Sempre meno matrimoni e un divorzio ogni quattro minuti. E’ quanto risulta dal rapporto Eures “Finché vita non ci separi…Caratteristiche ed evoluzione dei matrimoni in Italia”. In Italia, stabilisce la ricerca, negli ultimi trent’anni i matrimoni sono diminuiti del 32,4 per cento, passando dai 373.784 del 1975 (con un indice pari al 6,7 per mille abitanti) ai 250.974 del 2005 (con un indice del 4,3). […] In calo il matrimonio in chiesa, che nel 1975 veniva scelto dal 91,6 delle coppie, contro il 67,6 del 2005. Fa eccezione il Sud, dove otto coppie su dieci ancora vogliono andare all’altare. L’incidenza più bassa delle nozze religiose si registra in Friuli (48,5 per cento). […] Ma quello che salta agli occhi è il dato delle separazioni e dei divorzi, saliti rispettivamente a +59% e +66% per cento negli ultimi dieci anni. E’ il Sud a registrare l’incremento più consistente, sia delle separazioni (+84,7 per cento, contro il 46,3 del Nord) sia dei divorzi (+74,7 per cento, contro il +61,3 del Nord). Complessivamente, nel 2004 si contano oltre 128 mila separazioni e divorzi (rispettivamente 83.179 e 45.097), pari a 352 sentenze al giorno: come dire che ogni quattro minuti, in Italia, si spegne un sogno d’amore sancito con le nozze. […]
Matrimoni in crisi profonda, ci si sposa meno e si divorzia di più
18 commenti
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Secondo me ci si sposa sempre di meno perché non c’è lavoro, oppure è precario, non c’è sicurezza per il futuro, ci sono pochi soldi per comprare una casa, ecc. Si divorzia di più perché nel mettersi insieme si bada spesso più all’esteriorità che ad una reale condivisione di ideali e sentimenti. In parte ciò è dovuto agli stereotipi promossi dalla TV. Ci si sposa sempre meno in chiesa perché la cultura complessiva della gente malgrado tutto è aumentata. Il senso del sacro si riduce e la Chiesa perde popolarità. Ubi maior…
Razionalmente:
Il matrimonio è una forma di vita obsoleta nella quale la gente finisce per riconoscersi sempre meno. Il matrimonio è nato come legame per la vita e, dal momento in cui è possibile rompere questo legame divorziando, ha perso completamente di significato. La maggior parte delle persone si sposa per motivi molto futili che nulla hanno a che fare col rapporto col partner: per sistemarsi, per la festa, perr il viaggio di nozze. E i problemi vengono poi…
la gente si sposa ancora per far contenti i genitori… e poi i risultati si vedono 🙂
ma che senso ha il matrimonio?
se due persone si amano non hanno bisogno di essere obbligate a stare insieme,
se invece non si piacciono non vorrebbero certo essere obbligate a stare insieme,
dunque perche’ la gente si sposa?
Quale più schiacciante di questa che la Chiesa non conta più una mazza.
Tanto più inspiegabile appare quindi la timidezza con la quale i partiti di “sinistra” si muovono per la promozione dei diritti civili in Italia.
Il matrimonio è una tradizione, un po’ come il Natale. Nessuno accetta facilmente di rinunciarvi. Poi si sa, quando esci con una ragazza dopo un po’ arriva la fatidica domanda: “Ma mi sposi o no?”. E’ a quel punto che iniziano i cavoli amari.
Il fatto che il matrimonio non sia indispensabile è assolutamente vero infatti chi si ama può stare tranquillamente insieme senza sposarsi. A far calare i matrimoni però cìè anche la legge italiana che quasi sempre agli uomini infligge punizioni da girone infernale per dare gli alimenti alla moglie saparata o alla ex moglie.
@razionalmente mi vuoi dire forse che se due si sposano è perchè lo vuole solo la ragazza? 🙂 è possibile sai… ci sono ancora paesi (in italia) dove una ragazza zitella è ancora additata con bald… (e a volte succede anche in grandi città ipermoderne quando la mentalità in famiglia è rimasta quella di una volta)
Anche io mi stupisco ogni volta che conosco una persona intelligente, colta, di larghe vedute, niente affatto bigotta e poi scopro che è sposata. Comprendo di più quelli che si sposano per motivi religiosi o per assicurare una certa forma di stabilità ai propri figli, però quelle coppie sposate in municipio e senza figli non riesco proprio a capirle, mi sembrano una assurdità, per me l’amore dovrebbe comunque essere libero e polimorfo, la famiglia è un’altra cosa, serve solo se ci sono dei figli, ma comunque neppure a quest’ultimo fine è assolutamente indispensabile, nel senso che i figli possono crescere bene anche con una madre o un padre single che vivono l’amore liberamente. Il fatto è che sicuramente il matrimonio è una forma di associazione umana obsolescente, però molti non sanno trovare forme nuove per esprimere i propri legami affettivi…
La dimostrazione lampante che il cattolicesimo in Italia (e anche all’estero) è sempre più un religione fai-da-te, cioè io credo, porto crocifissi, madonne , padri pii e santi vari, ma quanto a comportarsi da veri cattolici (e l’indissolubilità del matrimonio è il tasto su cui batte con insistenza b16) è un altro paio di maniche.
Il matrimonio è un istituto obsolescente, una forma di associazione umana che trova il suo fondamento e la sua ragion d’essere nella mancanza di autosufficienza economica e sociale della donna. L’amore dovrebbe trovare nuove forme per esprimersi, non è facile inventarle, ma è meglio che tentare inutilmente di reciclare uno schema vecchio e logoro che funzionava soltanto quando la donna del matrimonio aveva bisogno per sopravvivere e il marito-padre aveva un potere indiscusso sia dal punto di vista giuridico che sociale su tutti i membri della famiglia.
Dai commenti che leggo sembra che il matrimonio sia un obbligo. Ma chi ti obbliga a sposarti? Se vuoi puoi benissimo convivere. Rinunci però a tutte le tutele che il matrimonio civile prevede. La convivenza, fino a che non ci saranno i PACS, non ha nessun tipo di riconoscimento. Volete un esempio? I coniugi possono presentare la dichiarazione congiunta e compensare fra loro debiti e crediti. Forse pare un argomento venale, ma il matrimonio è un contratto e come tale la sua valenza è soprattutto economica. E gli assegni familiari, le detrazioni per coniuge a carico, la reversibilità della pensione. C’è sempre un coniuge economicamente più forte (statisticamente è molto spesso il marito, ma non sempre): credo che sia una forma di egoismo notevole privare il proprio partner di tutte queste tutele in caso di propria prematura dipartita. Siamo atei fino in fondo e vediamo anche la morte in termini pratici e razionali!
Non è affatto vero che il matrimonio serve quando ci sono i figli: questi, se riconosciuti da entrambi i genitori, hanno ampie garanzie anche fuori dal matrimonio. Il matrimonio serve molto più al coniuge che ai figli.
L’amore e il matrimonio (civile) stanno su piani completamente diversi.
Poi ci sono gli aspetti pratici delle nozze, intese come cerimonia: simpatica occasione per esternare a parenti ed amici la decisione di vivere insieme (almeno per un po’). E occasione per rivedere persone che magari si ha poco occasione di incontrare; e di farsi un bel viaggio che magari altrimenti non si farebbe mai. Certo è un po’ costoso, ma anche qui non c’è nessun obbligo: ci si può sposare in comune solo con i testimoni e starsene a casa. Costo prossimo allo zero.
@kimba: non avviene solo nei paesini del meridione, avviene dappertutto. Ed è cosa assai nota. Forse non tutte le ragazze sono così, ma molte sicuramente. In genere l’uomo anche innamoratissimo pensa a vivere quei bei momenti senza porsi il problema della “sistemazione”. La donna invece ad ogni nuova relazione pensa: “Sarà quello giusto?”. Ma questo è un po’ anche nella biologia dell’uomo e della donna. L’uomo è “programmato” per diffondere il più possibile il proprio seme e quindi tiene meno alla stabilità del rapporto. La donna è “programmata” per prendersi cura della prole e quindi tiene molto ad un rapporto stabile che possa dare sicurezza di sopravvivenza alla prole. Due ruoli quindi altrettanto importanti per la sopravvivenza e diffusione della specie, ma complementari. Certamente abbiamo perso molto degli istinti primordiali, ma questo meccanismo biologico non è da trascurare quando si analizza il comportamento umano.
in effetti non avevo pensato a questi aspetti economici, sarà perché nessuno mi ha mai fatto partecipare della sua posizione di forza economica e tutti i vantaggi che ho o me li hanno procurati i mei genitori(quelli sì che sono insostituibili e infatti sarebbe giusto che la pensione dei genitori fosse reversibile anche ai figli maggiorenni che vivono con loro)o me li sono presi da sola, quindi per me il matrimonio continua ad essere una istituzione priva di funzione pratica(almeno per chi non ha bisogno di un appoggio economico).
In definitiva il matrimonio è una specie di società in cui si compensano crediti e debiti e si permette al coniuge economicamente più debole di godere di alcune protezioni che come persona singola non avrebbe, è tutto molto bello, ma io mi chiedo perché uno debba assicurare tutto ciò ad una sola persona esclusivamente, se il matrimonio è una società che allora vi possano partecipare più soci, chi l’ha detto che un uomo deve avere una sola compagna o viceversa? Inoltre, sarebbe giusto a questo punto che la pensione di vecchiaia dei genitori fosse reversibile ai figli maggiorenni che vivono con loro
Il tema delle pensioni è veramente troppo complesso per banalizzarlo, ma credo che in nessun paese ci sia la reversibilità per i figli maggiorenni conviventi. Anche la reversibilità al coniuge che abbiamo in Italia trova pochi riscontri all’estero.
Occorre tener presente che i fondi per pagare la pensione devono derivare da quanto versato dal lavoratore e dal datore di lavoro durante il periodo lavorativo. Il calcolo di quanto si può dare di pensione in base a quanto versato è molto complesso e reso più difficile dal fatto che le prestazioni pensionistiche pubbliche sono predeterminate, perciò occorre prevedere l’andamento della speranza di vita tra n anni.
Per poter estendere la pensione agli eredi occorre o versare molto di più riducendo lo stipendio netto o limitare l’importo della pensione a livelli vicini al minimo sociale: entrambe le soluzioni incontrerebbero certo la fiera opposizione dei lavoratori.
Una soluzione più corretta sarebbe che ognuno provvedesse, su base eventualmente volontaria, ad accumulare i fondi per la propria pensione. Il tutto sempre però su base solidale (nel senso che se muoio un mese dopo la pensione i miei versamenti per sono perduti, ma serviranno a pagare la pensione di chi campa fino ai 100 anni e oltre). Poi per chi non ha potuto permettersi una pensione interviene lo Stato, come già fa ora con la pensione sociale.
Problemi tanto grossi che probabilmente il futuro dell’attuale governo si giocherà proprio su queste tematiche.
Spero di non essere stato noioso, ma non sono temi molto divertenti.
…ci si sposa di meno perchè siamo più egocentrati….il ripiegamento su sè stessi è inarrestabile…..crollano i valori che ci portano all’altro…..
Ci si sposa meno per un semplice fatto; non per il poco lavoro, non per quello o per quell’altro, siamo tutti più egoisti pensiamo solo a noi stessi, si Davide sono pienamente daccordo con te, devo fare una vita con quella persona, ma io merito di meglio, ecc ecc, salvo poi essere ripagati dalla stessa moneta pensiamo sempre meno ai sentimenti dell’altro, solo ai nostri. Questa pultroppo è un’amara verita.