Milano, riapre la scuola araba di Via Ventura

Sono riprese le lezioni alla scuola araba di via Ventura a Milano. L’istituto privato italo-egiziano era stato aperto il 9 ottobre scorso, ma dopo alcuni giorni era stato chiuso tra le polemiche. I dirigenti della scuola, alla quale sono iscritti 130 bambini delle elementari e medie, hanno mostrato visibilmente la loro soddisfazione per la riapertura, così come tanti genitori. La preside Lidia Acerboni ha spiegato che «si farà in modo di recuperare i giorni di lezione persi» e che si spera «che tutto torni alla normalità in breve tempo». La scuola deve ancora presentare una pratica di cambio di destinazione d’uso, che «sarà pronta al più presto, ma che non impedisce di riprendere regolarmente le lezioni». Le polemiche intanto non accennano a placarsi. La riapertura infatti è segnata dalle polemiche perchè sebbene sia arrivato il via libera della Direzione scolastica regionale della Lombardia e l’ok del prefetto Gian Valerio Lombardi, manca ancora il nullaosta di competenza del Comune di Milano, quello relativo all’agibilità. Per ottenerlo, la scuola deve consegnare ancora un documento: «il cambio di destinazione d’uso».«Voglio vedere la regolarità della scuola e vedere con i miei occhi la vergogna delle bambine col velo» ha detto l’assessore milanese al Commercio, Tiziana Maiolo, in visita alla scuola italo-egiziana di via Ventura. Maiolo si è riferita non al velo sul volto, ma al velo che copre il capo, l’ hijab. «Questa scuola è una piaga nel cuore di Milano – ha aggiunto – il Comune non ha dato il nullaosta e quindi per me è illegale. La vera integrazione comporterebbe che i bambini arabi andassero nelle scuole italiane. Sono venuta in particolare per verificare la condizione delle ragazze che frequentano questa scuola, in cui peraltro sono stata accolta con molta gentilezza». Alle 11, intanto, è previsto un presidio di protesta organizzato dalla Lega Nord. Contrario alla riapertura della scuola araba di Milano, il leader di An, Gianfranco Fini. «Iniziative di questo tipo – ha dichiarato a ‘Radio 24’ – tendono a creare una barriera tra i ragazzi di religione diversa». Per Fini è necessario «lavorare a una integrazione che superi i ghetti. La difesa delle identità – ha detto – è un valore importante. ma senza iniziative segregazioniste».

Fonte: Corriere.it

16 commenti

robi

Avrei voluto leggere : “riapre la scuola cattolica di Milano tra mille polemiche. Tiziana Maiolo ha affermato “Questa scuola è una piaga nel cuore di Milano ” . Il leader di AN ha affermato : “«Iniziative di questo tipo – ha dichiarato a ‘Radio 24′ – tendono a creare una barriera tra i ragazzi di religione diversa». Per Fini è necessario «lavorare a una integrazione che superi i ghetti. La difesa delle identità – ha detto – è un valore importante. ma senza iniziative segregazioniste».
Basta cambiare religione e tutto diventa più chiaro.

RazionalMENTE.net

Io ancora non ho capito a cosa serve una scuola araba. Ma sti bimbi non potrebbero frequentare la stessa scuola dei cristiani, cattolici, protestanti, ebrei e atei?

Pietro Ancona

voi destroni: o siete per una UNICA scuola di Stato obbligatoria per TUTTI oppure dovete rassegnarvi ad avere accanto alla scuola Cattolica quella Islamica

Io sono per la scuola statale obbligatoria per tutti. Per questo non approvo la ritirata dell’Uaar dalla lotta all’art.7 della Costituzione

Pietro

kimba

anche io razionalmente mi sono posta la stessa domanda ma mi rendo conto che in una società con forti pregiudizi come la nostra i bimbi arabi sarebbero messi al torchio subito sia dagli stessi compagni che dagli insegnanti che a volte pretendono di iniziare le lezioni con una preghierina, e voi mandereste i vostri figli in una scuola dove sapete che saranno sicuramente oggetto di beffe e crudeltà?

Giovanni Sonego

Scusate, ma perche’ perche’ contrapponete “cattolico, protestante, ebreo, ateo” ad “arabo”? E’ forse “arabo” identificativo di una religione?

Francesca

@kimba

Guarda che per lo stesso motivo dovremmo autorizzare la costruzione di scuole induiste, confuciane, buddiste e di qualsiasi altro culto.

“voi mandereste i vostri figli in una scuola dove sapete che saranno sicuramente oggetto di beffe e crudeltà”

Lo stesso discorso vale per i figli degli atei o dei protestanti, che addirittura vengono privati del loro diritto ad una scuola laica.

Gli islamici chiedono una scuola a parte perchè la loro religione è totalizzante e permea totalmente lo spazio privato dell’individuo, quindi gli islamici non si riconoscono in altra comunità che non sia la Humma. Non possono essere soggetti ad alcuna legge od obbligo al di fuori di quello imposto dal diritto di derivazione Coranica.

Giuseppe

In un’intervista di qualche giorno fa la direttrice dell’istituto la definiva una scuola laica, ove accanto alla lingua italiana si insegna anche la lingua araba, e al posto della religione cattolica, si insegna la religione islamica.

Ora, o si e’ favorevoli all’esistenza di scuole private e di conseguenza anche alla legittimita’ di scuole di ispirazione islamica (ammesso che questa lo sia) oltre che di scuole cattoliche, oppure ci si deve opporre alla scuola privata in quanto tale e di conseguenza garantire nella scuola pubblica il diritto delle minoranze religiose di indottrinare dei loro figli.

Altrimenti si deve bandire la religione dalla scuola pubblica facendo si’ che le famiglie si occupino personalmente della formazione religiosa dei bambini, portandoli al catechismo, e assumendosene gli oneri senza gravare sulla collettivita’.

Francesca

Personalmente ritengo che dovrebbero esistere solo scuole pubbliche, senza ora di religione (di nessuna religione) per chi frequenta la scuola dell’obbligo.

Andrea A

@giuseppe

>”Ora, o si e’ favorevoli all’esistenza di scuole private e di conseguenza anche alla legittimita’ di scuole di ispirazione islamica […] ”

Infatti, scuole private solo cattoliche? troppo comodo, poco democratico.
Ma non esistono anche scuole private non cattoliche? ad esempio ebraiche?

@ Francesca

>”Personalmente ritengo che dovrebbero esistere solo scuole pubbliche, senza ora di religione (di nessuna religione) per chi frequenta la scuola dell’obbligo.”

Pienamente d’accordo.

Giuvà

Scuole pubbliche e obbligo di seguire le lezioni di storia delle religioni con la speranza
di creare nelle teste degli scolari una grandissima confusione in modo che gli stessi
mandino a quel paese tutte le religioni. E cosi vivranno a lungo felici e contenti.

kimba

sono d’accordo con te @francesca 🙂 se ci fossero solo scuole laiche e la gente non avesse pregiudizi anche i bimbi mussulmani potrebbero frequentare la stessa scuola, insomma se decidi di vivere in uno stato laico devi rispettare le regole se no ti sposti in un paese che ha le tue stesse leggi, i mussulmani vogliono le loro scuole soprattutto perchè non vogliono stare nella nostra scuola che è tutt’altro che laica, il problema è la nostra cultura…

lik

Kimba non è assolutamente vero, i musulmani le scuole islamiche le costruirebbero anche se la scuola italiana fosse laica, come fanno in altri paesi dove la scuola è laica e pluralista.
Il problema non è la nostra cultura perché il razzismo esiste in tutte le culture, ad esempio in Francia sono gli Ebrei che lasciano le scuole pubbliche a causa dell’antisemitismo islamico nei licei frequentati in maggioranza da musulmani.

Francesca

Lik ha assolutamente ragione.

I bambini a scuola vengono isolati e sfottuti per qualsiasi cosa dal colore della pelle al fatto di portare gli occhiali o di essere grassi. Il problema di farli convivere deve essere affrontato e risolto da chi si occupa di loro in collaborazione con le famiglie, se partecipi.
Se ci fosse soltanto la scuola pubblica, senza IRC, si potrebbero destinare molte più risorse nella gestione dell’integrazione preparando il personale ed assumendo insegnanti di sostegno.

Il problema degli islamici è spinoso perchè la moschea o la madrassa per l’islamico sono spazi pubblici dove si svolge e viene regolamentata la vita secondo i precetti del Corano.

Se permettiamo agli islamici di avere le loro scuole, avremo una situazione in cui un bambino trova a casa una famiglia in cui le donne sono considerate poco più che animali, esce per andare a scuola in una situazione in cui la discriminazione sessuale è confermata, si trova poi in uno spazio condiviso da altri musulmani che coincide con il luogo di culto in cui fanatismo religioso e discriminazione vengono ancora perpetrate.
E sposerà una donna islamica oppure una donna di una religione del libro che dovrà convertirsi all’islam e crescerà bambini che educherà esattamente come è stato educato lui.
Questo bambino è perso per sempre come cittadino.
Se la cosa può essere considerata normale nei paesi islamici non è tollerabile in una democrazia occidentale.

Non sto inventando nulla, è la situazione che stanno vivendo paesi come l’Olanda, l’Inghilterra, la Francia, la Svezia. Andate sui siti degli apostati dell’Islam, ascoltate le loro testimonianze, capirete come sia pericolosa in un contesto democratico una fede totalizzante come quella islamica.

BigLuc

No a qualsiasi scuola di tipo religiosa!
I bambini non hanno religione sono solo obbligati da quei c……i di genitori!

Paul

Confermo per esperienza personale il no a tutte le scuole private, anzi squole private, visto la non istruzione che trasmettono…..1 anno di vita e 7 milioni di lire buttati….. almeno non era (ovviamente) una scuola cattolica!! istruzione pubblica e più scienza nelle scuole!!!! e cmq quando i sostenitori della scuola cattolica invocano la libertà di istruzione per i propri figli Brrrrrr… quanto è stridente questa affermazione con la realtà….libertà non per il libero pensiero dei figli evidentemente…

Gérard

Consiglierei a tutti quanti avessero ancora dubbi in merito a scuola e fede religiosa e leggitimita del velo islamico, di leggersi il libbro ” Les territoires perdus de la République ” Fayard ed. Parigi .
Raccolta di fatti ( e misfatti ) di origine religiose e razzisti nelle scuole francese . Se queste cose fossero meglio conosciute in Italia, allora ci sarebbero tanti a pensarla diversamente in merito alla laicità !

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