Unioni gay legalizzate per la prima volta in Messico

Città del Messico ha approvato ieri una normativa che riconosce le unioni omosessuali per la prima volta nella seconda nazione cattolica del mondo. L’assemblea municipale controllata dalla sinistra, nella capitale di 8,6 milioni di abitanti, ha approvato il provvedimento con 43 voti favorevoli e 17 contrari, mentre centinaia di oppositori manifestavano rumorosamente all’esterno del municipio. Il voto di ieri apre la strada alle unioni civili tra persone dello stesso sesso a partire dal prossimo anno. […] La decisione di Città del Messico ha sollevato le forti critiche della Chiesa cattolica locale. Circa il 90% dei 107 milioni di messicani sono cattolici e i gruppi conservatori evangelici sono in crescita. Solo il Brasile conta un numero superiore di cattolici, l’Italia è terza.

Lancio Reuters

Un articolo di Gabriela Romero e Raul Llanos sul sito del quotidiano messicano “La Jornada”

9 commenti

RazionalMENTE.net

Secondo me, non potendo contrastare lo strapotere della Chiesa, in Italia sarebbe necessaria una maggiore visibilità dei gay e delle coppie di fatto gay. Intraprendere cioè un’azione dal basso che come l’alta marea faccia affogare il dispotismo dei politici e relative farneticazioni della Chiesa. In RAI la comunità GLBT non è rappresentata e allora ci vorrebbe un atto di forza per imporre alla RAI la visibilità delle persone gay e coppie gay. Il dialogo è importante, ma qui siamo di fronte a gente che rifiuta qualsiasi dialogo. Se è possibile un gaypride al quale partecipano migliaia di persone non vedo perché non si possano organizzare altre manifestazioni di protesta.

Kaworu

razionalmente, ho visto giusto oggi la pubblicità di un film a puntate o fiction che sia della rai, con lino banfi e figlia…

il titolo è “il padre delle spose” e praticamente c’è la figlia di banfi che fa la parte di una donna lesbica sposata alla sua compagna che vive in spagna. il padre (banfi) non la prende bene, ma al momento del bisogno accoglierà figlia e nuora.

o almeno, così mi è parso di capire.

se non si scadrà nel patetico magari sarà una cosa carina per dare visibilità…

sicuramente più della figura di pippo a camera cafè, per capirci -_-”’

RazionalMENTE.net

Kaworu, io ricordo anche il bel film per la TV con Lando Buzzanca “Mio figlio”. Mi fa piacere che ogni tanto qualche fiction sul tema ci sia. Ma mi sembra sempre troppo poco.

Ce ne fu un altro con Nino Manfredi in versione gay, anche quello un bel film.

Purtroppo questi sono solo film, belli quanto vuoi, ma è la realtà che non esiste in RAI. Non ci sono i gay quelli comuni, quelli di tutti i giorni, quelli che nel nostro Paese rappresentano una percentuale neppure tanto bassa.

Kaworu

quello si, è vero…

è orrendo che “il gay” sia sempre la macchietta -_-

trotzky

Gli anticlericali devono smetterla di giocare in difesa. Bisogna muoversi molto di più.
Si dovrebbero organizzare ad esempio manifestazioni gay in tutte le grandi città con una certa frequenza, proclamare un gay day, sfilare a favore dei gay, minacciare la sinistra che gli faremo mancare i voti se non comincia a discutere alla Camera sui PACS e gli altri diritti civili, fregandocene della protesta della clericaglia.
Se faremo questo vinceremo, come nel resto del mondo: se non lo faremo resteremo sempre allo stesso punto. La soluzione della questione è tutta qui.

Steve

Effettivamente in America Latina la chiesa cattolica subisce l’assalto delle chiese protestanti (quelle che la chiesa cattolica chiama dispregiativamente “sette”), specialmente i pentecostali. L’avanzata dei pentecostali è rapidissima.

In Brasile ogni nuovo sacerdote ci sono 2 nuovi pastori evangelici. Il successo dei pentecostali è dovuto al loro forte impegno sociale, all’organizzazione di opere di carità e assistenziali, alla libertà della liturgia e all’assenza di quell’intreccio col potere corrotto tipico della chiesa cattolica.

I pentecostali e gli evangelici venono visti come i difensori degli ultimi, mentre i cattolici come gli oligarchi, eredi del potere coloniale e dittatoriale.

Commenti chiusi.