Ci sono bambini che nascono con gravissime anomalie e la prospettiva di una vita impossibile: non sarebbe meglio ucciderli? Se lo è chiesto il Royal College of Obstetricians and Gynaecologists, uno dei più prestigiosi istituti di ostetricia britannici, e l’interrogativo-choc ha dato subito stura alle polemiche. I grandissimi progressi della scienza medica, capace ormai di tenere in vita un essere umano in stato vegetativo per anni, secondo il Royal College impongono un profondo esame di coscienza.La «eutanasia attiva» potrebbe essere la soluzione alle atroci sofferenze e agli alti costi economici che devono sopportare le famiglie con figli nati in tali condizioni. La proposta arriva in risposta all’indagine che sta portando avanti in questi mesi il Nuffield Council on Bioethics, gruppo di studiosi che esamina le questioni etiche. Il documento stilato dal Royal College parla chiaro: il gruppo di lavoro di Nuffield «dovrebbe considerare più radicalmente la non-rianimazione, la rinuncia alle cure, i test sul vero interesse da tutelare e l’eutanasia come nuove soluzioni nei casi di neonati gravemente malati». Un’affermazione che ha ovviamente scatenato un mare di polemiche. Il parlamentare laburista Jim Dobbin ha paragonato la proposta agli esperimenti genetici dei nazisti, e ha aggiunto. Il Royal College però ha messo in evidenza alcune situazioni contraddittorie nella legislazione del Regno Unito in materia. Oggi una donna incinta che scopre al settimo mese di gravidanza che il suo bambino ha serie anomalie può decidere di abortire. I genitori di un bambino nato prematuro di tre mesi, invece, non possono far altro che tenere il figlio, anche se la sua vita sarà sempre drammaticamente difficile. C’è poi il caso di Charlotte Wyatt. La bambina nata tre anni fa in un ospedale di Porstmouth, prematura di tre mesi e con un peso di soli 458 grammi, oggi continua a vivere in condizioni disperate e sotto continua osservazione. I genitori hanno però vinto numerose cause per tenerla in vita.
GB: eutanasia per i neonati?
11 commenti
Commenti chiusi.
“I grandissimi progressi della scienza medica”
Sono anche quelli che permettono di sapere in tempo che un bambino non avrà una vita vera…e quindi di evitare per il suo bene (e non il nostro) che nasca..
A me sembra addirittura assurdo che ci si faccia la domanda…
è ora di smetterla con questi sciocchi problemi morali. Un neonato con gravi malformazioni dovrebbe essere usato, anche per testare un nuovo cosmetico!
Solo così il mondo progreddirà veramente.
ma paolo cosa dici? lottiamo contro la vivisezione e torturiamo anche degli innocenti? io sono d’accordo per l’eutanasia, quanti soldi ci vogliono per mantenere una persona in gravi condizioni quando si potrebbero usarli per fare dei trapianti a dei bambini che potrebbero guarire?
@kimba:
i troll sono da ignorare.
solo cosi’ li smonti.
kimba, paolo è solo un troll e come tale va trattato 😉
cosa vuol dire che è un troll? spero allora che stesse scherzando…
E’ un folletto… uno che viene qui solo a fare insulse provocazioni.
Non ho ben capito il caso di Charlotte Wyatt: i genitori stanno vincendo delle cause per tenere in vita la loro figlia? Mi sembra che qui si arrivi al paradosso si è parlato del diritto di morire, ma qui mi sembra che sia minacciato quello di vivere.
gia, sembrava assurdo anche a me…
dal poco che mi pare di avere capito (http://savecharlotte.com/?page_id=2) il caso di charlotte wyatt riguarda in base alle definizioni dei vari rutelli/ruini e co non l’eutanasia ma l’accanimento terapeutico. poi si puo discutere se sia giusto in alcuni casi togliere ai genitori il diritto di praticare l’accanimento terapeutico, e soprattutto se sia stato giusto in quel caso, ma le battaglie legali dei suoi genitori non sono per evitare che i medici la avvelenino (visto che ha vinto l’ospedale dovrebbe essere gia morta a quest’ora), ma per obbligarli a intubarla (procedura che ha gia subito per 3 volte) e a tentare di rianimarla in caso di ulteriori crisi.
Si, ma come genitori esercitano la patria potestà e mi sembra assurdo che venga loro tolta per far sì che la loro figlia soccomba alla prossima crisi sarebbe come vedere la figlia morire senza poter far niente.Mi sembra che lo stato dica: “ok da questo momento tu non hai più diritto su tua figlia non perchè la maltratti, ne abusi o non la curi, ma perchè ti ostini a tenerla in vita”.