Velo: in arrivo una legge, mentre riesplode la polemica sull’Islam a volto coperto. A riaprire il caso è il vicepremier Francesco Rutelli che, intervenendo alla Camera per il «question time», ha espresso l’orientamento dell’esecutivo su una questione che, dalla Francia alla Gran Bretagna, sta infiammando le moschee in tutta Europa. «Il velo va bene, il burqa no, la posizione del governo l’ha fissata Romano Prodi – spiega Rutelli -.Se sarà necessario, si provvederà anche con una legge “ad hoc”. Noi non consideriamo si debba dare al burqa il riconoscimento del diritto di espressione». Parole che fanno infuriare l’Unione delle comunità islamiche. […] Nell’aula di Montecitorio, Rutelli ha ricordato che anche nella religione cattolica c’è un’icona, quella della Madonna, che prevede il velo. «Ma Maria ha un velo, che non nasconde il volto – precisa il vicepresidente del Consiglio -. Il velo può essere una scelta di una donna, però il nascondimento del viso non è accettabile. Qui è in ballo la dignità della donna, molto più che un problema di ordine pubblico». […]
Il testo integrale dell’articolo di Giacomo Galeazzi è stato pubblicato su Stampaweb
Rutelli dovrebbe sciacquarsi la bocca 3 volte prima di pronunciare “DIGNITA’ DELLA DONNA”, quella che i suoi superiori porporati calpestano ogni giorno.
Quanto ai “motivi di ordine pubblico” sono PALLE dei soliti cattorazzisti.
Scommetto che, a legge in vigore, nessuno mi dirà mai niente quando circolerò a volto integralmente coperto per prevenire la sinusite come faccio ogni inverno in bici.
Ma guai se si copre il volto una musulmana!!!
Pensare di cambiare la testa dei minchioni integralisti a suon di decreti
richiede governanti con un cervello da minchioni integralisti.
Nell’Antico Testamento Dio nasconde sempre il suo volto. E’ un fuorilegge? 🙂
Comunque Rutelli ha ragione, qui è in ballo la dignità della donna, quindi da domani CHIUSI TUTTI I TELEFONI EROTICI.
Il bello è che certa gente la dignità di altra gente la vede solo quando fa comodo. Rutelli dovrebbe parlarci un po’ della dignità calpestata dei gay che anche grazie a lui sono in Italia cittadini di serie B.
La dignità delle donne deve essere difesa in quanto persone e cittadine, esattamente come devono essere difesi i cittadini italiani discriminati in base all’orientamento sessuale.
Il discorso di Prodi (Rutelli non lo cito perchè la sua opinione politica, quale che sia, è del tutto irrilevante) è sacrosanto.
In Italia esistono normative che vietano di coprire il volto in talune circostanze per ragioni di sicurezza.
Ragioni che si fanno più stringenti in una situazione internazionale in cui il terrorismo è un problema urgente.
Nessuno, quale che sia il motivo per cui lo fa, può chiedere allo Stato italiano di derogare a queste normative.
Non è una questione di dignità, bensì una difesa di una normativa dello Stato, che non è laico nei fatti, ma la cui laicità deve essere l’obbiettivo di ciascuno di noi.
Non si può argomentare una pretesa di una confessione religiosa come legittima solo perchè la Madonna ha il velo, oppure perchè d’inverno ci si mette una sciarpa. Il velo islamico una donna NON può toglierlo MAI in presenza di uomini che non siano i suoi parenti.
La richiesta degli islamici è appunto questa, che ciò che loro impongono per legge alle loro donne nelle loro teocrazie sia tollerato anche da noi.
Non lo si può consentire.
Velo? Asciugoni regina?
Cara Francesca non sono d’accordo.
Non mi risulta che gli islamici abbiano richiesto di introdurre una legge coranica in Italia, quindi non stiamo discutendo della “legittimità” di una pretesa religiosa.
Lo Stato deve tutelare il diritto di libera scelta di qualsiasi donna presente in Italia, intervenendo là dove questo diritto venga calpestato da una qualsiasi “legge” che non è inclusa nella nostra legislazione (es. obbligo del velo) e non con un divieto generalista, demagogico e razzista.
Se si vieta il velo a TUTTE per impedire che QUALCUNA sia COSTRETTA a portarlo, allora deve ASSOLUTAMENTE essere vietato il BATTESIMO di minori, DI TUTTI I MINORI.
Anzi, anche dei maggiorenni. E poi si deve vietare di uscire per strada, perchè ci sono alcuni che lo fanno con intenzioni malavitose, e poi vieteremo anche di parlare al telefono, perchè alcuni dicono le parolacce…
Non raccontarmi che quelle che scelgono il velo in realtà non scelgono liberamente, che sono condizionate, blablabla… perchè allora ci sono casi in cui le persone si sentono in obbligo di ringraziare qualcun altro pur non avendone motivo, vietiamo di ringraziare?
Quanto al mio esempio mi pare che tu abbia frainteso: io l’ho riportato a proposito della questione “sicurezza” e non c’è nessuna differenza, da questo punto di vista, tra due persone col volto coperto: che sia per il freddo o per convinzioni proprie. Ciononostante io so con certezza che nessuno interverrebbe a fermare me se viaggio con il volto completamente coperto. Quindi le ragioni di sicurezza a proposito di un eventuale legge sul velo islamico sono delle emerite PALLE, che non diminuiranno di una virgola il rischio attentati.
Quando poi alludi allo scoprirsi il viso durante le manifestazioni o per il riconoscimento dovuto a ragioni stringenti (anche solo il rilascio di un documento), stai pur certa che non è questo il punto del discorso, nè per i nostri politici nè per gli islamici.
Ho scritto male un pezzo, non vorrei essere fraintesa:
“Non raccontarmi che quelle che scelgono il velo in realtà non scelgono liberamente”
mi riferisco a quelle donne che affermano di volerlo indossare per scelta.
@Alba Rossopedali
Uomini E donne devono scoprire il volto nei luoghi e nei modi in cui la legge lo impone.
Gli esempi che fai sul battesimo (addirittura degli adulti) non hanno consistenza perchè
il battesimo non genera situazioni a rischio sicurezza.
Inoltre, la Chiesa Cattolica ammette l’apostasia, l’Islam no.
Su gli altri tuoi esempi taccio perchè la loro assurdità è tale che non sto a ribattere.
Sul discorso che le donne islamiche vorrebbero girare con il burka ti consiglio di leggere i rapporti annuali di Amnesty International, solo per fare un esempio, o le varie organizzazioni che si battono perchè cessi la violenza sulle donne.
Puoi anche leggere uno splendido fumetto di un’autrice iraniana che si intitola “Persepolis”, dove descrive le sue condizioni di donna figlia di socialisti laici costretta a portare il velo.
Ti insegnerà molte cose.
In qualunque libreria troverai innumerevoli pubblicazioni sulla lotta delle donne al velo.
Ti ricordo inoltre che proprio su questo sito sono state pubblicate diverse news in cui diversi moderati musulmani chiedevano alle donne di TOGLIERE il velo qualora risiedessero in una democrazia europea.
Ti prego di informarti prima di parlare di cose che conosci molto poco.
Le donne islamiche vivono condizioni terribili di discriminazione, il velo è il simbolo della loro condizione. Hanno bisogno del nostro aiuto per non trovarsi in una situazione di isolamento ancora maggiore.
Le donne che VOGLIONO indossare il velo, lo faranno in tutte quelle occasioni in cui non è richiesto di stare a volto scoperto.
La democrazia non deve tutelare QUALUNQUE libera scelta, ma solo quelle che non siano lesive della convivenza democratica.
E se facessimo una legge per cui le donne islamiche possono indossare il velo solo i giorni dispari? 🙂
Così saremmo sicuri che non si tratti di sharia.
Facciamo così: le donne islamiche nate nei giorni pari potranno portare il velo solo nei giorni dispari e viceversa.
@razionalmente
Perchè non te lo metti te, il burka? 🙂
Perché evidenzierebbe troppo le mie forme e diventerei troppo attraente per i preti 🙂
Alba sei un mito!
Personalmente trovo che il velo islamico sia una forma di sottomissione volontaria della donna, nel caso la donna lo scelga, ed un abuso verso le donne che non lo vorrebbero ma che sono indotte dalle circostanze a metterlo.
Non si puo certo dire nulla verso chi decide di metterlo, anche se lo trovo una scelta quanto mai idiota: sarebbe come se un santone riuscisse a convicere i neri a mettersi una maglietta con su scritto “sono negro: un essere inferiore”.
Ma ognuno e’ libero di farsi del male.
Mi preoccupo invece della seconda categoria di donne, quelle che non lo vorrebbero. Per questo mi sembra saggia la scelta francese di vietare i simboli religiosi ostentati negli uffici pubblici e soprattutto nelle scuole, sia sulle pareti che sulle persone.
Le dichiarazioni di Rutelli sono ( come al solito ) decisamente idiote e comunque dimostrano il livello d’ intelligenza di questo uomo politicano . Paragonare il velo islamico a quello di Madame Joseph, portato 2000 fa…. !! Ma che siamo in pieno delirio ?!! Se vivesse oggi nei nostri paesi, questa signora si vestirebbe come tutte le altre donne ( bancarelle oppure …. Prada ) !!
Questo argomento da pochi soldi fu sbandierato dalle sciagurate che manifestavano a Parigi un paio di anni fa .. !! ( Manifestavano per la loro ” liberta ” si, ma ben inquadrate dai respettivi mariti, padri o fratelli che formavano un cordone tutto attorno ai loro gruppi ..! )
@ Francesca
Per cominciare alcune cosette “di forma” da sistemare alla tua interessante risposta.
Seguirà la risposta vera e propria.
Vedo che precisare non è servito a nulla, tanto non hai letto nemmeno più di due righe del mio messaggio.
“Su gli altri tuoi esempi taccio perchè la loro assurdità è tale che non sto a ribattere.”
Si chiama “iperbole retorica”, erano assurdi perchè servivano proprio a evidenziare l’assurdità, secondo la mia opinione, di una legge che vieti il velo. La prossima volta non prenderli sul serio, ti prego, ma d’altronde capisco, forse la letteratura italiana non è nei programmi di tutte le scuole italiane.
Ho come l’impressione di sprecare tempo a spiegarti perchè la tua risposta è due righe presuntuosetta: 1.penserai mica di saper leggere solo tu? 2.avevo l’abbonamento a internazionale fino a pochi mesi fa, conosco la satrapi 3.avrai sicuramente letto, nella tua immensa biblioteca, che tra le immigrate di seconda generazione c’è ANCHE un fenomeno spontaneo di ritorno al velo come forma di “ribellione” verso i genitori occidentalizzati e verso l’occidente in generale. Da quanto scrivi emerge oltretutto che hai letto appena distrattamente la mia idea. Ma tant’è, potrei sempre essere io ad aver frainteso il tuo msg, quindi ti accordo ulteriore fiducia, cercando di essere breve e andare per punti:
1) Io non ho mai scritto che ci sono donne islamiche che vogliono girare con il burka, non azzardarti mai più a mettermi in bocca frasi di tua fantasia. Io ho parlato sempre e solo di velo, soggetto della notizia che stiamo commentando.
2) Ho l’impressione che tu confonda velo e burka, potresti per favore rassicurarmi che non è così? Sai rileggendo la tua risposta sembra che usi le due parole in modo liberamente intercambiabile e random nelle frasi. Credo che chiunque sia uscito dall’età adolescenziale sia in grado di distinguere un velo da un burka, soprattutto se ha una biblioteca ben fornita coma la tua.
3) Che c’entra l’apostasia nel discorso? Volevi dirci che l’hai letto da qualche parte e dimostrare la tua immensa cultura? Sembra un carciofo su una torta di mele.
4) A forza di leggere libri non ti stai mica dimenticando di parlare con le persone? Io leggo meno, non ho la tv, ma in compenso parlo molto con la gente, parlo anche molto con persone immigrate, tra cui molte donne e molti/e musulmani/e… provaci, vedrai che ti aiuta a capire le sfumature della realtà, quelle che nei libri vengono sempre trascurate e ignorate per sbandierare certezze e affermarsi superiori a qualcun altro.
5) Ecco, infine che fai come durante le riunioni di condominio. A forza di non ascoltare (o di leggere distrattamente) l’opinione degli altri, finisci per dargli contro affermando esattamente la stessa loro idea:
“Le donne che VOGLIONO indossare il velo, lo faranno in tutte quelle occasioni in cui non è richiesto di stare a volto scoperto.”
E’ quello che già fanno (quelle che VOGLIONO indossare il velo).
Ed è quello che ho affermato io.
Quindi non si capisce che hai da sbraitare tanto.
Occupiamoci di quelle che NON vogliono indossarlo, sono in prima linea per questo, lasciando che le altre facciano come pensano.
Lo Stato deve intervenire a impedire che ci siano imposizioni sulle persone derivanti da pseudo-leggi non da esso emendate. Se poi una persona, adulta e consenziente, si fa convincere a mettersi la maglietta con scritto “sono negro: un essere inferiore”, allora io sono in prima fila a dire che fa una cagata, ma non sarò mai d’accordo con l’impedirglielo per legge. Le mentalità ottuse non si sconfiggono dall’oggi al domani e non lo si fa con i divieti. Con i divieti si alimenta solo uno scontro dannoso per tutti.
Temo che quelle che non vorrebbero indossarlo possano aver paura, anzi essere proprio terrorizzate. Ricordate di quella ragazza uccisa dal padre e seppellita in giardino?
Uhmm.. calma…
Dunque, come dicevo non si puo impedire a nessun nero di mettersi quella maglietta, come non si vuole impedire a nessuna donna di manifestare volontariamente una propria presunta inferiorita’. Su questo siamo tutti d’accordo mi sembra.
Il problema sorge con i bambini. Quando vedo le bambine andare a scuola coperte dal velo islamico, beh questo mi sembra un abuso. Per lo meno a scuola potrebbe essere loro evitato. Poi quando saranno adulte si potranno far del male come preferiscono.
Saluti.
Credo che la leggerezza e una certa predisposizione al cazzeggio siano cose che, indubbiamente, alleggeriscono le pesantezze quotidiane.
Ma arrivare a dire che mi metto la sciarpa e nessuno mi arresta, mi sembra un pò grossa. Mi viene da pensare che il fatto che si parla delle donne induca ad una leggerezza di giudizio notevole, ignorando che dietro al velo c’è molto altro (ad esempio non fare ginnastica a scuola con i bambini, spesso mutilazioni genitali…) .
Mi domando come si possa essere così superficiali e al contempo criticare rutelli o simili. Se si continua negli spazi (anche minimi come questo) ad esprimersi in questo modo futile saremo condannati in eterno a questi fessi di prodi rutelli ecc.
Quando venimmo in Italia, negli anni sessanta, mia madre fu costretta a mettere “il fazzoletto” in testa e non le fu più possibile portare gli amati cappellini…le gemelle kessler e le ballerine Rai erano costrette ad indossare i collant…ecc ecc
Non credo che si debba vietare il velo ma confrontarsi nella laicità; il resto verrà da sè.
La questione velo è più semplice di quanto non sembri e non necessita di leggi su misura. In Italia, come in altri Paesi, è vietato circolare con il volto coperto e questo deve assolutamente valere per tutti, nessuno escluso. E’ inammissibile far passare eccezioni motivate più o meno religiosamente perchè è inammissibile pensare che la religione sia sopra la legge.
Quindi le donne musulmane non possono coprirsi il volto nè per loro volontà nè costrette dai loro uomini, con buona pace dell’Islam..
Per quanto riguarda la volontà delle donne islamiche di portare o meno il velo (a volto scoperto), la legge italiane garantisce già pari libertà e dignità alla donna e sta a loro reagire facendo valere i diritti che lo Stato italiano riconosce.
@albarossopedali
Puntualizzo soltanto un paio di cose.
Io non vivo reclusa in una biblioteca, ma faccio, e ho sempre fatto, una vita sociale molto intensa (la televisione ho smesso di guardarla circa vent’anni fa).
Conosco persone di ogni razza, fede politica, religione, orientamento sessuale. Ho viaggiato. Ma non porto argomenti del tipo: “conosco molti musulmani” oppure “la mia amica porta il velo” o “in Marocco fanno così”, perchè credo che in un dibattito la correttezza imponga che, a sostegno delle proprie tesi, vengano portati argomenti che tutti possono verificare.
In poche parole, se citassi le mie esperienze personali, nessuno potrebbe sapere se sto millantando credito che non ho.
“Scommetto che, a legge in vigore, nessuno mi dirà mai niente quando circolerò a volto integralmente coperto per prevenire la sinusite come faccio ogni inverno in bici.
Ma guai se si copre il volto una musulmana!!!”
Queste sono le tue parole, dalle quali ho, forse male interpretando, dedotto che tu considerassi lecito che ad una persona venga permesso di coprirsi il volto se lo fa per motivazioni religiose.
Il fenomeno del ritorno da parte delle donne al velo, ad una concezione arcaica del proprio ruolo, fa parte di un più generale ritorno delle minoranze etniche a comunità chiuse e fortemente definite, come il ritorno dell’afrocentrismo negli Stati Uniti, del fondamentalismo cristiano che era finora circoscritto alla Bible Belt, degli ebrei all’ortodossia e alle comunità chiuse.
Quando gli individui si sentono minacciati, cercano sicurezza all’interno delle proprie comunità di origine, dove trovano una situazione certo omogeneizzante e sprezzante delle diversità ma almeno conosciuta. Ciò che si conosce fa meno paura.
Questa non è integrazione, è una concezione malata di multiculturalismo.
Come laica e democratica desidero contenere l’espandersi di questa concezione.
Superfluo da parte mia ringraziare Gerard, Musy, rafhael, netzer e tiziana per i loro interventi.
Ringrazio anche razionalmente, e, visto che è un tipo spiritoso, gli segnalo l’intervento di Cossiga in merito al caso da lui citato (purtroppo non riesco a reperire in tempi brevi il link, ma fu pubblicato dal Corriere della Sera), che asseriva che al padre che aveva ucciso la sua propria figlia andavano concesse le “attenuanti morali” poichè l’aveva sepolta con la faccia verso la mecca.
Razio, aspetto un tuo ringraziamento per averti fatto fare quattro risate!
@ Francesca
Mi scuso per aver calcato un po’ la mano con l’ironia sulla biblioteca e il resto, non intendevo seriamente “insinuare” nulla, solo che la tua precedente risposta suonava un po’… come dire… “voi miseri plebei ignoranti che non leggete…”. Non mi piaceva che suonasse così e sono stata determinata nella reazione.
L’argomento del “conosco musulmani” non l’ho portato per citare dei singoli episodi da cui trarre chissà quali insegnamenti, non me lo sogno nemmeno, rileggilo nel suo contesto, vedrai che inserito in quella frase non vuole portare argomenti, solo contrastare una certa interpretazione troppo intellettuale e teorica, che tu mi avevi dato l’impressione di sostenere.
Concordo con tutta l’esposizione sulla concezione malata di multiculturalismo.
Resto però dell’idea che la legge non possa portare buoni risultati in questo campo (una legge che obblighi a scoprire il volto SEMPRE e COMUNQUE, sono d’accordo per le situazioni in cui è in gioco la sicurezza).
La mia frase sulla bici effettivamente poteva indurre in inganno.
Però mi risulta che il divieto di coprirsi il volto, in generale, non ci sia in italia, ma valga solo in determinati contesti. E infatti non è raro vedere persone con il volto coperto, per i più disparati motivi. La legge interviene sull’atto di coprirsi il volto in sè, non sui motivi. E’ questo il suo limite. Questo intendevo.
@ Tiziana
Abbiamo idee diverse su chi e che cosa ci condanna a prodi e rutelli.
Speculari direi: le capriole mortali sui motivi per recarsi a votare anche quando si è costretti al “meno peggio” anche se, ma, però, blabla le ho sempre sentite in bocca agli intellettuali.
Io son d’un’altra scuola. Superficiale, cazzeggiante, leggera… è il responso della “dottoressa”, non mi azzardo a contraddirlo.
Scusa se abbasso il discorso a sfere più basse rispetto alle tue auliche speculazioni intellettuali. Non ti curar di ME, ma guarda e passa.
ok, mi sono informata, sbagliavo.
effettivamente è vietato coprirsi il volto sempre e comunque (suppongo che solo i motivi di salute o altre leggi facciano eccezione, es. il casco in moto).
Quindi per mettere la sciarpa davanti al viso in bici mi serve il certificato medico che dice che altrimenti mi becco un malanno. Però in pieno fervore olimpico qui a Torino sono passata ogni giorno con il PASSAMONTAGNA in testa davanti ai militari che presidiavano lo stadio olimpico. Nessuno mi ha mai detto nulla, secondo la legge avrebbero dovuto.
A questo punto però mi domando: di quale legge sul velo parla rutelli? E’ già comunque vietato (se copre il volto). Vuole vietare anche quello che copre solo il capo? Perchè? Oppure solo per le donne sarà vietato di coprirsi il capo e per gli uomini no?
Sono disorientata.
@Francesca: beh, diciamo che di risate ne ho fatte solo tre o anche meno pensando a quella povera ragazza 🙁
Debbo dire che pur restando convinto di quanto ho affermato in passato sul velo, mi sto convincendo sempre più che un atto di forza come quello francese potrebbe effettivamente giovare. Quindi metto da parte l’idealismo a vantaggio dell’empirismo.
Mi riallaccio anche a quanto detto da Tiziana per prendere atto che il velo è solo uno dei problemi. Una donna islamica non può far sport insieme agli altri, andare in piscina o accompagnare i figli nelle piscine pubbliche, ecc. Tutta una serie di problemi che dovranno pur trovare una soluzione o sbaglio? Quindi effettivamente si finisce col fossilizzarsi sul velo e trascurare altri aspetti forse ancor più gravi.
Razionalmente, in Italia la donna ha gli stessi diritti dell’uomo e li può far valere in ogni momento. Ora sono le donne islamiche a dover reagire e a tutelarsi anche legalmente. Se una donna italiana viene maltrattata dal marito non viene difesa automaticamente dalla legge e dalla società ma è la donna stessa che deve prendere l’inziativa e far valere i propri diritti.
E’ un fatto culturale.
Io tendenzialmente la penso come voi anche se la questione mi sembra un po’ piu’ spinosa. Ora, se il burqa fosse davvero espressione di una libertà di scelta personale non avrei dubbi: una donna, se lo volesse, per me se ne potrebbe mettere anche quindici in testa, uno sopra l’altro e di diversi colori 🙂 . La libertà religiosa è un fatto strettamente personale e lo stato deve solo vigilare affinchè non vengano commessi reati in suo nome. Ma nella realtà dei fatti, purtroppo, il burqa è un’imposizione dei mariti sulle mogli, è la cultura maschilista e retrograda che si impone sulla donna: i falsi valori (religiosi), i valori imputriditi, si impongono -con la violenza- sulla libertà delle donne. E’ misoginia culturale che va sradicata, proprio perchè radicata culturalmente. L’ideale socialista non può che farmi remare contro il burqa, strumento di negazione della donna.
Aggiungo perchè ho letto dopo alcuni post: tra l’altro è chiaro che il battezzo andrebbe vietato sui minori!! Ma siamo atei, o vogliamo assecondare qualunque capriccio religioso? Io non sono per tutti i simboli alla parete, ma per nessuno per intenderci… E’ il burqa è uguale a diritti calpestati, è indifendibile. Facciamo gli evoluti e poi ci riscopriamo maschilisti e sessisti.
E il burqa… non E’ il burqa…
Non mi fido di leggi ” A la Rutelli ” perchè alla fine saranno leggi che non tutelano niente e nessuno ma soltanto gli interessi della chiesa cattolica, cioe Islam libero in uno Stato della Chiesa libero . Attualmente per l’Italia è molto meglio nessuna legge perche un problema serio come in altri paesi non esiste ancora . Quando ci sarà più esperienza e capacità di giudizio in merito, sarà ancora tempo per fare una legge che non sia una sciocchezza . Occore anche sottolineare che croci nelle scuole, tribunali etc saranno un grande handicap per una legge adeguata .
Neanch’io mi fido di leggi alla “Rutelli”. Ma essere contro il burqa è qualcosa che va al di la di Rutelli. Se nel burqa riconosciamo uno strumento di costrizione per la donna, lesivo per la sua dignità in quanto lesivo di diritti fondamentali allora meglio una legge fatta male che una legge inesistente.
Ma chi ha mai visto una donna con il Burqa in Italia ?? Personalmente ne ho visto soltanto in Pakistan, e cio soltanto nel nord, da Lahore in su verso i territori tribali che fanno frontiera con l’Afghanistan, patria del Burqa . In Europa praticamente nessuna o in numero ridotissimo in certe banlieues di Parigi e in Londra, sopratutto….
Casi di donne con il burqa ce ne sono stati in italia e sono finiti pure sui giornali, forse non li hai visti tu. Ma, soprattutto, …che significa? Che bisogna aspettare che si verifichino in quantità industriali prima di procedere a colmare un vuoto normativo?
“colmare un vuoto normativo” ???
Abbiamo constatato che non c’è alcun vuoto normativo.
Non ci si può coprire il volto, punto.
Nè col burqa nè con altro (a parte il casco in moto).
Stampaweb è riuscita a farci fare ben 32 post sul NULLA.
33 con questo.
L’unico vuoto credo sia quello pneumatico nella testa di rutelli.
Incolmabile.
Certo, e quindi convieni che bisogna essere contro il burqa. Il discorso è che in Italia cominciano a farsi strada casi che, appunto, vanno sui giornali tipo la mamma che porta i figli in classe col burqa ecc.; casi che innescano polemiche e dibattiti che hanno al centro una domanda: è giusto, in virtù di un presunto rispetto della libertà religiosa, permettere di circolare col volto coperto queste persone? No, non lo è. E quel no va ribadito con forza.
Aggiungo per completezza: prima è stato riportato l’esempio del casco, del fatto che uno non possa andare liberamente in giro con un casco o un passamontagna in testa. L’esempio del casco, però, è aleatorio e ci porta fuori strada. Se decidessi di uscire col casco (supponendo che: 1 non mi fermi nessuno 2: sia una giornata in cui sono particolarmente squilibrato da decidere di passeggiare con un casco in testa), ho avuto comunque la possibilità di scelta, di scegliere se uscire -come un pazzo- col casco in testa, oppure no. Ma se quel casco, invece, me lo impone sempre e per ogni uscita, per esempio, mia moglie per via della sua religione, e di mia moglie sono succube magari anche fisicamente mettiamo per una questione di forza …beh, quel casco non è piu’ una mia scelta. Ricapitolando: lo stato deve garantire sempre e con fermezza la laicità. Garantire la libertà religiosa significa garantire che ognuno possa (esclusivamente per la sua persona), decidere quale religione seguire e professarla (privatamente o nelle strutture apposite). Ma non può e non deve esimersi dal vigilare affinchè non avvengano abusi. Se io vengo da un’altro stato, magari maschilista e teocratico, dove vige la religione dei ceffoni, ottengo la cittadinanza italiana e a casa mia prendo mia moglie e i miei figli selvaggiamente a ceffoni da mattina a sera, questo stato deve farsi i fatti suoi perchè è una religione che vivo privatamente? O deve intervnire? Qul’è il confine tra libertà religiosa e stato? Il diritto di religione non è il diritto di ledere i diritti altrui. Se il burqa è imposizione (e questo è evidente), il burqa semplicemente non può essere annoverato come un diritto che scaturisce dalla libertà religiosa.
Forse Statolaico confondera il Nikab con il Burqa ? Ma io sono sia per la proibizione di hijab Nikab, Chador o Burqa nei luoghi pubblici per i motivi che ho già detto in messaggi precedenti . A differenza di Alba R. sono favorevole ad una legge anche per lo hijab, ma ho paura che uno come Rutelli creasse più problemi che soluzioni visto che non farà mai una legge che non serve gli interessi della chiesa di Roma .
Vietare lo hijab ( che è di gran lunga molto più diffuso degli altri ” copricapi ” ) negli luoghi pubblici è primordiale .
Ha ragione Tiziana quando scrive che dietro il velo c’è molto di più che alcuni, con leggerezza, non sono ancora riusciti a capire . Ma sono stati tradotti in italiano i libbri di Chahdortt Djavann, la soziologa iraniana che raconta la sua vita da donna velata in Iran ?
Ma vi rendete conto che arrivare a discutere se si può mettere un velo o no, e cosi accettare di discutere che non tutte le donne possono essere considerate uguali significa che siamo in piena regressione !!!
No Gerard, Rutelli (non che mi sia simpatico, tutt’altro), ha parlato espressamente di burqa. E non mi sento di scagliarmi contro uno che condanna il burqa che sia rutelli o d’alema o fini o chiunque altro, non vado contro a priori perchè è cattolico. Se dice una cazzata la dice punto e basta, se non mi sembra una cazzata non è che perchè lui si chiama rutelli allora deve esserlo per forza. Tra l’altro non confondo niente, il burqa puo’ essere anche un velo che copre il viso e lascia solo una fessura per gli occhi, non deve essere per forza intero e coprire anche il corpo come quello che usavano fare indossare gli illuminati talebani.
Poi tra l’altro, se leggi l’articolo è molto chiaro:«Il velo va bene, il burqa no, la posizione del governo l’ha fissata Romano Prodi – spiega Rutelli…>>. Burqa (proprio burqa, non Nikab o latre cose che io confonderei) no, velo si (velo “si”, quello che tu credi rutelli dica “no”).
altre …
Mi scusi Statolaico, c’e un po di confusione …
Il Burqa è un vestito femminile squisitamente afghano, fatto d’un solo pezzo e che comporta una retina all’altezza degli occhi . Il Nikab è quello con la fessura all’altezza degli occhi . Se Rutelli chiama un Nikab un Burqa, farà ridere i musulmani . Il Burqa, nei paesi musulmani viene usato soltanto nei paesi che ho nominato prima ( Pakistan e Afghanistan ) Se Rutelli dice Burqa no, velo si, è la conferma che questo signor è un perfetto ignorante che affronta il problema con una superficialità sconvolgente ! Il velo è pericoloso per la laicita quanto il burqa, nikab o chador … !!
Rutelli se ne intende di Islam come quelli del Bar Sport … !!
X Gerard: Ripeto, il burqa puo’ anche essere un velo (che copre il volto, con o senza retina), la definizione di burqa è molto chiara e non si presta ad interpretazioni. Ma, mi sembra, che stiamo dicendo la stessa cosa… sei contro o a favore del burqa? Ritieni che, a fronte di presunti diritti religiosi, si debba permettere (in barba alla legge che a me e a te vieta di uscire “mascherati”) , a queste donne di indossare il burqa (supponendo, in mala fede, che sia una loro libera scelta)? E’ giusto dare ascolto e seguito a quelle tesi che sostengono che, si, che è giusto? Fa male rutelli a dire burqa no? Va condannato? Poi rutelli conoscerà l’ islam quanto il mio salumiere sotto casa, ma tu ritieni che si debba riconoscere quel diritto? E se rutelli ribadisce il contrario, secondo te, sbaglia?
Se sono contro il velo che lascia anche scoperto il viso, figuriamoci se sono favorevole al Burqa e al Nikab .. !!! E evidente che non . E ovvio che quando parlo del velo Hijab, intendo nei luoghi pubblici come la scuola per esempio . Nikab e Burqa devono essere banditi dapertutto .
L’Italia non avendo mai avuto a che fare con la religione islamica, molte persone non sanno molto in merito a questa religione . Con i musulmani, ho avuto a che fare già da bambino e quando sento attorno a me gente che ne parla, non so se devo ridere o piangere perchè a queste persone, si puo perfino fare credere che questa religione è innocua .
Quando sento dire che il dio degli musulmani è il maiale, e che gli arabi pregano Allah e i musulmani Maometo ( Si, lo giuro, ho letto quest’ultima ciocchezza avanti ieri su un giornale regionale italiano ! ) allora dico che quando avremo da fare a gente della Da’Wa ( Proselitismo dell’ Islam ) sarà facile convertire gli italiani .
A proposito di divieto del velo in pubblico, la tollerantissima Olanda si appresta a votare una legge molto restritiva in merito ( la notizia è di ieri )