Prova a sorridere, il cappellano don Fabio Fiori, quando benedice i fedeli. “La Messa è finita. Andate in pace”. Ma non è facile andare in pace in questo paese, Formegan, dove la messa è finita per sempre e dove tutti si sentono orfani: da domenica prossima nessun prete salirà all’altare. Lo ha deciso il Sinodo diocesano: dopo l’11 novembre, festa del patrono San Martino, non si potranno celebrare Messe nelle frazioni ma solo nella chiesa parrocchiale. “Senza la nostra Messa della domenica, Formegan non sarà più un paese perché non avrà un luogo di incontro. La chiesa è il cuore della nostra comunità”. […] I sacerdoti sono sempre meno, ma c’è anche una strana “concorrenza interna” fra campanili che alla domenica si contendono i fedeli. Quelli che frequentano la Messa sono sempre meno, e ormai per riempire la chiesa centrale di un paese bisogna evitare che nei dintorni vengano celebrate altre Messe. “Il Sinodo – spiega monsignor Sergio Dalla Rosa, arciprete di Santa Giustina, il capoluogo che è a poco più di un chilometro da Formegan – ha deciso che tutti, anche quelli delle frazioni, debbono partecipare alla “Messa granda” della domenica. Io da bambino ho vissuto qui, a Santa Giustina. Allora c’era la miseria e chi non emigrava viveva coltivando patate e granoturco. I ricchi avevano una mucca e un maiale. In quei tempi la Messa della domenica era l’unica occasione, per i contadini, di uscire di casa. Ora vanno tutti in giro. Allora non c’erano problemi a riempire questa grande chiesa. Ci sono 250 posti a sedere, ma ci possono entrare fino a 500 persone. Anch’io, ogni tanto, vado a celebrare a Formegan. E’ una bella e piccola chiesa, a tutti piace celebrare davanti a una navata piena. Ma non possiamo metterci la concorrenza in casa. Chi partecipa là, non viene qui in centro, e Santa Giustina si riempie a metà”. […] Se il vescovo non cambia idea, domenica prossima la “cesa del Formegan” resterà chiusa. “Senza la nostra Messa saremo soltanto un gruppo di case attraversate dalla strada statale. Davvero la Chiesa può chiederci questo?”.
Il testo integrale dell’articolo di Jenner Meletti è stato pubblicato sul sito di Repubblica
Flessione del Mercato e si procede a “ristrutturazioni” e nuovi assetti. Proprio come si addice a un bel gruppo multinazionale….
Perchè non fanno pure una delocalizzazione (totale) in Cina??
Beh, la privatizzazione potrebbe far abbassare le penitenze. A meno che non stabiliscano delle fasce orarie. Se pecchi negli orari di maggior lussuria le penitenze sono maggiori, ma senza scatto alla risposta.
@RazionalMente: ma ROTFL!!!!!
Guardiamo il lato positivo. Magari i fedeli di Formegan, scopriranno che si può vivere benissimo senza la messa domenicale e qualcuno poi sarà portato a riflettere che si può condurre una bella esistenza, anche senza bisogno di un dio da ossequiare e riverire. Per quanto riguarda la voglia e la necessita’ di aggregarsi, sono certo che troveranno il modo di occupare il tempo in modo piu’ costruttivo.
Se la vedono in TV così ne approfittano anche per sorbirsi A Sua Immagine.
ma perchè devo pagare il canone per vedere a sua immagine e altre cazzate ecclesiastiche? cmq meglio chiuderle tutte le chiese, non solo quelle delle frazioni…
No, la domanda giusta è: “Ma perché debbo pagare il canone per non vedere anche le mie idee di ateo razionalista rappresentate sulla TV di Stato che dovrebbe essere un servizio pubblico e invece è un servizio igienico?”
Io lascerei A Sua Immagine perché è un talk show dove chi è cattolico viene rappresentato, ma toglierei la messa perché è un rito e non dovrebbe esserci sulla TV di Stato visto che la religione cattolica non è più religione di Stato.