Alitalia: troppo caro fare figli

Quando si dice l’«attenzione alla famiglia». Non c’è stato ministro o membro della maggioranza – nel governo fortunatamente dismesso, ma anche in quel precariamente in sella – che non abbia proclamato a tutto il mondo che «la famiglia» stava in cima ai propri pensieri e, quindi, in testa di lista nell’ordine delle priorità di un’amministrazione responsabile. Peggio ancora: la «maternità» è spesso definita un valore da difendere anche a prescindere, in alcuni casi, dalla volontà della madre. Tutto vero? Macché. Ecco qui una lettera di una assistente di volo che spiega. meglio di qualsiasi ricerca sociologica, la realtà che vive una lavoratrice che si appresta a diventare a madre.
«Buongiorno,
sono un’assistente di volo in maternità obbligatoria dal 12 aprile 2006. Ho scoperto quando ho ricevuto il primo assegno di maternità da parte di Ipsema e con mia enorme sorpresa,che la mia indennità di ‘maternità obbligatoria’ ammonta al 50% della mia ultima busta paga; questo perché dal 16 marzo 2006 viene applicata l’interpretazione di un Decreto (D.Lgs.n.151/2001, in particolare art. 48 del T.U.I.R. comma 6) che lo consente. In pratica per tutte le mamme assistenti di volo Alitalia che hanno aperto maternità dopo il 16 Marzo 2006, sono cambiati i coefficienti di calcolo dell’indennità di maternità, il che si traduce, applicato alla nostra busta paga, in un’indennità ridotta del 50%circa. In pratica non si guarda al netto dell’ultima retribuzione, ma solo ad alcune voci della busta paga. Peccato che io abbia un mutuo concessomi su uno stipendio che era il doppio e questi euro bastano appena a coprirne la rata.
Posso percepire perché incinta il 50% della mia ultima busta paga? Com’è possibile se il testo unico di sostegno alla maternità dice che la maternità obbligatoria viene retribuita all’80% dell’ultimo stipendio? Può il decreto scendere sotto i ‘minimi’ del testo unico? Allora cosa vale il decreto o il Testo unico? Vi prego di aiutarmi a capire o ditemi a chi posso rivolgermi».
Le assistenti di volo «stagionali» (con contratti a termine) stanno anche peggio: nel caso restino incinte percepiscono l’assegno slo fino alla fine del periodo contrattuale, perdono poi il posto in graduatoria e l’anzianità. Veramente «protettivi».

Fonte: ilManifesto.it 

5 commenti

Francesco M.Palmieri

E secondo Mr.Ratzinger in Italia e nell’occidente in genere non si fanno più figli a causa del razionalismo, del darwinismo, del relativismo ecc.

Germano

Questo è vero: l’economia riempie il vuoto ideologico, e le consegenze sono inevitabili. L’alternativa è la dittatura proletaria; ma si sa, a dirigere i proletari finiscono oligarchie di ricconi che si pappano i beni dello stato. La storia delle rane e del re travicello…seguito dal re serpentello.

fabio

E’ tutto un mangia-mangia! Eppure i soldi per pagare manager miliardari li trovano sempre! Fa’ così, pignoragli un aereo!

Roberto Grendene

Le indennita’ di maternita’ vengono calcolate sullo stipendio, inteso come voci contrattuali fisse e continuative. Sono escluse le accessorie (indennita’, premi vari, straordinari)
Il mio dubbio e’ : frasi come «la mia indennità di ‘maternità obbligatoria’ ammonta al 50% della mia ultima busta paga» e «non si guarda al netto dell’ultima retribuzione, ma solo ad alcune voci della busta paga» sembra far intendere che la lavoratrice si aspettava un calcolo anche su voci che non c’entrano con lo stipendio “base”.
In pratica se sono abituato a prendere 100 di stipendio e 50 di straordinari+indennita’, nel momento in cui vado in maternita’ obbligatoria all’80% prendero’ solo l’80% di 100.
Ed e’ giusto che sia cosi’: se A ha la stessa retribuzione base di B ma A fa 2 ore di straordinario al giorno e prende in busta il doppio di B, nel momento in cui entrambe vanno in maternita’ prenderanno la stessa cifra.

Se poi in Alitalia un buona fetta del salario e’ dato da indennita’ e trasferte, questo e’ un altro paio di maniche. Insomma, non tutto mi e’ chiaro.

Ciao
Roberto Grendene

Emilio Gargiulo

Effettivamente bisogna vedere effettivamente cosa dice il decreto (D.Lgs.n.151/2001) per capire la situazione, e come viene effettivamente calcolata la busta paga.

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