avevo ancora letto una tale collezione di banalita’ e inesattezze. Comunque e’ purtroppo costume parlare della scienza in termini molto discutibili, soprattuto da parte dei filosofi della scienza, come dimostra la famosa beffa sokal:

http://www.physics.nyu.edu/faculty/sokal/#papers

In pratica Alan Sokal (fisico dell’universita’ di New York) pubblico’ anni fa un articolo completamente insensato di filosofia della scienza, che venne tranquillamente accettato dalla rivista “Social Text Affair”. In seguito spiego’ che si trattava di una beffa e venne pure pesantemente criticato per il suo atteggiamento.

Quindi non mi meraviglia che un figuro come quello che ha scritto l’articolo per avvenire si definisca un “filosofo della scienza”.

archibald.tuttle

“A proposito della complessità della fisica… vale la pena ricordare che la forza elettromagnetica e l’interazione nucleare debole sono state unificate nella forza elettrodebole”

ci sono esempi ancora migliori che persino gli abbonati di avvenire dovrebbero essere in grado di capire, come gli epicicli di tolomeo.

Paul

@ orso_zen
completamente d’accordo anch’io con te, però personalmente trovo che sia un atteggiamento in malafede appellarsi ai limiti che la scienza intrinsecamente ha, in quanto attività umana, per spianare il campo a farneticazioni religiose che pretenderebbero di colmarne le lacune, perciò capisco chi difende la scienza con un pò di veemenza..

@ archibald.tuttle
si, è vero il mio era solo un piccolo esempio, che trovo indicativo però riguardo delle intezioni della fisica sperimentale, diverso è il discorso della fisica teorica, che prospetta strutture dell’universo sempre più complesse, difatti ci tenevo a ribadire come il discorso sulla complessità non fosse assoluto ma perlomeno parziale, perciò ho scritto in fondo di nono fare di ogni erba un fascio..
ciao!! 🙂

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