RU486: il Tar del Lazio annulla il decreto Storace

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso con il quale l’azienda sanitaria ospedaliera Sant’Anna di Torino chiedeva l’annullamento dell’ordinanza dell’ex ministro della Salute, Francesco Storace, che nel settembre dello scorso anno interruppe la sperimentazione della pillola abortiva Ru486. «Ora tocca al dicastero della Salute intervenire per ampliare e facilitare l’importazione di questo farmaco». È quanto auspica Silvio Viale, tra gli sperimentatori italiani della pillola abortiva ed esponente della Rosa nel Pugno. Viale, nella decisione del Tar, legge «una bocciatura politica» per Storace nelle vesti di responsabile della sanità italiana. «Ora tocca al ministero – afferma Viale – compiere i passi necessari per un’importazione regolare di questo farmaco, senza obbligare le Regioni che vogliono utilizzarlo a assurde importazioni ‘ad personam’. L’ordinanza di Storace è già scaduta da un anno, quindi la sentenza arriva in ritardo ma assume un significato forte che dovrebbe avere ripercussioni sulle scelte politiche assunte in questo ambito». Il ministero ora dovrebbe, secondo Viale, «ricorrere a un decreto o una circolare per ampliare le indicazioni del medicinale in questione. L’uso del mifepristone, ovvero il principio attivo della Ru486, è infatti già previsto in Italia per la sindrome di Cushing, ora sarebbe necessario intervenire per legittimarne l’uso anche per l’aborto farmacologico, senza dover ricorrere a difficoltosi ‘escamotagè», conclude Viale. […]

Fonte: Quotidiano.Net

4 commenti

Paolo

Che dire? Uno schiaffo a Storace è pur sempre una bella cosa.

Marja

è una cosa stupenda, spero che fascisti della sua portata scompaiano per sempre dalla scena politica

cartman666

Esultate gente, lo storace tutto di un pezzo e’ stato rinviato a giudizio x lo “spionaggio” fatto alla Mussolini, chissa se ci fanno la grazia, e ce lo tolgono dalle scatole.

RazionalMENTE.net

Beneficerà dell’indulto, gli daranno due anni e gliene toglieranno tre. Un buono premio di un anno da spendersi fuori dal suo carcere preferito.

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