Chiamiamolo con il suo nome

Uno dei paradossi curiosi della società americana è che gli Stati Uniti sono insolitamente religiosi e insolitamente tolleranti al tempo stesso, valori che di norma sono in contrasto netto tra loro. Un sondaggio sociologico, il World Values Survey, condotto dall´università del Michigan, ha monitorato in che modo si sono evoluti i valori della popolazione in oltre 70 Paesi negli ultimi trent´anni. In quasi tutti i casi, il sondaggio ha riscontrato che i valori religiosi tradizionali sono più forti nelle società povere e in quelle con valori tradizionalmente patriarcali – nei quali cioè prevalgono un´opinione negativa del ruolo della donna nella società e un forte rifiuto dell´aborto e dell´omosessualità. Gli Stati Uniti, però, sono l´eccezione, essendo un Paese con un alto livello di partecipazione religiosa e livelli più alti della media di tolleranza sociale e religiosa.
(tratto da un articolo di Alexander Stille pubblicato su Repubblica di giovedì 9 novembre 2006, pagina 13)

Come lo vogliamo chiamare, profeta? Alexander Stille è lo stesso giornalista (americano) che per primo si è permesso di dire che Falcone e Borsellino sono stati lasciati morire dall’indifferenza – se non dalla connivenza – della classe politica democristiana italiana. E ora la medesima persona ci viene a raccontare che religione e tolleranza insieme formano un paradosso e che un Paese capace di vivere a pieno questi due sentimenti è un’eccezione! Ma ci rendiamo conto di cosa significa? Noi è da sempre che lo diciamo. E ci viene risposto che siamo dei radicali, degli intolleranti a nostra volta, degli irrispettosi. Immaginate cosa risponderebbe Pierferdinando Casini ad un giornalista italiano che dicesse una cosa del genere? E allora chiamiamolo con il suo nome: paradosso. E senza più vergognarci. Alla peggio possiamo sempre dare la colpa a Stille. E ora anche ad AlterEdo, che si accoda e ringrazia il suo più illustre collega d’oltreoceano.

AlterEdo sull’omonimo blog

3 commenti

Ernesto

Gli USA sono sì tolleranti e religiosi insieme, ma non nello stesso posto. Nel nordest e sulla costa del pacifico c’è la tolleranza (e ben poca religione), mentre nell’immenso deserto intellettuale in mezzo alle 2 coste c’è la religione, e niente tolleranza. Ma dico questo ha mai sentito parlare di KKK, Fred Phelps, Pat Robertson, BUSH, le tavolette dei 10 comandamenti giganti davanti ai tribunali del Texas, la proibizione dell’insegnamento dell’evoluzione,… ?

Kris

Tolleranza negli usa? forse se li si guarda da lontano, ma se ci si avvicina per vedere la situazione meglio si scoprirà che il sistema stati uniti potrebbe esplodere da un momento all’altro se non ci fosse una repressione abbastanza pesanti su alcune categorie sociali e razziali, e sicuramente la religione non contribuisce certamente a far andare meglio le cose (provate ad andare negli stati della cosidetta Bible Belt e dire che siete omossessuali)

Marco G.

Gli USA hanno una legislazione molto tollerante a livello federale. A livello dei singoli stati le cose cambiano molto, e ancora più diversi sono i comportamenti. L’area della Bible Belt corrisponde grosso modo ai vecchi stati confederali, con una “macchia” liberale in espansione attorno ad Atlanta, fatto sicuramente non casuale. Tutti sanno come anche nel recente passato il riconoscimento dei diritti civili negli USA non sia avvenuto senza lotte. Le ultime elezioni hanno dimostrato che oggi probabilmente gli americani sono più propensi ad evitare confronti aspri sui “nuovi” diritti civili. Ma è lecito chiedersi quanto su questo influisca la presenza di una minaccia esterna “chiara e presente” .

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